Laura Freddi

INTERVISTA A LAURA FREDDI. Bentornati nel mio blog dedicato a queste interviste con personaggi dello spettacolo. Oggi sono onorato di poter intervistare la mia cara amica Laura Freddi. Ci lega un’amicizia nata diversi anni fa nel corso di alcune produzioni televisive che abbiamo fatto insieme e di cui parlerò in questa intervista.

Prima di entrare nel vivo di questa chiacchierata piacevole ed amichevole vorrei descrivere il percorso artistico di Laura come ho fatto nei miei precedenti articoli.

Laura Freddi si è diplomata in ragioneria, ha iniziato a farsi conoscere a 17 anni, nel 1989, quando vinse il Concorso internazionale Teen Agers di Cavalese, cosa che la portò all’attenzione dell’ambiente cinematografico. Un anno dopo fu infatti chiamata a recitare una parte nel film “Ottobre rosa all’Arbat”, di Adolfo Lippi.

Nel 1992 l’esordio televisivo (nell’allora Gruppo Fininvest) con Gianni Boncompagni, che la lanciò nella trasmissione “Non è la Rai”, nella quale rimase per due stagioni.

Terminata l’esperienza a “Non è la Rai”, insieme al conduttore della seconda edizione e suo futuro compagno Paolo Bonolis, ha condotto il programma estivo Belli freschi.

Si è affermata come volto televisivo, ed ha iniziato quindi un’intensa attività nel 1995, che è proseguita per un intero biennio con: “Occhio allo specchio”, “Segnali di fumo” (su Videomusic insieme a Paola Maugeri), “Striscia la notizia” (velina insieme a Miriana Trevisan, già collega di scena in Non è la Rai) e il Festivalbar 1995, insieme ad Amadeus e Federica Panicucci. In questa occasione ha anche presentato il brano “Per non volare”, scritto da Enzo Iacchetti e Carmelo Carucci e contenuto nel mini-cd “Tempo di vita”, che conteneva anche l’omonimo brano e un’altra canzone, “Brividi freddi”.

Nel 1996 è stata a fianco di Gerry Scotti e Natalia Estrada nel programma Il “Quizzone” ed è presente ne “I guastafeste”, insieme a Massimo Lopez, Luca Barbareschi e Cristina Quaranta. Nel 1997, di nuovo “Il Quizzone” con Gerry Scotti e la conduzione unica del programma musicale “Super”.

Nel 1998 conduce per la terza volta “Il Quizzone” assieme ad Amadeus, per poi passare in Rai, dove partecipa alla serie televisiva “Una donna per amico”. Nel 1999 conduce su Rai 2 lo show “Portami al mare fammi sognare” con Alessandro Greco e dal 1999 al 2001 conduce su Raitre varie prime serate sul Circo Massimo.

Ritorna in Mediaset nel 2001 e ha fatto parte fino al 2005 del cast di Buona Domenica insieme a Maurizio Costanzo, Claudio Lippi e Luca Laurenti.

Inoltre Dino Risi l’ha diretta nel 2002 nel film per la televisione “Le ragazze di Miss Italia”, ispirato all’omonimo concorso di bellezza.

Nell’estate 2003 ha condotto “Zelig Tour 2003”, tour estivo dell’omonimo programma di cabaret, insieme a Claudio Bisio.

Nel luglio 2004 ha condotto una serata dedicata a Gabriella Ferri, scomparsa poco tempo prima, da Piazza Navona, in onda su LA7. In seguito, per la stagione 2004/2005, ha continuato a collaborare indirettamente per Buona domenica interpretando un ruolo nella sit-com il Condominio, in onda all’interno della trasmissione.

Nel 2005 ha presentato il concerto di Woody Allen a Roma; nel mese di febbraio dello stesso anno ha condotto “Aspettando San Valentino”, mentre a dicembre ha presentato lo show musicale “Festeggiando”; entrambi sono andati in onda su LA7.

L’8 giugno 2006 ha condotto una manifestazione all’interno del Reggio Calabria Film Fest, durante il quale è stato presentato in anteprima nazionale il film “Bal–Can–Can”, prima coproduzione italo-macedone.

Ad ottobre dello stesso anno è comparsa nella fiction di Canale 5, “I Cesaroni”, con Claudio Amendola.

Dalla seconda parte degli anni duemila ha intrapreso l’attività di conduttrice di serate, in particolare per eventi riguardanti la moda e il cinema ed ha iniziato l’attività di conduttrice radiofonica.

Nel Gennaio 2007 ha condotto la sfilata benefica “Kids for Kids” e contemporaneamente è diventata la testimonial della campagna pubblicitaria dell’azienda del marito, Claudio Casavecchia, Ediland. Dal marito si è poi separata nel 2008. Durante l’estate 2007 ha condotto alcune serate della kermesse “Notti di luna caprese” e nel dicembre successivo ha condotto al Teatro Brancaccio “A gentile richiesta mi faccio in 4”, concerto interattivo di Gigi D’Alessio.

