Aldo Lopez

Aldo Lopez, 2 Luglio 1922 – 2 Luglio 2022. 100 anni

Aldo Lopez è mio Padre.

Oggi nel giorno del suo centesimo compleanno non potevo consegnare ai Social un post in Memoria di mio Padre banalizzandone la sua figura con una foto e poche righe scontate. La scelta di abbandonare il caos dei Social ormai da circa dieci giorni per rifugiarmi nel mio Blog, trova conferma proprio in questa giornata dove sento  il dovere di ricordare la figura di mio Padre.

Sto scrivendo da ieri sera dopo cena per attendere la mezzanotte insieme a te Papà.  Quindi questa notte la trascorrerò con te per attendere il 2 Luglio e sono convinto che molti dei frammenti dei miei ricordi che vacilleranno, anche se ho tanto stampato nella mia mente, riaffioreranno magicamente  con la  guida della tua mano che scriverà con me  paragrafi e pagine  della tua vita che merita di essere scoperta.

Ti sento e ti percepisco da sempre, sin da quel lontano 23 Luglio del 1990 quando sei andato oltre senza avere avuto la possibilità di darti un saluto. Mi consola solo che il vero saluto ce lo siamo dati proprio a Sabaudia dove ci hai lasciato. Eravamo io e te esattamente una settimana prima il 16 Luglio ed è quello il più bel ricordo che porto dentro di me.

Solo noi due sappiamo esattamente cosa ci siamo detti intimamente fuori nel cortile e quello che mi hai chiesto che avrei dovuto fare dopo la tua morte che in un certo senso mi annunciasti con commozione.

Altri membri della famiglia conoscono un riassunto di poche parole di quello che invece è stato un dialogo tra padre e figlio durato circa un’ora e mezza. Ricordo, le tante raccomandazioni che mi facesti fino al nostro intenso abbraccio lo sento ancora forte dentro di me, il coraggio che mi ha dato. Mi dicesti persino che eri mortificato per la mia non ammissione all’Arma dei Carabinieri come Ufficiale. Sapevi bene che se fossi riuscito ad entrare avrei fatto carriera nell’Arma, ma non restare con questo cruccio, le cose sono andate ugualmente bene, quello era un mio sogno, ma la vita mi ha dato tanto. Ufficiale lo sono stato ed anche apprezzato e stimato, come lo sono stato in seguito in tutte le attività che ho svolto come tu mi hai insegnato. I valori che mi hai trasmesso sono stati la base di tutta la mia vita e lo sono ancora. Non mi manca nulla ho una moglie meravigliosa che amo da 31 anni, ho una figlia splendida che purtroppo non hai avuto la fortuna di conoscere e se ti conosco un po’ sarebbe stata la tua cucciola esattamente come la chiamo io ancora oggi.

Avevo terminato le ferie e stavo per tornare a Milano. Quando salii in macchina, uscendo dal cancello del nostro villino a Sabaudia, guardai lo specchietto e vidi la tua mano farmi un timido cenno di saluto, era un addio, ma non lo avevo capito, i tuoi occhi erano colmi di lacrime ma il tuo volto era comunque fiero e impassibile perché avevi passato il testimone ad un maratoneta che avrebbe proseguito la tua missione in terra ed io non ne ero ancora consapevole.

Spero solo di non averti deluso nel tempo, ma se sono qui a scriverti è per dirti innanzi tutto GRAZIE per quello che hai fatto per tutta la nostra famiglia, per averci insegnato l’alto senso di questa istituzione, che ognuno di noi ha interpretato a suo modo e deve essere comunque rispettato per questo.

Io ho cercato nei limiti del possibile di emularti per migliorarmi, non so se ci sono riuscito, ma molte cose sono andate per il verso giusto grazie ai tuoi consigli e tanti appunti che tu stesso mi lasciasti per come gestire certe questioni pratiche; molte le ho portate a termine, altre sono ancora in sospeso. Il tempo sistemerà tutto ne sono certo.

Si, uso termini biblici perché il seguito della mia vita è stata esattamente così, attimo per attimo.

Lo ricordo quel tuo volto disteso, quelle palpebre delicatamente chiuse in un sonno sereno e profondo e quanto parlai con te quella notte, quante cose ci raccontammo spiritualmente e quanto quella notte mi ha lasciato dentro. Nel silenzio di quella notte sentivo nelle mie orecchie una musica soave, non riuscivo a o percepirne la fonte, la direzione, ma la sentivo, forse quella musica che era dentro di me e che mi ha accompagnato per tutta la vita.

Una lacerazione dell’anima che nel tempo si è rinsaldata e mi ha fortificato molto per affrontare il futuro con la stessa musica di allora.

Mi rendo conto, mentre scrivo, che mancano molti frammenti e riferimenti temporali e questo articolo desidero pubblicarlo oggi, ma con l’aiuto di buona parte della famiglia che mi sta dando notizie varie sarà aggiornato e quindi sarà possibile tornare a leggere in modo più approfondito di te.

Caro Papà, non riesco a trovare una lista di aggettivi per descrivere ciò che ha rappresentato per me la tua figura, quanto mi hanno trasferito i tuoi alti e nobili valori che nel tempo io ho acquisito, li ho fatti miei e li ho applicato per tutta la mia vita sino ad oggi.

Ogni aggettivo sarebbe banale per esaltare la sua figura. Si potrebbe dire “sei suo figlio e sei di parte”; probabile, ma non fa nulla. Io racconterò che era Aldo Lopez nel giorno del suo compleanno, cercando di riassumere in una biografia dettagliata tutto il suo percorso umano, sportivo e professionale.

Mi mancano molti frammenti e questo articolo viene pubblicato oggi, ma con il contributo attivo di tutta la famiglia che mi sta dando notizie varie sarà aggiornato e quindi sarà possibile ritornare a leggere di te.

