Il 24 Ottobre 2020 è stato varato il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ha sancito tra le cose più evidenti la chiusura di palestre, cinema e teatri ed ha disciplinato l’anticipo alle ore 18:00 della chiusura di ristoranti e bar. Queste nuove norme in vigore per 30 giorni si aggiungono alle precedenti dove è stato stabilito il coprifuoco in alcune regioni disposto dai rispettivi Governatori. La riflessione va subito alle categorie colpite che precedentemente erano state invitate ad adeguarsi ai protocolli mettendo in sicurezza i propri esercizi commerciali con distanziamento, separatori in plexiglass, sanificazioni eccetera. Ora queste categorie dopo avere investito denaro per adeguarsi si trovano in condizioni di non poter svolgere il loro lavoro. I ristoranti ad esempio potranno contare solo su un 30% del lavoro effettivo rispetto a prima, in quanto sarà di fatto possibile effettuare soltanto il pranzo e l’eventuale vendita di prodotti da asporto entro l’orario stabilito. Tutto ciò però ha un ulteriore costo: gli stipendi di camerieri, chef, cuochi e personale amministrativo. Anche i cinema ed i teatri hanno dovuto adeguarsi ai protocolli limitando l’accesso alle sale al massimo per 200 spettatori, ma da una rilevazione di dati AGIS siamo a conoscenza nel periodo dal 15 Giugno al 10 Ottobre sono stati effettuati 2.782 spettacoli con 347.262 spettatori ed è risultato solo un contagio. La riflessione quindi sul settore dello spettacolo si fa un po’ più dura, posso aragion veduta dire che sia nei teatri che nei cinema i protocolli di sicurezza sono sempre stati rispettati con spettatori ligi alle regole e seduti adeguatamente distanziati. Lo sguardo mi va ai Centri Commerciali o ai mezzi di trasporto dove assistiamo ogni giorno ad evidenti assembramenti di persone, alcune anche senza mascherina di protezione.

Segnalando un articolo di Marino Sinibaldi Direttore di Rai Radio Tre che potrete leggere in questo link: https://www.internazionale.it/opinione/marino-sinibaldi/2020/10/26/chiusura-cinema-teatri

da operatore del settore dello spettacolo vorrei poter far riflettere su questa frase: “nel buco nero di una pandemia abbiamo davvero bisogno di arte, cultura e bellezza come del pane” che condivido in pieno.

Sempre a proposito della chiusura di palestre, cinema e teatri vi segnalo un articolo che potrete leggere su questo link: https://www.finestresullarte.info/attualita/chiusura-cinema-palestre-forse-nata-da-scontro-franceschini-spadafora?fbclid=IwAR3DdBr_TlhmR0Gwbdq14rRtoomNtqAXLnQ74srrJu0mBDG0OrQNKXC7n9Q

Su questo articolo viene evidenziata una presunta lite tra il Ministro dei Beni Culturali Franceschini e il Ministro dello Sport. Da quanto si apprende sembrerebbe che ad una chiusura delle palestre e delle piscine doveva corrispondere la serrata anche di cinema e teatri. Mi auguro che la decisione finale non sia stato il risultato di un baratto tra due Ministri della Repubblica, ma piuttosto il frutto di ponderate scelte.

Auspico che nella giornata di oggi si possano definire e concretizzare le giuste misure di sostegno per queste categorie che hanno di fatto perso il lavoro da un giorno all’altro.

Personalmente nel mio settore mi sto adoperando per trovare delle soluzioni innovative nel settore teatrale e vi invito a visitare questo sito: http://www.teatroweb.it

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10 Risposte
  1. Gian Luca

    Bravo Alessandro.
    Hai detto quello che doveva essere detto con la signorilità e chiarezza di idee che ti ha sempre contraddistinto senza lasciarsi andare a beceri commenti ed esternazioni.
    Tutto questo, grazie a Dio, non ci appartiene.
    Bravo!! Viva la cultura!!

    1. Grazie Gian Luca per il tuo commento, oggi più che mai il dissenso su alcune tematiche deve essere garbato e con toni pacati. Io cerco sempre nei miei blog di dare una visione obiettiva anche con un mio punto di vista, mi fa piacere che tu abbia sottolineato questi aspetti. Viva la cultura certo !

  2. Marco Tomassetti

    Condivido pienamente. Reprimere è più facile di organizzare e rispettare i sacrifici soprattutto economici di chi è stato obbligato ad adeguare le proprie strutture per renderle fruibili a quanto sembra (visto i risultati) più sicure di molte altre strutture la cui cura è demandata alle pubbliche amministrazioni. Vediamo se i provvedimenti sbandierati saranno in grado di ristorare tutte queste situazioni. Speriamo

  3. Davide

    Esattamente: perché far sostenere esborsi ai commercianti e imprenditori per la messa a norma, quando poi si è data una stretta che li ha (di fatto) atterrati?
    Alle palestre era stata data una settimana di tempo per allineare le strutture con criticità, poi si è andati a chiudere?!

    Mi associo a Sinibaldi:l’arte è imprescindibile per contrastare la depressione generalizzata che questa pandemia sta infondendo

  4. Aldo

    Caro Alessandro come nn condividere il tuo pensiero. Purtroppo la realtà ci pone dinanzi ad un dilemma che sa tempo viene evidenziato tramite i comportamenti e le scelte-iniziative dei ministri in carica. E nn solo. Ogni circostanza, da parte loro, è buona per piantare la bandierina di schieramento o di movimento per stigmatizzare un successo da poter riscuotere come consenso al momento opportuno. Qui, oltre a combattere la pandemia, si sta combattendo per la sopravvivenza di categorie a ris hio che rientrano fra quelle che garantiscono maggior sicurezza e protezione per le iniziative adotrate. Inoltre sono quelle che possono garantire uno spicchio di serenità e relax ad una popolazione in perenne stress. Stress determinato anche dai continui bollettini lanciati quotidianamente che nn fanno che creare paura o terrore panico per i soggetti più a rischio. È una Babele dalla quale speriamo di uscirne presto per il bene di tutti. Un abbraccio