Da gennaio a giugno 2008 ha curato una rubrica settimanale di poesia nel programma Stella, ideato da Maurizio Costanzo, su Sky Vivo. Inoltre, il 13 e 14 aprile 2008 ha condotto lo spettacolo Wella nel Cosmoprof di Bologna con numerosi ospiti tra cui la miss Italia in carica Silvia Battisti. Il 3 agosto 2008 ha inoltre presentato Miss Fiumicino Top Star su SKY, al canale 933. Il 22 e 23 aprile 2009 ha condotto le serate d’apertura del Reggio Calabria Film Festival, e nel febbraio successivo quelle del Reggio Calabria Film Fest – Retrospettiva sul cinema italiano. Il 18 febbraio 2010, dal teatro Palladium di Roma, ha presentato la serata evento Buon compleanno Garbatella nostra, per celebrare i novant’anni del quartiere romano.

Dal Luglio 2010 ha esordito anche come conduttrice radiofonica presentando ogni sabato su Rai Radio 1 “No comment”, affiancata da Georgia Luzi e Arianna Ciampoli.

Nel dicembre 2010 rivela a Tgcom di rinunciare a Saturday Night Live perché non era un programma adatto a lei e di preferire la radio nella quale torna nel febbraio 2011 con Sanremo? No comment su Radio 1. Nell’aprile 2011 dopo il successo delle prime due edizioni conduce anche la versione quotidiana di No comment che termina a fine giugno.

Il 28 e 29 maggio 2011 è l’unica conduttrice del Reggio Calabria Film Fest 2011 che ospita tra gli alti Pupi Avati, Kim Rossi Stuart e Somma.

Dal Luglio 2011 al 9 settembre 2011 è la conduttrice del programma estivo di punta di Radio 1 Lido Laura. Nel settembre 2011 pubblica su iTunes i due brani Hai cambiato il mondo e Sole luna Laura scritti dal cantautore Enrico Boccadoro.

Il ritorno in tv e il debutto cinematografico

Laura dal Giugno 2012 è una delle conduttrici di “Vero Capri” insieme ad altri colleghi con i quali si alterna nelle sette ore di diretta e nella conduzione di quindici nuovi format, sotto la direzione artistica di Maurizio Costanzo.

A maggio 2013 viene scelta per affiancare Matteo Branciamore ed Emy Bergamo nel cortometraggio Punti di vista di Pierluigi di Lallo, presentato al pubblico il 19 settembre ad Atessa ed il 20 a Chieti per poi arrivare a Roma, Canada e in Australia in altri festival.

Dal dicembre 2012 è anche testimonial per ANT (Associazione Nazionale Tumori) e nello stesso periodo è madrina per Il ballo delle debuttanti nella Sala Bianca a Firenze, per due anni consecutivi.

A fine 2013 conduce Vero in cucina insieme a Monny B su Vero TV, che nel periodo natalizio va in onda con il titolo La cucina delle feste.

Nel successivo mese di aprile, sempre al fianco di Monny B, conduce una nuova edizione di Vero cucina, mentre nell’estate 2014 conduce il Premio Sinfonie d’autore, in onda su Sky e sul digitale terrestre. Ritrova Enzo Iacchetti nell’agosto dello stesso anno con il quale conduce Cabaret amore mio, esperienza ripetuta anche nel 2015.

A ottobre 2014 inizia a preparare una commedia Stressati… ancora di più nella quale interpreterà una sexy paziente.

Da settembre ad ottobre 2015 è concorrente del programma “Tale e quale show”, condotto da Carlo Conti su Rai 1. Da gennaio a maggio 2016 riprende la tournée teatrale di “Stressati…” ancora di più come protagonista femminile della commedia. Il 5 e 6 agosto conduce per il terzo anno consecutivo la kermesse comica Cabaret amore mio al fianco di Enzo Iacchetti. Dal 9 all’11 settembre 2016 conduce “Evoli Festival” assieme al comico Massimo Carrino.

Dal Settembre 2016 partecipa come concorrente alla prima edizione del reality show “Grande Fratello VIP” qualificandosi quinta con il 33% dei voti. Da gennaio a maggio 2017 è tra le protagoniste dello spettacolo teatrale Ricette d’amore con la regia di Diego Ruiz. Ad aprile del 2017 è una dei “mentori” del programma di La5 Adesso il capo sono io!. Nell’autunno dello stesso anno è una delle concorrenti di Celebrity Bake Off in onda su RealTime.

Nel periodo del lock-down durante la pandemia di COVID-19 partecipa al brano musicale di Davide de Marinis Andrà tutto bene finalizzato a una raccolta fondi benefica.

A maggio 2020 diventa testimonial di City for Kids e inizia il format web Mamma che c’è. A luglio 2020 è ospite di Casa sdl dove ritrova Paolo Bonolis ed è intervistata dalla moglie Sonia Bruganelli.

