La chiamavano estate Cari Amici e lettori da Lunedì 4 Luglio finalmente dopo 62 giorni di immobilità a casa a casa dopo il mio banale incidente in moto del 2 Maggio scorso, finalmente sono rientrato operativo nel mio ufficio presso la mia Agenzia Stemal.
Era necessario questo mio ritorno dopo due mesi di assenza perché si erano accumulate tante attività che sono state in parte gestite da casa con il mio collaboratore Francesco.
Palerò quindi d’Estate, il mio ritorno principalmente mi riporterà entro la fine di Luglio a risalire finalmente in sella alla mia Moto che in questo periodo mi è mancata moltissimo e quando finalmente andrò a ritirare la nuova Moto che ho acquistato di recente inizieranno di nuovo i miei viaggi e di conseguenza articoli dedicati ai miei itinerari turistici che tanto sono mancati a voi lettori ed ai miei Amici Sui social.
Il titolo di questo blog, si è ispirato alla popolare canzone di Bruno Martino “E la chiamano Estate”. Scritta da Franco Califano e Laura Zanin per il testo e dallo stesso Martino per la musica, fu presentata da Bruno Martino al Festival delle Rose 1965; diventata nel tempo un classico della canzone italiana, al momento dell’uscita passò invece inosservata.
Invece quel meraviglioso periodo degli anni ’60 segnò un’epoca che oggi varrebbe la pena di rispolverare, perché nei testi e nella musica si assaporavano i sapori e i gusti dell’estate. Il periodo dell’adolescenza di tanti e per me dell’infanzia. Mia Madre adorava Bruno Martino e spesso cantava le sue canzoni nel giardino di casa a Sabaudia.
Quante meravigliose estati trascorse con quelle melodie.
La chiamavano estate:
Veniamo adesso ai miei futuri viaggi che penso di fare tra Agosto e Settembre, mentre la maggior parte dei vacanzieri sarà sui litorali del Tirreno e dell’Adriatico ed anche sulle isole ed arcipelaghi vari, io e la mia Moto andremo in montagna.
Vorrei iniziare questo itinerario motociclistico varcando gli Appennini non dall’Autostrada A1, né variante di valico né la panoramica, ma vorrei fare una sfida con me stesso, con prudenza, ma per prendere confidenza con la mia nuova BMW K1600 GT appena acquistata.
SFIDA ALLE 1000 CURVE DELL’APPENNINO TOSCO ROMAGNOLO
Ovviamente, se ci si accinge a dirigersi verso l’Appennino Tosco Romagnolo a bordo della propria Moto, si deve sapere dove si trova. Si tratta di una delle varie porzioni nelle quali si suddivide la catena degli Appennini, che attraversa praticamente tutta l’Italia peninsulare. Entrando nei particolari, stiamo parlando del tratto settentrionale che, come si evince dal nome, attraversa buona parte della Toscana e dell’Emilia-Romagna. Al contempo, il suo territorio si estende fino allo stato autonomo della Repubblica di San Marino e tocca il Nord di Umbria e Marche, con una superficie complessiva davvero molto elevata.
L’Appennino Tosco-Romagnolo confina ad ovest con quello Tosco-Emiliano, con il punto di delimitazione rappresentato dal Passo della Futa.
La chiamavano estate:
A sud, ci sono i passi di Bocca Serriola e Bocca Trabaria che dividono la zona con quella dell’Appennino Umbro-Marchigiano. Invece, ad est, è la costa di Fiorenzuola di Focara a rappresentare il punto estremo, che conduce direttamente verso il Mar Tirreno. A questo punto, non resta altro da fare che avventurarsi in una serie di tragitti davvero mozzafiato, con la prospettiva di trovare la strada da te preferita.
Se si decide di recarsi presso l’Appennino Tosco Romagnolo, si può avere davanti ai propri occhi uno scenario davvero incantevole, con la chance di trovare diverse destinazioni tutte da scoprire. Percorriamo alcuni dei luoghi da non perdere all’interno di un territorio in grado di riservare numerose sorprese per te e la propria amata moto.
San Godenzo sorge in un’area piuttosto boscosa e tranquilla, nel bel mezzo di una foresta incontaminata e solitaria. Invece, Corniolo presenta al suo interno un antico e suggestivo castello e ti permette di attraversare a piedi il borgo di San Paolo in Alpe, insediamento storico e abbandonato che oggi presenta solo i ruderi di antiche chiese e campanili.
Da Santa Sofia a Pietrapazza, da Castel d’Alfero a Bagno di Romagna, si ha a propria disposizione una serie infinita di altre scelte molto interessanti. In alternativa, se si è appassionati del mondo delle corse e si vuole scoprire una delle cattedrali motoristiche a livello internazionale, si può conoscere l’Autodromo del Mugello, situato nel comune di Scarperia e San Piero. Molto interessante, può essere anche la vallata del Casentino, una delle principali della provincia di Arezzo e in grado di accogliere una parte dell’esteso fiume Arno.