Aldo Lopez

Aldo Lopez, nato a Napoli il 2 Luglio 1922 da fu Giorgio Lopez e Maria Caronia. Otto figli: Amedea, Aldo, Ennio, Mario, Olga, Anna Maria e Tonino (fratelli gemelli) e Tonino. Una famiglia patriarcale molto numerosa. Inizialmente i fratelli erano nove, ma purtroppo uno morì e non riesco a ricordare il suo nome. La casa di famiglia di mio nonno Giorgio Lopez si chiamava Villa Patamia ubicata a Napoli (La Pietra) in Via Napoli.

Nonno Giorgio Lopez
Nonno Giorgio Lopez – Belvedere di San Martino
Achille Lopez (fratello del Nonno Giorgio Lopez)

Una grande casa che è arrivata nel tempo ad ospitare circa ventuno persone tra figli e nipoti, i De Angelis un altro ramo parallelo della che ha annoverato grandi personalità ed alti Ufficiali dell’Esercito Italiano (tutto torna nella vita).

Dei De Angelis si dovrò dedicar un Blog a parte perché è talmente vasto l’albero genealogico che dovrò approfondire di molto. Posso solo anticipare due nomi illustri Tullio De Angelis alto Ufficiale che ha combattuto nella Campagna D’Africa dove perse tanti  suoi soldati e negli anni a seguire questo accadimento in modo inesorabile lo ha portato all’estremo gesto di togliersi la vita. Onori a questo Militare che per un senso di colpa non ha retto.

L’8 settembre del 1943 sappiamo tutti che  è stata una data molto importante per il nostro Paese e tutti conosciamo i suoi risvolti. Purtroppo è stata nefasta per la famiglia De Angelis infatti Elvio, che all’epoca era il responsabile di un’impresa che costruiva bunker a Cancello Arnone, mori tragicamente nell’ultimo bombardamento americano proprio in quel maledetto giorno sotto gli occhi del fratello Guido – Ufficiale Pilota del Corso Aquila 9 – che era andato a trovarlo.

La storia del rientro di Guido e del corpo del fratello a Napoli è una storia lunga e tragica che merita un approfondimento in seguito come ho detto in un altro articolo. Ma i fatti tragici della guerra non si fermano qui per i de Angelis.

Infatti Tullio, Ufficiale volontario in Africa , pluridecorato, fatto prigioniero degli inglesi rientrò con l’ultima nave di prigionieri dall’Africa nel 1948!!! Ben tre anni dopo la fine della guerra. In casa di mio nonno Giorgio Lopez, viveva sua sorella Teresa Lopez, rimasta vedova giovanissima del marito Edmondo De Angelis, con i 4 figli:  Remo, Elvio, Guido e Tullio, che insieme ai Lopez ed ai Marchese formavano una temibile compagine sportiva che eccelleva nel nuoto nel basket e nella pallanuoto.

C’era poi una importante vena artistica nella famiglia e il pianoforte era parte integrante delle giornate del numeroso nucleo che si dilettava in musica e canti con successo. Buon sangue non mente visti i trascorsi e le generazioni a seguire.

Torniamo a mio padre Aldo. Uomo dotato di grande attitudine allo sport ne ha fatti tanti ed anche a livello agonistico ha giocato a Basket nella squadra de Vomero Napoli, seguono alcuni frammenti fotografati di articoli dell’epoca e foto della sua squadra. Quando era adolescente nella sua casa a La Pietra aveva una comitiva ed insieme ai suoi fratelli giocava in strada con Alfredo Pigna e Gigi Reder; una comitiva molto ampia che poi lo portò anche a disputare alcuni incontri di Basket insieme a Vittorio Gassman con il quale strinse un’amicizia sportiva durante quel periodo.

Basket Squadra del Vomero – Napoli
Aldo Lopez maglia numero 3
Aldo Lopez il primo da sinistra
Aldo Lopez maglia numero 3
Papà Aldo e sullo sfondo in alto mio fratello Giorgio Lopez

Altri sport hanno caratterizzato la sua vita. E’ stato un grande canottiere e svolgeva questa disciplina sportiva insieme ai suoi amici ed in moltissime occasioni lanciava sfide a professionisti che quasi regolarmente venivano battuti. Si è distinto per fairplay anche nello sport del Tennis, sin da giovane e lo ha praticato. Era la sua valvola di sfogo, non perdeva occasione durante le pause pranzo dal lavoro di fare la sua partita nel circolo più vicino al suo ufficio.

A roma negli anni 60 e a seguire il primo Circolo dove praticava il tennis ed era iscritto era il Club Ginnastica Roma in Via del Muro Torto. Circolo tuttora esistente. Lo accompagnavano spesso i miei fratelli che giocavano con lui, uno di questi è stato Stefano, che nel tennis si è distinto addirittura essendo classificato a livello Agonistico alla F.I.T. e nel settore Tennistico ha sviluppato la sua principale attività. A Sabaudia, negli anni a seguire mio padre giocava in vari circoli: la Baia D’Argento, i campi dell’Hotel Le Dune sul lungomare di Sabaudia, l’Hotel Aragosta, i campi della parrocchia della chiesa centrale di Sabaudia, Il Match ball e tanti altri.

Amava organizzare tornei in tutti questi circoli che contavano sempre molti iscritti. Uno tra i più famosi era la “Coppa Guerritore di Ravello” Nobile famiglia napoletana. Una delle memorabili edizioni di questo torneo fu disputata presso i campi dell’Hotel Aragosta sempre sul lungomare di Sabaudia. Impeccabile organizzazione curata nei minimi dettagli cn premiazione finale dove amava concludere l’evento con un lungo discorso sulla storia della Famiglia Guerritore per poi procedere alla premiazione consegnando personalmente coppe e trofei con cena di gala finale. Era appassionato del doppio al maschile e al femminile, nonchè al giallo. I suoi compagni storici sono stati nel tempo Carlo Gatti, Franco Galante, Sandro Romanini, Flavio Aliotti, Stenio Fatini, Mariella Ara, Stefanella Bracco, Inge Rossi, tutte validissime giocatrici e giocatori. Ma come sempre accade nello sport praticato con passione, nascevano anche piccoli disappunti in campo per un punto perso o una palla non lasciata al giocatore di fondo campo. Questioni che si risolvevano in un attimo ridendoci sopra e magari in alcuni casi ripetendo il punto. Probabilmente, anzi sicuramente avrò dimenticato qualche altro compagno storico me ne scuso, ma ricomprendo tutti coloro che sono stati gli amici di mio padre.