INTERVISTA A LAURA FREDDI. Entriamo adesso nel vivo di questa intervista a Laura Freddi.

Cara Laura, sono veramente felice di ospitarti in questo mio Blog. Accomodati in questo salotto accogliente dove ti porgerò alcune domande. Faccio una dovuta premessa facendoti i miei personali complimenti per la tua straordinaria carriera fatta di tante belle esperienze. Ho studiato molto il tuo percorso prima di realizzare questa intervista ed ammetto che pur conoscendo le tue ottime qualità artistiche dimostrate nel tempo qualcosa mi era sfuggito come ad esempio le tue varie esperienze teatrali. Sai che io sono un autore e produttore teatrale da anni e per me il teatro è davvero una grande passione e queste tue esperienze sul palcoscenico mi hanno davvero incuriosito e la mia prima domanda sarà proprio su questo tema.

Alessandro:

Cara Laura come ho scritto nel cappello di questa intervista le tue esperienze teatrali che ho rilevato sono due: “Stressati..ancor di più” per la Regia di Lucio Pierri nelle stagioni 2015-2016 e “Ricette d’amore” per la Regia di Dego Ruiz nella stagione 2017. Raccontami queste tue due esperienze in Teatro. Cosa ti ha spinto ad accettare di metterti in gioco in questo settore?

Laura:

Ciao Alessandro, che piacere risponderti a queste domande! Inizio a risponderti alla prima, che mi piace molto perché riguarda il teatro, e mi chiedi se mi piacerebbe tornare a fare teatro: la risposta è sì, assolutamente; mi sono presa una pausa un po’ lunga, e tu lo sai bene, per il fatto di aver seguito mia figlia nella prima parte della sua vita dalla nascita e curando un allattamento anche abbastanza lungo, di due anni; per cui mi sono dedicata molto a fare la mamma proprio nel momento in cui avevo già fatto queste esperienze teatrali e  dovevo ripetere la tournée di “Ricette d’amore” l’anno a seguire; poi per fortuna sono rimasta incinta e quindi è nata Ginevra, ma assolutamente non vedo l’ora di riprendere il teatro, soprattutto perché avevo iniziato ad assaporare quello che significa stare su un palcoscenico in teatro, il contatto diretto con il pubblico; la manifestazione immediata di affetto è soprattutto un termometro diretto di consenso riguardo alla persona, ma anche al personaggio che in quel momento stai interpretando.

Per noi televisivi sai è un po’ più difficile, soprattutto in Italia, dire che si possa fare un po’ di tutto: il teatro, la musica e il cinema. Insomma, difficilmente ti considerano un artista completo; questo lo fanno molto bene in America, noi in Italia abbiamo i settori quindi se siamo showgirl rimarremo showgirl per tutta la vita; se siamo attrici non possiamo fare le cantanti, se siamo cantanti non possiamo fare le attrici: insomma mi piacerebbe che cambiasse anche questo punto di vista per quel che riguarda lo spettacolo, ma in realtà il teatro è stato per me un motivo di maturazione e di crescita professionale e dovrò sicuramente riprenderlo non solo per continuare ad imparare.

Devo dire che ho deciso di farlo in un momento in cui mi sentivo più sicura, già in passato mi erano state fatte delle proposte teatrali ma pensavo sempre di non potercela fare e il mio pensiero proprio ricadeva sul fatto che se fossi salita su un palcoscenico impreparata e non abbastanza matura per fare il teatro, il pubblico se ne sarebbe accorto e quindi non volevo offendere il pubblico e dicevo dentro di me: lo farò quando sarò pronta, devo studiare, devo studiare, devo studiare… perché studiare è sempre stato fondamentale nel mio mestiere, anche nelle piccole cose; cercare di farle proprie, insomma.

Anche in tv, quando facevamo la vecchia tv, per noi le prove erano fondamentali; oggi non c’è più nulla da provare, sono tutti reality, programmi abbastanza accessibili a tutti. Quindi il teatro  è ancora un’arte secondo me. Una professione in cui l’artista, l’attore, si cimenta ed ogni volta studia il personaggio, ogni volta cresce sempre di più; non si arriva mai, bisogna sempre imparare e quindi per me è stata solo una piccola interruzione, ma spero in futuro di poter ripetere questa esperienza che mi è piaciuta tantissimo e che devo dire ha avuto un esordio, per quel che mi riguarda, molto positivo: ho iniziato a Napoli, per cui con una platea napoletana; e non è facile, e tu lo sai bene, che a Napoli, che è la patria del teatro, avere riscontri positivi non è facile; ma devo dire che è andata bene, ce l’ho fatta in qualche modo, era solo l’inizio.

Spero il prima possibile di ritornare in teatro, perché poi abbiamo avuto la pandemia che ha fermato tutto il settore.