La chiamavano estate
E se siete dei Golfisti potrete Fermarvi al Golf Club del Casentino e farvi un bel giro in solitaria nel campo che si trova Via Fronzola, 6, 52014 Poppi (AR), farvi un bel pranzo e pernottare nelle strutture convenzionate nella zona ecco il link del sito del Club: https://www.golfclubcasentino.it/
In primo luogo, puoi immergerti in una lunga sequenza di borghi storici, dall’aspetto incantevole e in grado di dare una fisionomia ben precisa al territorio. Un chiaro esempio in questo senso è rappresentato dalla cittadina di Tredozio, che si trova non molto lontana dalla pianura ravennate e ti permette di visionare il vulcano più piccolo al mondo, ossia quello di Cà Forte. Niente male neanche Portico di Romagna, dalla forte impronta medievale che è rimasta intatta fino ai giorni nostri.
La chiamavano estate
Un viaggio su due ruote a motore di 343 Km per sfidare le 1000 curve dei leggendari passi dell’Appennino Tosco Romagnolo, in un favoloso weekend di mototurismo. Una strada sinuosa che valica 9 mitici passi dell’Appennino Tosco Romagnolo: Passo della Futa, Passo del Giogo, Passo della Colla, Passo del Muraglione, Passo della Consuma, Passo della Calla, Passo dei Mandrioli, Passo Monte Fumaiolo, Passo di Viamaggio.
Sul passo del Giogo ci si può fermare per una notte nelle Case Vacanze della zona
La chiamavano estate sempre…
Anche una breve sosta culturale per una visita rapida al Museo della Battaglia
Passiamo al Passo del Muraglione a 907 metri sul livello del mare
Come potete vedere non mi smentisco mai nella scelta di itinerari dove non incontrare nessuno per chilometri se non motociclisti davvero appassionati come me. E’ un itinerario impegnativo e va fatto con molte soste e tappe programmate.
Osservate le strade, curve leggere e sinuose dove far dondolare docilmente la propria moto, fermarsi, scattare delle fotografie e dei video e proseguire amabilmente gustando i profumi della natura.
Soffermarsi ad osservare questi panorami mozzafiato e distendere lo sguardo sulle cime dei monti.
Andiamo adesso verso il Passo della Calla 1296 metri sul livello del mare.
Passo della Calla è anche un itinerario per le foreste, qui diventa molto impegnativo addentrarsi con una moto stradale, la velocità deve essere molto ridotta, occhio all’asfalto, marce basse, andatura lenta massimo 30/4 chilometri orari e non è escluso qualche incontro fugace on la fauna del territorio.
Passiamo adesso al Passo Mandrioli
Passo Mandrioli è una bella tappa tra la Romagna e la Toscana, da non perdere.
E adesso alla volta del Passo del Fumaiolo. Anche qui osservate che meravigliose strade ben asfaltate.
Anche sul Passo del Fumaiolo si può fare una sosta per andare a camminare nei meravigliosi sentieri che offre il territorio.
Una strada tra Faggete e panorama, altra breve sosta per una foto.
Andiamo adesso sul Passo del Viamaggio, che belle curve!
Sempre Passo del Viamaggio tra curve e tornanti
Una bella sosta a San Sepolcro ce la si deve godere per un bel pranzo.
San Sepolcro la Toscana nascosta. In ogni regione d’Italia vado a scovare luoghi nascosti per ritrovare le origini delle popolazioni locali.
Altro nel luogo si trova a Colla dei Pratiglioni
Quest’ultimo tratto fa parte dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino
Per questo esilarante viaggio in moto in Italia partiamo dal casello dell’autostrada del Sole di Barberino del Mugello, facilmente raggiungibile da ogni parte, per poi valicare i passi più famosi dell’Appennino Tosco Romagnolo, fino ad arrivare a San Sepolcro. Vi diciamo subito che questo viaggio in moto lo si può effettuare partendo da San Sepolcro con arrivo a Barberino del Mugello e per chi non è mai sazio di curve può anche farlo nei due sensi. Le prospettive dei panorama cambiano e il viaggio di ritorno sullo stesso percorso regala altre emozioni.
Usciti dal casello di Barberino del Mugello ci dirigiamo alla volta della strada provinciale 65 per affrontare il Passo della Futa (903 m. s.l.m), un passo così famoso tra i motociclisti che è difficile trovarne uno che non lo abbia ancora valicato. Per chi è alla prima esperienza capirà dopo poche curve perché la Futa è così famosa.