Franco Galante (a sinistra) mio Padre (a destra)
Con Franco Galante alla premiazione di un torneo al circolo della Pro Loco Sabaudia
Aldo Lopez al campo centrale del Foro Italico a Roma (Campionati Internazionali d’Italia del 1989)
Io in un match all’Hotel Le Dune. Tutto sommato me la cavavo anche a Tennis
Tu Papà avevi il tennis come valvola di sfogo e stile di vita, io ho la Moto per viaggiare con la fantasia.

Una patologia che ha avuto nel tempo lo ha leggermente minato. Gli era venuta l’epicondilite “il gomito del tennista” tipico di chi gioca a tennis. Ma non si è mai perso d’animo, giocava un dritto stretto per evitare sforzi sul gomito destro e quando il dolore si faceva sentire sempre più forte, da solo ha imparato a giocare da mancino e a volte cambiava braccio improvvisamente anche durante il gioco. Queso per comprendere quanto fosse appassionato e agonistico in ogni sport che ha praticato. Una sconfitta a Tennis la somatizzava parecchio. In sostanza pur essendo molto sportivo non ci stava a perdere. Una questione caratteriale che non aveva solo nello sport, ma in tutta la vita. Era un vincente di natura; la vita l’ha vissuta così fino all’ultimo minuto.

Infatti proprio il tennis è stato lo sport che gli ha fatto appendere la racchetta al chiodo. Circa un anno un anno prima della sua morte presso il circolo della Pro Loco di Sabaudia che costeggiava Via Armellini dove si trova tuttora la casa delle nostre vacanze estive, proprio durante una match molto accanito di doppio, disciplina di gioco che preferiva, in un intervento a rete su una voleè ebbe il classico segnale di leggero dolore al petto ma, non accusando un forte dolore continuò a giocare per circa venti minuti ed a un cambio campo, pur non perdendo mai i sensi ma con un infarto già in corso fu trasportato d’urgenza all’Ospedale di Latina dove in poco tempo e le cure molto limitate ai tempi in terapia intensiva riuscì a superare l’evento.

Una volta diplomato al Liceo Classico dei Padri Salesiani, partì come Ufficiale di Complemento e fu chiamato sul fronte italiano nella Seconda Guerra Mondiale, catturato dai  tedeschi nella zona di Montecassino fu caricato insieme ai suoi soldati su un treno diretto al campo di sterminio di Campo di concentramento di Auschwitz, ma fortunatamente mentre il convoglio era fermo alla Stazione del Brennero con atto eroico riuscì a forzare il portellone del vagone e porto in salvo tutto il suo plotone ed anche altri commilitoni negli altri vagoni e con una lunga marcia, durante le notti, durata circa dieci giorni raggiunse Roma e poi Napoli dove riuscì a trovare rifugio.

Aldo Lopez durante la guerra
Aldo Lopez nel 1945
Aldo Lopez (penultimo sulla destra) con i suoi colleghi

Prima dell’inizio della grande guerra conobbe nel quartiere del Vomero Gigliola Tagliaferri (mia madre) e fu colpo di fulmine e si fidanzarono. Nel dopoguerra il 27 Aprile del 1946 si sposarono a Napoli nella Chiesa del Collegio dei Salesiani al Vomero a cui mio padre era legato per il suo trascorso agli studi classici. Uomo romantico che ha amato immensamente mia madre e con lei ha generato la nostra famiglia.

Il giorno delle nozze, 27 Aprile 1946 in mezzo Nonna Maria Caronia a sinistra mio padre e a destra mia mamma

Il primogenito fu Giorgio nato il 16 Febbraio del 1947, il secondo Marcello il 24 Settembre del 1948, il terzo Massimo l’11 Gennaio del 1952, il quarto Stefano l’11 Febbraio del 1959 ed infine dulcis in fundo il sottoscritto il 22 Giugno del 1964. Penso che possa bastare.

Giorgio Lopez
Marcello Lopez
Marcello Lopez
Massimo Lopez
Stefano Lopez
Alessandro Lopez

Facciamo un passo indietro. Terminata la Guerra  come primo impiego iniziò a lavorare presso l’ufficio anagrafico del Comune di Napoli al Maschio Angioino nell’ufficio che rilasciava le carte d’identità, ma certamente per le sue qualità ed attitudini non era certo destinato a rimanere ancorato in un ufficio pubblico e quindi grazie ad una nostra zia, Lina Gori, per il tramite di un suo amico tal Guadagnini già dirigente della Banca Nazionale del Lavoro, gli procurò un colloquio e fu assunto presso la Filiale di Napoli della Banca Nazionale del Lavoro e da li è partita la sua brillante carriera nell’Istituto di Credito tra i più solidi e importanti del nostro paese.

Proprio per ambire ad alte cariche nella Banca, partito dalla vera gavetta (sportello di cassa in filiale, addetto alla segreteria del Direttore) è transitato in tutti gli Uffici della Banca acquisendo esperienza che lo ha portato nel tempo per meriti ad essere trasferito in varie città e veniamo agli innumerevoli trasferimenti della nostra famiglia e le tante case dove è vissuta. La prima casa a Napoli dal 1946 al 1949 annessa al laboratorio di camiceria dove lavorava la mia nonna materna Immacolata Tagliaferri per noi indimenticabile “Titina” sono nati e vissuti rispettivamente Giorgio e Marcello.