Alessandro: Buono a sapersi Laura, chissà mai che tra le mie idee non nasca un bel progetto teatrale per te. Per me sarebbe un onore portarti di nuovo sul palcoscenico dei Teatri italiani con una mia produzione.

Parliamo di Televisione nei vari generi, dall’intrattenimento leggero alle serie Tv. Hai partecipato a tante produzioni. Raccontami il tuo esordio in Televisione a “Non è la Rai” dove tante tue colleghe sono nate.

Laura:

Parliamo di televisione nei vari generi: beh sì, la televisione è cambiata tanto, io ho partecipato a tante produzioni quando l’intrattenimento leggero forse era ancora considerato varietà, se possiamo dire così , varietà che poi piano piano non è del tutto sparito, ma quasi; il mio esordio in televisione non è proprio quello di “Non è la Rai”, è precedente, ed è stato un esordio simpatico, direi sportivo, perché il mio primo programma è stato un programma di calcio su un canale regionale che era canale 34 a Napoli.

In quel periodo studiavo, ma il lunedì partivo, prendevo un aereo che mi portava a Napoli, facevamo la diretta di questo programma che poteva essere considerato come “Il processo del lunedì”. Era un programma sportivo che parlava di calcio, ma soprattutto della squadra del Napoli; e fu proprio l’anno in cui il Napoli vinse lo scudetto con Maradona, che tra l’altro ebbi il piacere di conoscere proprio in quegli anni lì.

Il mio esordio è stato questo e mi ricordo ancora il mio imbarazzo, ero molto impacciata; avevo 17 anni e curavo i sondaggi che venivano fatti telefonicamente in diretta durante questo programma che si chiamava “Number One” e che conduceva Paolo Paoletti: lo ricordo con grande simpatia. Poi da lì, finita la scuola, avevo 19 anni e per gioco feci il provino per un programma che non si sapeva ancora cosa dovesse essere in realtà, perché Gianni Boncompagni cercava dei volti che potessero bucare il video; mi è andata bene perché bucai il video con questo provino! E  iniziò da lì la mia esperienza di “Non è la Rai”; in realtà pensavo fosse solo una parentesi perché io avrei voluto fare una scuola di interprete che era a Roma e per arrotondare volevo cercare di lavorare con la pubblicità, con qualche esperienza che mi potesse permettere di guadagnare qualcosina di mio per aiutare anche la mia famiglia e poi è diventato un impegno così costante che, ahimè, non sono riuscita a fare quello che avevo in primis deciso di fare, ma è diventato piano piano il mio lavoro.

Alessandro:

Sei stata anche una Velina insieme a Miriana Trevisan per “Striscia La Notizia” una corazzata che ancora fa i suoi bei numeri su Canale 5 e dove anche io con Massimo e Tullio Solenghi sono stato in produzione per una stagione condotta da loro. Raccontami qualcosa di quella esperienza e dell’aria che si respira in quella produzione.

Laura:

C’è stata poi un’escalation importante per quel che mi riguarda: sono andata a Milano e mi sono poi ritrovata nella corazzata, come la chiami tu, di Canale 5 e di “Striscia la notizia”: l’ho fatto solo per un anno, ma è stato divertentissimo;  primo, perché lavoravo insieme a Miriana (Trevisan), che conoscevo già da parecchio tempo perché avevamo fatto insieme “Non è la Rai”, ma anche perché è un gruppo speciale quello di “Striscia la notizia”, e lo sai bene anche tu, perché anche Massimo e Tullio hanno partecipato a questa produzione; è un programma, come dici tu, che fa ancora i suoi bei numeri: è un evergreen e sono molto affezionata ancora ad Antonio Ricci e a tutti gli autori; insomma è stata un’esperienza indimenticabile e divertente, quando ancora ci si divertiva a fare la televisione.

Era un impegno importante ma era anche un bel divertimento; questi erano periodi speciali perché si creava affetto: poco tempo fa, infatti, ci siamo detti con Antonio che tutti quelli che hanno partecipato a “Striscia la notizia” è come se fossero entrati in una grande famiglia, come se fossero rimasti tutti sempre legati da questo affetto. È stata un’esperienza che mi ha dato e mi ha insegnato molto, che ripeterei anche domani e, magari, mi piacerebbe anche solo per un giorno riprovare quelle sensazioni.

Alessandro:

Mi piacerebbe sentire anche due battute sulla trasmissione “Festivalbar 1995”

Laura:

Allora due battute sulla trasmissione “Festivalbar”, che io ho condotto insieme ad Amadeus e Federica Panicucci nel ‘95; potrebbero essere poche due battute! Per me è stata assolutamente un’esperienza che mi ha dato e mi ha regalato l’adrenalina pura, primo perché ho conosciuto in quella trasmissione il contatto diretto con un pubblico molto numeroso, perché come tu sai ci riunivamo nelle piazze di tutta Italia, che si riempivano di gente.