Presa a destra la strada provinciale 116 raggiungiamo Firenzuola per poi deviare a destra valicando dopo una decina di km il Passo del Giogo di Scarperia (882 m. s.l.m) su una salita sinuosa da brividi con pendenze che arrivano al 10 %. Raggiunta Scarperia deviamo a sinistra in direzione di Luco del Mugello e Ronta. La strada passa proprio attaccata al famoso circuiti del Mugello e per chi non lo ha mai visto è una buona occasione dare un’occhiata alle curve che Valentino Rossi e compagni affrontano ad oltre 200 km/h.
Imboccata strada statale 302 in direzione di Marradi andiamo a divertirci sulla tortuosa salita del Passo della Colla (913 m. s.l.m), fate attenzione a dove mettete le ruote a causa di foglie cadute, soprattutto se è umido. Passata Marradi voltando a destra sulla provinciale 74 raggiungiamo San Benedetto in Alpe. Se siete dei camminatori oltre che motociclisti incollati sempre alle sella potete farvi la passeggiata che porta alla cascata dell’Acquacheta, il panorama è davvero superbo. Ritornati sulla provinciale troverete davanti alle vostre ruote la strada che porta ad uno uno dei passi più blasonati dell’Appennino: il Passo del Muraglione (907 m. s.l.m).
Lasciate con rammarico alle spalle le curve e i tornanti del Passo del Muraglione superiamo Dicomano e raggiungiamo Pontassieve. Da lì ci dirigiamo alla volta di Diaceto e del Passo della Consuma (1050 m. s.l.m) seguendo una bellissima strada immersa tra il verde dei boschi. Ancora una ventina di chilometri di curve e siamo al Passo della Calla (1296 m. s.l.m), uno dei passi più alti dell’Appennino Tosco-Romagnolo. La strada che porta al passo ha pochi tornanti secchi, ma molte curve ad ampio raggio intervallate con brevi rettilinei, che talvolta portano ad esagerare con l’acceleratore. Ricordatevi che siamo in giro per goderci la nostra moto e i panorami che ci circondano, quindi dimenticatevi di imitare Marquez e Lorenzo.
Raggiunta Santa Sofia giriamo a destra in direzione di San Piero in Bagni, Bagno di Romagna e poco prima di Badia Pratagna valichiamo il Passo dei Mandrioli (1173 m. s.l.m), anche lui immerso in una fitta foresta. Tornati sui nostri passi voltiamo a destra seguendo la provinciale 67 e superando lo splendido Passo di Monte Fumaiolo (1397 m. s.l.m), da cui si gode un panorama mozzafiato su tutti gli Appennini circostanti. La 67 ci accompagnerà poi fino a San Sepolcro superando l’ultimo dei passi dell’Appennino Tosco Romagnolo: il Passo di Viamaggio (903 m. s.l.m)
La chiamavano estate
Consigli:
Non fatelo in un solo giorno, prendetevi un po’ di tempo. In tutta la zona si mangia benissimo e potete dormire nelle strutture nostre partner che attendono sempre i motociclisti con sconti e con grande simpatia.
Oltre ad essere un itinerario dalle mille curve è anche una strada dai mille autovelox. Quindi limitatevi a fare del sano mototurismo tra gli Appennini e prendetevi come farò io tutto il tempo necessario: frequenti soste, bere molto, rinfrescarsi la testa, i polsi, portare con se nel Top Case una borraccia termica con acqua minerale ed avere un gilet termico che impregnato d’acqua corrente e indossato a pelle con sopra una t-shirt leggera e sopra la giacca da moto estiva sarete freschi per circa due ore di viaggio sotto il sole cocente.
Alla sosta successiva ripetere l’operazione sul gilet e potrete percorrere altre due ore godendovi la strada e i panorami mozzafiato di questo itinerario motociclistico.
La chiamavano estate
Vediamo l’itinerario in dettaglio:
Partenza: Barberino del Mugello
Arrivo: San Sepolcro
Km totali percorsi: 343 km
Punto più alto: 1397 m. Passo del Monte Fumaiolo
Regioni : Toscana -Marche
Al termine di questo itinerario tornerò a Roma. Mi fermerò ancora a lavorare per qualche giorno per poi ripartire alla volta di Collarmele in Abruzzo, altra meta Motociclistica dove si svolgono vari raduni; luogo dove ho fatto il mio ultimo viaggio prima dell’incidente.
Quello che segue è il video dal mio canale YouTube montato da me dove potrete comprendere lo stile di vita e la filosofia di Un Bikers.
La chiamavano estate termina qui, per ora.
Buona Strada a tutti!
Salite in sella con me.
E naturalmente Buona Estate
“La chiamavano Estate…”
Tornate a visitare il mio Blog durante l’estate: https://www.aslessandrolopez.it
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Finalmente sorridente nel tuo ufficio
Bentrovato
Davvero un itinerario molto vasto e variegato,che sarà un piacere percorrere
Caro Davide, un bel momento nella mia tana a programmare tante cose ma soprattutto il mio ritorno in moto 🏍