Papà con mio fratello Giorgio
Marcello (a sinistra) e Giorgio (a destra)

Il primo trasferimento è stato nel 1950 Ascoli Piceno nella casa di Via Trieste 115 dove è nato Massimo,  il successivo dal 1953 al 1956 Milano viale Romagna 15, poi nel 1957 a Foggia in Via Bari,  ed ancora dal1958 al 1960 Bari in Via fratelli Rosselli 8 dove è nato Stefano, ancora un altro trasloco nel 1961 fino al 1962 a Padova prima in via Cesarotti 17 ( oggi 24 circa) e poi Piazzale Stazione 1 (due trasferimenti nella stessa città in due anni)

Vediamo alcune foto:

Con mio fratello Giorgio e Marcello a Napoli
Con mio fratello Massimo
Piero Albertario (sulla sinistra) Amedea Lopez (in alto a destra) Olga Lopez (in basso a destra) Fulvio Albertario (figlio di Piero e Amedea)
(da sinistra) Ennio Lopez, Gigliola Tagliaferri, Olga Lopez (in basso) Massimo e Giorgio Lopez nel giorno della Prima Comunione
Giorgio Lopez
Maria Grazia Lopez
(da sinistra) Aldo Lopez, Nina Lopez (moglie di Tonino), Tonino Lopez, Mario Lopez
(da sinistra) Nonna Maria Caronia, Maria Grazia Lopez
Giorgio Lopez
(da sinistra) Marcello Lopez, Zio Mario Lopez, Giorgio Lopez
Massimo Lopez e Nonna Titina
Teresa Lopez
In tempi non sospetti a Sabaudia i Soci Fondatori della Stemal: Stefano, Massimo e Alessandro
La nostra Casa di vacanza a Sabaudia.
Un Natale nella casa di Via Montessori con tutti i fratelli mamma e sulla destra nonna Titina

Infine il traguardo stabile  nel 1963 a Roma in Via Montessori 25 dove sono nato io nel 1964 e la casa è stata abitata sino al 2011 quando mia madre è scomparsa recentemente è stata messa in vendita.

Il balcone al quarto piano dove si vede lo striscione era quello corrispondente al salone del nostro appartamento

A Roma mio padre fu incaricato a dirigere l’Ufficio Ispettorato viaggiante della Banca Nazionale del Lavoro. Quindi un lavoro fatto di tante e lunghe trasferte per le verifiche ispettive presso le filiali di tutte le regioni italiane. Lo staff era composto da un Dirigente che era mio padre ed alcuni funzionari che viaggiavano con lui per espletare le loro funzioni di controllo. Lavoro di enormi responsabilità. Tutto il personale della filiale veniva passatoi ai raggi x dal cassiere fino al Direttore. La valutazione avveniva con dei criteri indicati in una scheda di relazione finale, che sintetizzo per sommi capi, che partiva da una valutazione sull’aspetto fisico dell’impiegato (come si presentava, come era vestito, se curato, la forma del linguaggio) insomma una vera e propria “pagella” per far comprendere quanto fosse importante la forma e l’aspetto per un funzionario di Banca che era l’immagine della banca stessa in una filiale. Poi si entrava nel merito delle verifiche contabili, degli affidamenti concessi ai clienti e la verifica dei criteri i delibera di tali affidamenti nel rispetto dei poteri concessi al direttore di filiale dalla Direzione Generale di cui mio padre era Dirigente del dipartimento in questione. Era importante la forma, si usava il “lei” con chiunque. La cortesia, la pazienza e la predisposizione al contatto con la clientela erano le regole principali per una corretta gestione di una filiale di questa banca. Ho ancora delle schede e degli appunti di mio padre che oggi mi fanno sorridere se penso cosa si vede oggi nelle casse delle filiali di ogni banca.

Tatuaggi, magliette di ogni tipo e colore, impiegati scazzati che a malapena ti rispondono, l’arroganza imperante non esiste un rapporto diretto con un Direttore in quanto il frequente turnover dei Dirigenti non consente una fidelizzazione con il Cliente; le direzioni pensano che con un frequente ricambio della dirigenza si possa evitare coinvolgimenti e pressioni da parte di particolari clienti esigenti, diciamo così…..

Però di contrasto nella vita privata nella sua goliardia e ironia spesso appariva in feste estive organizzate a Sabaudia appariva così

Sempre a fianco al suo Amico Franco Galante

Insomma, un grande Uomo che non ha fatto mancare mai nulla a tutti noi. Ci ha vestiti, ci ha mantenuto agli studi tutti in modo equo e senza differenze, ognuno il suo. Avrebbe voluto un posto fisso in banca per tutti noi fratelli. Rido solo al pensiero di immaginare mio fratello Giorgio o Massimo in uno sportello bancario di fronte ad un cliente con bollettini, distinte di versamento, computer, contare mazzette di banconote.

Premio Fedeltà al Lavoro BNL Aldo Lopez premiato con medaglia d’oro per 40 anni di ininterrotto servizio presso la Banca a destra della foto il Presidente della BNL Nerio Nesi

Soltanto io per un breve periodo ho coronato il sogno di mio padre nel settore bancario. E nella biografia di questo sito si trova il mio percorso professionale.

Di Aldo Lopez parlerò ancora come professionista e come uomo.

Adesso è venuto il momento di fare i mio dovere di figlio.

Caro Papà, ovunque tu sia e so che sei qui con me in questo momento ti auguro di cuore Buon Compleanno! 100 anni sono un secolo e tu oggi hai varcato due secoli. Io ho tenuto fede al giuramento che ti feci nel 1990 e nonostante le grandi difficoltà, le tante cadute, le tante invidie, i rancori, le cose non dette ho sempre mediato e protetto tutta la mia famiglia aiutando nei limiti del possibile tutti esattamente come tu hai fatto con noi e con i tuoi fratelli. Anche tu rimanesti orfano troppo presto e per l’alto senso della famiglia che hai sempre avuto ti sei fatto carico dei problemi di coloro che erano in difficoltà ed io ti dico grazie per conto loro. L’aiuto non è stato solo economico, ma soprattutto umano. Tu ci sei stato sempre per tutti, per tutti hai avuto una parola buona, un consiglio, un conforto le porte della nostra casa sono sempre state aperte per tutti dai parenti agli Amici e tanti ti hanno voltato faccia nel passato, pazienza papà tu stesso mi hai insegnato a superare indenne questi momenti e guardare spavaldo avanti.