Ricordo ancora quella sensazione di adrenalina pura che ti arrivava addosso quando uscivi per annunciare il cantante successivo e poi la musica bella degli anni 90; abbiamo avuto cantanti stranieri, ma soprattutto italiani, con i grandi pezzi importanti della musica italiana. Più di così, una ragazza di 24 anni secondo me non avrebbe potuto chiedere: conduttrice del Festivalbar! Ovviamente i protagonisti erano Amadeus e Federica Panicucci; io ero alle prime armi, per cui iniziavo a muovermi nella conduzione; annunciare un Pino Daniele o un Eros Ramazzotti, insomma ragazzi, veramente delle sensazioni irripetibili! I programmi musicali a Mediaset erano un riferimento, all’epoca, ed io ho anche condotto “Superclassifica show” e “Segnali di fumo” su Video Music; per cui è un ambito che ho vissuto con grande dedizione, imparando e scoprendo un mondo per me totalmente nuovo e sono molto contenta di essere riuscita a partecipare a questi programmi musicali.

Alessandro:

Ed ora passiamo al programma Televisivo dove ci siamo conosciuti “I Guastafeste” condotto da Massimo Lopez e Luca Barbareschi dove tu e Cristina Quaranta eravate le Soubrette del programma. Produzione divertente realizzata dall’amica Fatma Ruffini con la quale ho collaborato a diverse produzioni precedenti. I Guastafeste era una sorta di rielaborazione di “Scherzi a Parte” dove la vittima della “burla” (così si chiamava nel programma) era una persona qualunque in luogo del malcapitato VIP di Scherzi a Parte. Le Burle venivano realizzate in diretta da Massimo e Luca, quindi una produzione molto difficile nella sua realizzazione per evidenti necessità tecniche di collegamento, prove eccetera. Cosa ricordi di quella produzione e del rapporto con Massimo ed il suo fratellino Alessandro?

Laura:

E proprio in questa ascesa, in questo periodo bellissimo di successi e di programmi meravigliosi, è arrivato a un certo punto il nostro incontro per il programma televisivo “I Guastafeste”; e lì ho conosciuto te, ho conosciuto Massimo e anche un Luca Barbareschi un po’ pazzerellone, diciamo così! C’era anche la mia collega Cristina e noi eravamo le soubrette, se vogliamo utilizzare un termine più moderno ‘le showgirl’ del programma; anche con Cristina avevamo condiviso l’esperienza di “Non è la Rai”. È stata una produzione molto divertente, realizzata dalla nostra amica Fatma Ruffini, ed era una sorta di piccolo “Scherzi a parte”, però riportato anche sulle strade, in mezzo alla gente comune; ti ricordi che noi facevamo le famose burle?! Io e Cristina mi ricordo che ci svegliavamo la mattina prestissimo e giravamo con questo camper e scendevamo tra la gente… Erano un po’ delle candid camera fatte in maniera rivisitata; ci siamo prese tante parolacce, ma ci siamo prese anche tanti consensi una volta svelato lo scherzo! Mi ricordo molto bene sia del fratellino Alessandro, che di Massimo perché si faceva veramente gruppo; non lo so, erano diversi i rapporti e quando si lavorava insieme c’era più affiatamento, c’era la discussione, però era tutto costruttivo. E poi mi ricordo Massimo che faceva Prodi in una maniera ineccepibile! Vabbè lo sappiamo: la bravura di Massimo non la voglio neanche discutere, non ne voglio nemmeno parlare! Sappiamo che è un fuoriclasse, la cosa più emozionante è stata quando Luca Barbareschi poi abbandonò il programma, trovarmi ad essere io la spalla di Massimo ed io dovevo intervistare questa sua imitazione che faceva di Prodi; intervistare Prodi era un momento di paura e terrore ma allo stesso tempo di grande divertimento! Ci volevano i tempi giusti. Massimo non faceva solo Prodi, ma io mi sono trovata proprio a fare questo siparietto con lui ed è stato veramente qualcosa di unico per me e ho veramente dei ricordi eccezionali e non solo di voi come famiglia, ma anche di voi come professionisti. Ecco questo non me lo dimenticherò mai. “I guastafeste” è stato un programma molto divertente; si potrebbe rifare e io rifarei tutto con voi, però, possibilmente! Mi aggrappo molto ai ricordi del passato, ma sono sempre bei ricordi.

Alessandro:

Altra produzione storica dove ci siamo sfiorati è stata “Buona Domenica” dove Massimo è stato nel cast per tre edizioni e forse proprio quando tu hai iniziato nel 2001 noi avevamo terminato. Ci siamo sfiorati… Raccontami anche “Buona Domenica”. Programmi del genere purtroppo oggi è difficile trovarli nei palinsesti attuali.

Laura:

Parlando di “Buona domenica”, siamo arrivati appunto nel 2001 al ritorno da Milano dopo tante belle esperienze di cui abbiamo parlato fino ad ora. Approdo a “Buona domenica” nel 2001; avevo 29 anni, ci siamo sfiorati, è vero e hai ragione anche quando dici che programmi del genere purtroppo oggi è difficile trovarli nei palinsesti attuali, ma oggi, ahimè, è tutto un po’ cambiato: dalla tv, alla stampa a tutto il resto: abbiamo i computer, abbiamo Internet abbiamo i social e il web, che credo abbia anche influito un po’ su quello che oggi è diventata la televisione; ma come in tutte le cose c’è il buono e il cattivo quindi prendiamoci quello che c’è di buono e accettiamo che questo! Io sono all’antica, sono rimasta aggrappata a quello che ho vissuto, ma mi devo anche modernizzare, a un certo punto devo arrendermi e devo cercare di rimanere un po’ con i piedi in quello che era il mio ruolo nel passato e adattarmi anche a quelli che potrebbero essere i ruoli futuri. “Buona domenica” è stato un passo importante, è stata la trasmissione più importante, l’apice della mia carriera. È stato difficile perché io venivo da una situazione un po’ diversa: milanese, dopo dieci anni a Milano dove ero cresciuta professionalmente e “Buona domenica” è stata un po’ complicata per me nel primo anno, perché sostituivo un personaggio come Paola Barale. Dovevo conquistarmi il suo pubblico e dovevo conquistare anche il mio, e non fu facile inizialmente. Ringrazierò sempre Costanzo per avermi dato questa la possibilità; ero un pulcino spennacchiato, spaurito che arrivava in una squadra importante della domenica, in un programma di punta di Canale 5, tutto in diretta e qui per me è stata una fatica: sia conquistarmi l’affetto del pubblico sia il consenso. Alla fine ce l’ho fatta ed è stato veramente un sogno realizzato; sono entrata in punta di piedi nelle famiglie italiane ed ho avuto delle grandi soddisfazioni, per cui considero “Buona domenica” proprio il coronamento di tutto quello che io prima avevo già fatto; è stato il programma più importante, a soli 29 anni. L’ho fatto poi per quattro edizioni, con una edizione in cui facevo una sitcom con Claudio Lippi ed un balletto una domenica sì e una domenica no, per cui ero rimasta nella squadra ma con un ruolo un po’ particolare, diverso nell’ultimo anno.

Alessandro:

Un altro aspetto interessante della tua carriera è quello legato alle serie Tv. Vorrei che mi parlassi di queste esperienze. ”Una donna per amico” per la Regia di Rossella Izzo, un’altra famiglia, la Izzo, in stretta connessione con la nostra dal momento che Giorgio e Massimo, attori e doppiatori hanno lavorato tanto insieme a loro. Cosa mi racconti di questa serie?

Laura:

Passiamo poi ad un altro aspetto interessante della mia carriera, quello legato proprio alla serie Tv; qui dovrei farti una premessa e te lo dico in due parole: ahimè, in Italia c’è questo pregiudizio che chi fa troppa Tv non può fare cinema, non può fare fiction non può fare il cantante, non può fare l’attore, perché è un po’ etichettato come personaggio televisivo. Io invece amo proprio il mood americano dove un artista, se poliedrico, può dimostrare di esserlo in tutti i campi e il mio sogno è sempre stato questo, però dovevo nascere in America! Ho incontrato dei limiti nel nostro ambito artistico, ma sono lo stesso riuscita in qualche modo a respirare aria di fiction attraverso delle esperienze che ho avuto; una è quella che riguarda la serie di “Una donna per amico” con la regia di Rossella Izzo; e quindi, è stata per me una prima esperienza importante nella fiction di Rai Uno; fiction, tra l’altro, di grande successo. Ho partecipato alla prima edizione con il personaggio che si chiamava Olga, che era l’amante del dottore protagonista, interpretato poi dal mio caro amico Enzo De Caro. È stata una soddisfazione essere stata presa dopo un provino che mi ha fatto personalmente Rossella. Rossella mi ha dato la possibilità di vivere quest’altra interessante esperienza; poi tra l’altro la famiglia Izzo è legata anche con la vostra, con Giorgio e Massimo, attori e doppiatori che hanno lavorato tanto insieme; di questa serie ti posso dire che mi ricordo la mia inesperienza, però anche la mia capacità, poi, di imparare attraverso Rossella, che mi ha insegnato tanto. Questa esperienza mi ha portato anche ad un’altra esperienza bella e importante.

Alessandro:

Altra bella serie alla quale hai partecipato è quella dei “Cesaroni” dove hai fatto un episodio. Che ruolo avevi? Descrivimi quella esperienza sul set.