Ti voglio bene,

Con Amore Infinito tuo figlio Alessandro.

P.S. proprio oggi ho trovato una letterina di auguri scritta quando ero alle scuole elementari non credo sia stato un caso averla ritrovata in una tua borsa di pelle che usavi in banca e che adesso si trova nel mio ufficio tra tutte le tue carte. E ho deciso di pubblicarla perché è talmente tenera e divertente che mi ci sono riconosciuto ancora oggi.

Io e te per sempre

Buon Compleanno, illumina il mio percorso che sto continuando qui.

http:www.stemal.it
Questo sguardo sereno che guarda lontano è oggi il mio sguardo rivolto al futuro

Quanti viaggi, quanti trasferimenti e traslochi e tutto è partito da qui. Adoravi la tua Napoli e la sua musica immortale. Napoli è nel nostro sangue.

Segue un video ricordo Creato e realizzato da Lilli Manzini con voce narrante di Giovanni Petrucci. Due Amici, Attori Doppiatori che hanno interpretato magistralmente tutto il testo di questo articolo dedicato a mio Padre, Aldo Lopez. Ringrazio Giovanni e Lilli per questo meraviglioso omaggio alla tua Persona che mi hanno donato per completare questo articolo. Hanno saputo cogliere ogni sfumatura, ogni accento, ogni emozione, persino il groppo in gola e le lacrime che ho versato mentre ho scritto questo ricordo. Quando un Artista arriva a questo livello di empatia ed osmosi spirituale merita i grandi palcoscenici dello spettacolo e prossimamente li vedrete annoverati tra gli Artisti della mia Agenzia Stemal http://www.stemal.it

E’ il mio regalo di compleanno per te Papà. ❤️

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31 Risposte
  1. Davide

    Come hai esplicato inizialmente,un contenuto del genere si sposa con la scelta di affidare al blog pagine speciali.
    Sono commosso ,e conoscendo tu la mia storia personale,puoi ben capire…

    Ci hai fatto rivivere dei tempi così pieni di umanità che viene la nostalgia; alcuni passi me li narrasti ,altre vicissitudini sono delle chicche ,e le fotografie rendono che tipo fosse il signor Aldo.

    Lo sport (in cui ha incrociato Reder e Gassman),le discipline e la divisa sono stati parte fondante della sua giovinezza.

    Poi ,L’intraprendere una carriera bancaria,con una mobilità frequente e compiti gravosi lo ha responsabilizzato ancor di più .
    E siete arrivati voi,la sua ragione di vita insieme alla mamma

    Una famiglia cui è rimasto ancorato sino all’ultimo momento,conscio di aver trasmesso valori tangibili.

    Se c’è una cosa che colpisce ,anche nei nostri dialoghi privati, è proprio la serietà che immetteva in ogni cosa: dalla famiglia allo sport. E guardandoci in giro oggi,capiamo bene il perché quella generazione la rimpiangiamo

    La tua lettera di infanzia al babbo è un colpo al cuore,dato che racchiude la purezza,il corsivo con le righe di stacco,la promessa di essere diligente e chiosa con il rispetto che un figlio porta per amore del suo genitore

    Buon compleanno ovunque sia ,Aldo

    1. Caro Davide è talmente intenso il tuo commento che noi posso aggiungere altro. Tu la storia di mio padre legata alla mia la conosci molto bene. Grazie di cuore per questo affetto hai colto in pieno il significato di questo mio ricordo. Ho le lacrime agli occhi.

      1. Gianluca

        Veramente ammirevole il grande affetto che nutri per una persona che è stato qualcosa in più di un semplice “padre” (inteso come “veicolo per venire al mondo”) ma davvero un maestro di vita nel senso più ampio del termine.
        Evidentemente meritato.
        Grande lavoro di ricerca che testimonia un senso forte della famiglia, la passione per le proprie radici, la consapevolezza che occorra conoscere sé stessi e le proprie origini per poter raggiungere la felicità.
        Complimenti e un forte abbraccio!

  2. Massimo lopez

    Grazie per questo ricordo dettagliato pieno di amore. Mi sono emozionato nella lettura perché mi è sembrato di essere tornato a vivere tutti quei momenti e a respirare quell’avvolgente atmosfera positiva che li caratterizzava, nonché i cenni storici della famiglia, alcuni dei quali non ricordavo nel dettaglio. Mi unisco all’abbraccio per il nostro Papà Aldo nel giorno del suo centenario.

    1. Caro Massimo, sono felice che questo mio ricordo ti sia arrivato al cuore. Papà era tutto ciò che ho scritto ed anche di più se possibile. Integrerò questo articolo con altre informazioni perchè davvero si sta aprendo un mondo infinito tutto da esplorare anche sui De Angelis. Un abbraccio

  3. Fulvio de Angelis

    Bellissimo leggere quello che hai scritto. Ho rivissuto un periodo ricco di valori e amore. Anche molti fatti inediti . Ad esempio non sapevo che zio Aldo avesse frequentato il liceo classico dei Salesiani e si fosse sposato in quella chiesa. Pensa che l’ho frequentata in tantissime occasioni perché entrambe le mie figlie- Carolina e Maria Giulia – hanno frequentato ai Salesiani il liceo Classico e li si sono maturate. Tutte le cerimonie si svolgevano in quella chiesa!!!! Carissimo zio Aldo di cui ho vivo il ricordo di uomo di grandi valori , grande uomo di famiglia di sport e di lavoro. Ero felice perché lui ogni volta che veniva a fare ispezioni a Napoli mi chiamava e stavamo insieme. E apprezzavo moltissimo la sua compagnia perché sentivo la reciprocità di affetti e sentimenti. Purtroppo la vita passa e rimangono i rimpianti per tempi e cose che sfortunatamente non rivivremo più. Un caro abbraccio Ale – sei stato superlativo.

    1. Caro Fulvio, che dire, ho scritto quello che era doveroso scrivere e far sapere ai miei nipoti soprattutto ed a mia figlia che pur sapendo tante cose ha apprezzato di conoscere sempre meglio suo Nonno. Papà era assolutamente così come lo hai descritto il collante di tutta la famiglia e non mi stanco di dirlo. Ed io ho ereditato tutto questo cercando veramente di emulare ciò che lui ha fatto perchè me lo ha chiesto davvero e tu lo sai bene.
      Bello poter vedere che c’è continuità. Quando verrò a Napoli devi portarmi alla Chiesa dei Salesiani che non ho mai visto. Conosco da fuori l’Istituto ma non l’ho mai visto all’interno. Un abbraccio affettuoso a tutti voi

  4. Andrea Lopez

    Mi sono commosso nel leggere questo tuo ricordo, preziosissimo anche per le tante informazioni che hai scritto sulla storia della nostra famiglia. Non conoscevo molti particolari.
    Ti ringrazio di cuore per questa testimonianza emozionante. Del nonno Aldo ho un ricordo bellissimo, di una persona che teneva moltissimo alla famiglia, un uomo gentile, sensibile ma allo stesso tempo responsabile nella sua fermezza. Posso dire di aver ereditato la sua passione per il tennis, sport che tuttora pratico a livello agonistico e che mi dà tanto benessere e serenità. Un augurio speciale nonno, per i tuoi 100 anni, ti voglio bene, ovunque tu sia, so che vogli su di noi, con papà, nonna Gigliola e tutti i nostri cari che sono passati oltre. ❤

    1. Caro Andrea, mi fa enormemente piacere che questo ricordo sia arrivato nel profondo del tuo cuore. Si è parlato tanto di Nonna Gigliola e Massimo ha anche scritto un libro. Mentre su Nonno Aldo si è sempre parlato poco. E’ stato il collante di tutta la sua famiglia, da quella di origine ai suoi figli e nipoti. Ricordo che un giorno mi disse, dopo il suo primo infarto, che andavate in bicicletta insieme in giro per Sabaudia e tu ti raccomandavi con lui di non sforzare a pedalare ma farlo tranquillamente perchè poteva sentirsi male. Vi adorava, i suoi primi nipoti, sempre maschi, poi sono arrivate le prime femmine, Melania e Mariadele che purtroppo non ha mai potuto conoscere. Un abbraccio affettuoso nel ricordo del Nonno.

  5. Marcello Lopez

    Grazie del ricordo. Papà, nonostante qualche aspetto spigoloso del carattere, era una persona buona, integra e amante della famiglia. Con lui ho passato tanti bei momenti soprattutto nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Grazie a lui che mi trasmetteva i valori dello sport e del sano agonismo sportivo ho cominciato a giocare a calcio (ricordo che mi insegnava tecnicamente come calciare di interno e di esterno, ricordo anche una partita giocata con lui nella squadra della Bnl). A 10 anni mi aveva portato su un campo da tennis a Padova e da lì per altri 20 anni ho continuato a giocare individualmente e in doppio con lui in memorabili incontri di torneo alla Baia d’argento e alla Ginnastica Roma. Ci sono poi stati anche momenti di incomprensione e di allontanamento da parte mia. Ma ci siamo ritrovati quando poi lui è stato male la prima volta. Avevo successivamente avuto un grosso rimpianto: non averlo potuto vedere prima che se ne andasse. Lo sognai due giorni dopo che ci stringevamo in un fortissimo abbraccio e lui mi diceva “C’è un problema…”. E da lì sono cominciati purtroppo gli anni più bui della mia vita. Recentemente l’ho ritrovato ed era felice che avessi ormai ripreso stabilmente la mia professione lasciandomi un bel messaggio… Ciao babbo! Ti voglio bene!

      1. Rossella

        Spesso chiedevo a Giorgio se io gli sarei piaciuta come nuora e lui mi rispondeva sempre si…spesso parlavo ad Aldo guardando le sue foto sparse per la casa pregandolo di vegliare su Giorgio e tutta la sua famiglia.Mi sarebbe piaciuto tanto conoscerlo di persona ma Giorgio mi ha raccontato talmente tante cose su di lui che mi sembra di conoscerlo da sempre.Lui e Giorgio erano molto simili su alcune cose,come la mania dell’ordine,della pulizia,la posizione perfetta e simmetrica delle cose,dai vestiti agli oggetti,l’onestà,il rigore,le abitudini e via discorrendo.Ma Giorgio, che non brillava di capacità agonistiche e atletiche è rimasto sempre dispiaciuto di non riuscire ad essere come avrebbe voluto Aldo.Ma andava fiero del fatto che avesse compensato questa mancanza con la sua spiccata qualità intellettuale….Buon compleanno suocero mio ovunque tu sia ❤

        1. Cara Rossella,
          forse Giorgio non ti ha raccontato tutto di nostro Padre, anche perchè cronologicamente tu nella nostra famiglia sei entrata molti anni dopo la sua morte. Per quello che ho visto io da ultimo fratello, avendo assistito a tante vicende contorte della nostra famiglia, mi sono fatto un’idea certa che Giorgio sin da piccolo si è portato dietro troppi complessi che gli hanno fatto vivere una conflittualità con entrambe i genitori, nonostante gli abbia loro voluto bene. Quanto alla “mania dell’ordine, della pulizia, la posizione perfetta e simmetrica delle cose, dai vestiti agli oggetti, l’onestà, il rigore e le abitudini” vuol dire che non conosci né me e né Stefano che per molte cose è quello più identico a Papà, con un un unica differenza mai capita da nessuno, mia Madre inclusa, Stefano è un romantico silente che non porta i manifesti dei suoi sentimenti ma li vive intensamente comparendo a sorpresa quando più ce n’è bisogno. Approfondisci con mia moglie Rossella e mia figlia Mariadele che ti sapranno raccontare tanto. Quello che mi dispiace e che dopo tante chiacchierate fatte con Giorgio anche prima della sua scomparsa mi ha dimostrato di non aver capito il carattere di Stefano.
          E torno a ricordare che i mio più grande dispiacere e che mio padre non abbia potuto conoscere sua nipote Mariadele, che più cresce e più ha i tratti caratteriali del Nonno. Del resto non poteva che essere così.
          Un abbraccio

  6. Corinna

    Caro Alessandro, grazie per questo commovente incontro con tuo Papà, e per aver condiviso con tutti noi la lettera di te bambino. Davvero molto commovente, tanto più – per me – in questa fase di vita che sto affrontando. Mi sono sentita meno sola nel dolore, grazie.