Laura:

Ho partecipato ad un episodio de “I Cesaroni” e come protagonista di puntata c’erano diversi ospiti e non so se ti ricordi, in quegli anni c’erano diversi personaggi famosi che ricoprivano un ruolo da guest star. E proprio da protagonista di puntata, io interpretai la cameriera del loro famoso bar e fui insomma presa per fare questo lavoro perché cercavano una cameriera; nasce poi una storia sentimentale, perché io mi innamoro del protagonista, di Claudio Amendola; e tra noi scatta anche un bacio! Avevo un imbarazzo che non ti dico, a dover girare quella scena! Il momento del bacio, per me, è sempre stato un po’ traumatico; i baci cinematografici sono finti, in alcuni casi dicono di no, però certo sempre meglio veri che finti! Per me però sono stati finti, precisiamo! Mi sono divertita molto ad avere questa, diciamo “storia non storia”, perché mi ero innamorata di quest’uomo e cercavo di conquistarlo in tutti i modi in un momento in cui la moglie era partita per l’America per lavoro, per cui quando lei è tornata, sono stata licenziata dal bar. Io vengo licenziata o trasferita nelle fiction perché a un certo punto infastidisco tutti!!

Alessandro:

Nel 1990 hai fatto parte del Cast del Flim “Ottobre rosa all’Arabat”, per la Regia di Adolfo Lippi. Quindi nel tuo “carnet” anche cinema. Parlami anche di quella esperienza.

Laura:

Per quel che riguarda il 1990, per il film “Ottobre rosa” ricordo poco, ti dico la verità. Ricordo che eravamo a Sofia, non eravamo in Italia ed ero la figlia della protagonista. Non erano molte pose di lavoro, mi ricordo che avevo diciott’anni, per cui ero piccolissima, ma è stata comunque un’esperienza non bellissima: ero molto impaurita, poi non ero a casa, ero con gente che non conoscevo e insomma mi ricordo poco. Questa partecipazione però fa parte sempre delle esperienze che vanno fatte e ricordo invece con grande affetto Dino Risi con cui ho girato delle scene de “Le ragazze di Miss Italia”. Il fatto di aver lavorato con Dino Risi per me fu una cosa di grande onore e veramente non ho parole per descrivere quello che ho provato; insomma parliamo di Dino Risi; ero piccola, ancora non conoscevo tutti i suoi film, ma poi li ho conosciuti, li ho visti e rivisti tante volte. Parliamo di un grandissimo regista italiano.

Alessandro:

E poi la discografia, alcuni singoli, a quali di questi sei più legata?

Laura:

Il periodo discografico è stato un periodo divertente, in cui mi divertivo a scrivere dei testi miei e a farne delle canzoni grazie ai miei amici che arrangiavano quei pezzi; uno di questi è stato Enzo Iacchetti, che non solo ha scritto un pezzo per me, ma mi ha aiutato anche attraverso un suo musicista molto bravo, e a farne dei brani molto carini. Io mi diverto anche a cantare, dico mi diverto perché ho cercato sempre di studiare! Quando si parla di canto, bisogna educare perlomeno la voce e questo è accaduto in diverse mie esperienze, dove c’è stato bisogno appunto di cantare. Mi diverto ma non faccio la cantante!

Alessandro:

Anche nell’advertising pubblicitario hai concesso la tua immagine per alcuni commercial televisivi. Qual è la campagna che ha riscosso maggior successo?

Laura:

Ho avuto la fortuna anche di prestare la mia immagine per alcuni spot televisivi e non solo, anche su carta stampata; ci sono state diverse campagne e tutte devo dire hanno riscosso molto successo; ricordo Morellato per i gioielli, Roncato per le valigie e tante altre cose che adesso a memoria non mi vengono in mente, ma devo dire che abbiamo fatto tanta pubblicità e anche con grande successo; quindi, sono anche fiera di questa pagina diversa che fa parte sempre del mio lavoro. Lo spot di McDonald fu molto carino negli anni 90 e mi ricordo che sorridevo ad un bambino con questo panino della McDonald in mano e, chissà, rivederlo forse farebbe effetto, ma poi ce ne sono anche tanti altri!

Alessandro:

E poi la radio. Laura sei instancabile! Straordinaria, adoro la radio, anche io con Massimo ne ho fatta come autore ed è un mezzo di comunicazione che adoro e che necessita di grandi capacità e tu stai dimostrando di averle anche in questo settore. Di recente hai realizzato una splendida intervista con Massimo Lopez nel tuo programma “Laura Airlines”, parlami di questo programma e di come si articola.

Laura:

E da qui passiamo velocemente alla radio; e tu dici che sono instancabile! Eh sì, io adoro la radio, perché ho provato anche questa sensazione: la radio è completamente diversa dalla tv. Non è accompagnata dall’immagine, si racconta in maniera diversa e ci vuole una parlantina bestiale! Io ce l’ho, però a volte esagero, mi dicono! Stavo leggendo che tu con Massimo hai fatto anche radio come autore. La radio è stata una palestra incredibile per me perché ho iniziato questa esperienza insieme ad Arianna Ciampoli e Giorgia Luzi per Radio Uno; siamo state chiamate per presentare un programma in radio che si chiamava No comment, dove facevamo interviste a diversi personaggi maschili molto famosi, protagonisti del giornalismo, della politica, della tv, insomma di tutti i vari campi.