    1. Cara Corinna, grazie per questo commento, Io e te abbiamo condiviso in questi anni tante cose, tante confidenze, siamo diventati amici e ci siamo confidati tante cose e sono lieto e felice che questo mio racconto ti abbia toccato le corde del cuore e conoscendo bene la tua sensibilità e la discrezione che hai apprezzo doppiamente ciò che hai scritto. Ti auguro ogni bene con affetto e stima. Sai bene che questo è un periodo magico dove tutto si sta incanalando per la via giusta. Io sono al timone di un’imbarcazione per una volta non seguo una rotta precisa, ma sto andando ad istinto; avrò ragione o torto? Non lo so mi importa solo andare avanti e non indietro. Indietro sono andato per descrivere un Uomo che mi ha messo al mondo insieme a mia madre e se sono qui ancora dopo tante vicende che ben sai un significato c’è e ho colto solo quello il resto sono solo pagine di vita da sfogliare. Un grande abbraccio
      Alessandro

  7. Alfonso Tramontano Guerritore

    Splendida ed emozionante descrizione di tuo padre che non ho avuto il piacere di conoscere, ma, grazie a te ed alle descrizioni fatte da Massimo, lo posso immaginare in una onirica ma fedele visione. Mi ha molto colpito il vostro ultimo incontro. Come un presagio, ti ha dettato compiti che, sono certo, tu abbia assolto perfettamente anche se mantieni un comprensibile riserbo sugli argomenti discussi. Un onore alla sua memoria!

    1. Caro Alfonso,
      mi fa piacere che questo racconto/ricordo ti abbia colpito. Da quando scrivo articoli questo è stato quello che ha avuto il maggior numero di commenti, perchè nel ricordo di mio Padre ho raccontato parallelamente tutta la mia storia, anche entrando nell’intimo personale di un rapporto, quello com mio Padre, che è durato da sempre e continua ancora. Quando lavoravo in Banca mi chiamava ogni giorno per capire quanto stessi apprendendo sul mio lavoro. Prima di essere assunto alla Direzione Generale Locafit società di Leasing del Gruppo BNL che era appena nata con quel nuovo tipo dio prodotto para bancario, e mi regalò un prontuario com tutte le normative sul Leasing con le spiegazioni di come si calcolavano le rate, un piano di Ammortasmento, l’anticipo e il riscatto finale del bene locato. Ho girato diversi Uffici di quella società a Milano e come mio padre ho visto tutti i dipartimenti e sono finito al controllo gestionale dei contratti e mi fu affidato il controllo della filiale di Prato. Se non avessi avuto questa esperienza, proseguita a Roma nel Factoring (l’attuale anticipo su fatture) non avrei mai potuto gestire tutto il lavoro alla Stemal, ma ancor prima di tutta l’amministrazione finanziaria di Massimo che non era molto pratico di questa materia.
      Quanto a quel colloquio rimarrà sempre nei dettagli custodito nel mio cuore chi sa sa e che ha saputo una parte rimarrà con quella ed è sufficiente. Grazie per questa tuo commento e un abbraccio Amico mio.

  8. Luigi Goretti

    Carissimo Alessandro, erroneamente ti ho risposto su Facebook e di questo ti chiedo scusa. Ho letto con molta emozione e partecipazione al tuo encomiabile racconto che tratta i 100 anni del tuo caro papà. Era una persona veramente come si suol dire di vecchio stampo e ti onore ricordarlo con tanto affetto ed ammirazione. Anche di qualche anno più anziano hai fatta ritornare alla mente la figura del mi babbo anch’esso lo colloco fra quelle persone fatte tutte di un pezzo e disponibili verso il prossimo ma sopratutto innamorati della propria famiglia. Caro Alessandro con la speranza di poterci presto incontrare e l’augurio che tu ritorni in piena forma un forte abbraccio Luigi

    1. Caro Luigi, appezzo molto questo tuo commento. Posso immaginare, conoscendo il tuo stile e la tua signorilità che tuo Padre fosse una persona integerrima è tutta d’un pezzo. Il mio rammarico è stato solo quello di aver perso mio Padre troppo presto. Ricordo che venne a trovarmi a Cormons in caserma nel 1985 mentre era a Gorizia alla filiale della BNL ed entrato alla porta centrale rimase qualche minuto in attesa mentre ero in addestramento per far marciare i miei ragazzi del terzo ‘85. Momenti meravigliosi. Un abbraccio fraterno

  9. Massimo Ferrari

    Caro Alessandro, leggendo ed ascoltando il tuo ricordo, credo di aver assistito ad una delle più belle dichiarazioni di puro amore di un Figlio verso un Padre. Entrambi scritti con la lettera maiuscola. Una licenza grammaticale giustificata solo dall’immenso rispetto e dalla profonda emozione generati dalla tua lettera. Parole che penetrano nel cuore rispolverando momenti vissuti intensamente ed dolcemente custoditi nel forziere della nostra anima. Ti ringrazio per avermi dato il privilegio di poterli conoscere facendomi sentire per un attimo parte della tua famiglia. Perché questa la forza dirompente del tuo ricordo: farci sentire per un attimo tutti fratelli. Basta chiudere gli occhi ed ascoltare intensamente le tue emozioni. Auguri Papà Aldo

    1. Caro Massimo è un piacere immenso leggere il tuo commento. Tu sei il sesto fratello che non ho mai avuto e a tutti gli effetti avendo conosciuto tutta la mia famiglia proprio in Via Montessori ne sei a tutti gli effetti parte integrante. Hai visto nascere la mia attività nella Stemal, hai vissuto i primi passi in questo settore non facile e mi hai riconosciuto qualità che tanta altra gente non ha saputo apprezzare. Ti ho ritrovato dopo anni al nostro raduno e che dire quei nostri sorrisi non si sono mai spenti e le nostre anime sono libere come il vento. E noi dei corridori in continua evoluzione. Mio padre Aldo è tutti da lassù ci saranno la loro benedizione. Ti voglio bene ❤️

  10. Massi Farina

    Un amore incondizionato oltre la morte e il visibile.
    Una bella storia da raccontare, tra guerra, lavoro, sport e famiglia.
    Tuo Papà non può che sorriderti Ale, dovunque si trovi in questo momento.

    1. Caro Massimiliano grazie innanzi tutto per il commento. Certo so bene che mio padre non può far altro che sorridere e benedire ogni mio risveglio verso un giorno nuovo. Il mio dialogo con lui non è mai terminato e proseguirà per sempre fino a quando non lo re incontrerò.

  11. Massimiliano Manfredini

    riesco a commentare solo ora con calma, ho letto tutto e guardato i video.. scusami ma mi hai colto impreparato perché oggi avevo ottocento mila impegni e non sapevo come incastrare per dedicarti il giusto tempo.
    Ho letto con attenzione tutto il blog, le parole il testo. Mi sono emozionato, un bel po’ perché non ho visto sinceramente una figura professionale, non ho visto un manager, non ho visto un uomo di successo, ho visto un figlio. Ho visto un uomo semplice, innamorato del suo papà. La cosa più bella di tutte è forse stato il fatto che a me, dopo questa lettura, sembra di conoscere Aldo. Tramite le sue parole mi sembra di essere una persona che conosco da sempre. Sappi che vedere questo amore così forte per il tuo papà, in un ragazzo come me che ha sempre desiderato avere un rapporto così stretto con il proprio, è solo d’esempio. Sotto un certo aspetto mi sento anche di ringraziarti per questa condivisione, perché è come se avesse accorciato ulteriormente una distanza che già ieri sera è stata sgretolata.
    Ed a proposito di ieri, sono felice di aver sentito i tuoi racconti. Sappi che, e credo te lo dimostrerò, io sono una persona che considera l’amicizia come il valore più alto, nobile e puro di tutti. Io non parlo mai di amicizia utilizzando il termine bene. Io parlo sempre di amore. Perché l’amicizia è amore puro. Ed è stato bellissimo vedere la testimonianza tua e di Francesco. Grazie per aver condiviso la tua storia con me, e per credere in me. Farò in modo di condividere con te qualche cosa personale, qualche piccolo frammento anche della mia, di vita.
    Sono d’accordo che per la creatività serva conoscersi, ma ancora di più serve connettersi. se noi ci connettiamo, sarà tutto naturale. e per poterci connettere è necessario essere veri, puri, autentici. E tu lo sei stato completamente con questo profondo articolo.
    Quindi grazie

    1. Caro Massimiliano, Massi, come da qualche giorno mi hai chiesto di chiamarti. È meraviglioso leggerti ed apprendere quanto tu e la tua spiccata sensibilità abbia colto e trovato l’Alessandro che cercavi in questo ricordo di mio Padre.

      Ed è altrettanto meraviglioso leggere che Aldo è come se attraverso le mie parole tu lo conosca da sempre. Sai, sono fermo in autostrada, solo in macchina, in questo momento così importante della mia vita dove sto investendo per la prima volta su me stesso per prendere per mano chi avrà la possibilità ed il desiderio di essere accompagnato nella mia nuova avventura.
      Adesso sto per riposarmi un po’ e tra le lacrime di gioia e commozione nel leggere quanto tu abbia compreso l’essenza del mio messaggio d’amore evidenziando in pubblico tutte le mie incertezze, i sentimenti contrastanti che ho e una base inevitabile di malinconia e tristezza che mi accompagna da sempre, ti dico che l’amicizia ed il valore che rappresenta, per me, parte proprio dal concetto che tu stesso hai espresso aprendo il tuo cuore verso di me.
      Ora tu mi hai preso per mano accorciando ancora le distanze con l’impegno di raccontarti donando i tuoi sentimenti perché io li custodisca nel forziere dalla mia anima.

      L’amicizia che tu hai espresso in questo commento io la vivo nello stesso modo. Se non c’è amore ci sono barriere e freni; e che questo tuo bel pensiero puro e candido avviene per la prima volta in assoluto da trent’anni di mia attività su un mio articolo da parte di un Artista che rappresento è la più bella e gratificante dimostrazione di amore puro, affetto, rispetto ed incondizionata fiducia che hai riposto in me. Potresti essere mio figlio, data l’età che abbiamo, ma sei per me di più, sei oltre.

      Vedrai che questa meravigliosa riflessione ti aiuterà a trovare la strada giusta per avvicinarti a tuo padre, il come non importa, sarà il tuo piccolo allenamento quotidiano per aprirti e trovare in te la giusta motivazione su tutto e coronare il tuo sogno, quello di cantare. Quanto è meraviglioso tutto questo?

      tu hai dichiarato questo amore pubblicamente ed è la testimonianza che questo valore si può trovare con le affinità.

      Massi, mi hai fatto piangere di gioia, ti voglio bene ❤️

  12. Riccardo Romero

    Alessandro attraverso e grazie le tue parole ho viaggiato come se facessi parte della vostra famiglia.
    È commovente vedere un amore così grande che sempre sarà eterno, fiero di conoscerti,sei una grande persona.
    Un abbraccio grande a te e tutta la tua splendida famiglia,ed un abbraccio particolare ad il tuo papà che sempre ci sarà.