Arrivai poi a fare un programma da sola sempre su Radio uno “Lido Laura” e poi l’ultima esperienza, dove tra l’altro è arrivato anche il mio amico Massimo Lopez e mi ha fatto questo grande regalo: abbiamo presentato anche il suo strepitoso libro “Stai attento alle nuvole”.

Su Radio Italia anni 60 e anche qui abbiamo fatto 10 puntate con protagonisti assoluti di grande valore e di grande classe direi, perché abbiamo fatto delle belle interviste; tra questi ospiti c’è stato appunto tuo fratello Massimo e sono stata onorata e devo riconoscere sempre la sua umiltà e il suo mettersi a disposizione; insomma l’ho sempre detto, per me Massimo, oltre che ad essere il numero uno nella sua professione come artista, è un numero uno anche come uomo; è una persona straordinaria per cui sono onorata di averlo avuto tra i miei ospiti di questo programma “Laura airlines”, scritto e ideato da un mio carissimo amico, Stefano Mungari, che ha avuto l’idea di ideare questo aereo in un momento in cui non si poteva viaggiare perché era un momento difficile di pandemia e quindi fu proprio Stefano a dirmi facciamo questo programma dove invitiamo i nostri amici colleghi e non solo, anche il pubblico, a fare un volo diverso, a prendere un volo solo di prima classe e per sognare, per dimenticare, per staccarci da terra non volevamo parlare di pandemia; volevamo parlare con i nostri ospiti dei loro lati sconosciuti al pubblico, dei loro sogni, della loro musica… insomma abbiamo avuto questa idea geniale e io l’ho amato molto questo programma. Secondo me dovrei ripeterlo, chissà magari ci sarà modo anche con Massimo di fare qualcosa in radio… Mi piacerebbe molto fare qualcosa con lui, lo sai.

Alessandro:

E poi il GF Vip. Un passaggio obbligato o una scelta?

Laura:

Poi mi domandi del GF Vip: passaggio obbligato o scelta? Diciamo entrambe le cose, perché a un certo punto le proposte che arrivavano erano proposte di reality, essendo sempre meno i programmi dove si poteva avere un ruolo di intrattenimento e si doveva scegliere se partecipare a un reality o aspettare di nuovo l’occasione giusta; ovvio che è stato per un verso un passaggio obbligato, perché era un momento della mia vita in cui avevo bisogno, ti dico la verità, di lavorare e dall’altro forse anche il bisogno di recuperare un pubblico giovane; perché il pubblico giovane è molto schierato per i reality; e quindi devo dire che con il Grande Fratello ci sono in parte riuscita, perché sicuramente non ho mai amato i reality, tu lo sai, ma riflettendo bisogna a volte anche ammettere a se stessi che ci sono delle cose che a un certo punto bisogna saper scegliere.

Ho detto dentro di me: posso farlo se rimango io, se la gente riesce a conoscere Laura e non Laura Freddi che già era abbastanza conosciuta; per cui mi sono messa in gioco, è un gioco molto difficile a livello psicologico; tra l’altro ho sofferto moltissimo all’inizio, poi ho trovato un equilibrio interiore e una forza interiore che credo siano l’arma principale per arrivare alla fine di quel gioco o quantomeno  provare a vincerlo; e quindi ti devo dire la verità: poi sono stata contenta di averlo fatto perché il pubblico mi ha conosciuto per quella che veramente sono; io ho rispettato quello che sono, soffrendo per altre cose perché non è detto che le persone siano forti solo perché discutono, litigano o perché prendono una posizione che a volte è meglio forse neanche prendere.

Detto questo io sono arrivata fino alla fine, per cui fiera di avere concluso il gioco e portando a casa un’altra Laura, con dei limiti superati anche perché l’anno dopo io ho avuto la fortuna di rimanere incinta! Per cui devo dire che forse questo gioco psicologico mi ha fatto anche bene; mi ha dato modo di conoscermi e di conoscere anche determinati limiti della mia mente e del mio carattere, rimanendo me stessa. 

Alessandro:

Una domanda provocatoria che faccio un po’ a tutti: Cosa ti piace della Televisione di oggi e cosa manca nei palinsesti italiani?

Laura:

Allora, caro Alessandro, risponderò brevemente. Io sono all’antica quindi questo ovviamente è una premessa importante perché quindi sono molto attaccata alle radici sono molto attaccata alle tradizioni sono molto attaccata a quello che mi ha fatto crescere da bambina. Fino ad oggi guardando anche la tv e io guardavo per esempio Portobello guardavo il programma di Enzo Tortora mi facevo mettere il pigiamino da mia mamma io insomma parlo della TV anni 70 80 e sono nata nel 72 per cui non facciamo i calcoli ecco.

Da lì in poi quando ho cominciato a capire guardavo programmi come Portobello per dirtene una ed era proprio un’attesa. Non vedevo l’ora che iniziasse questo programma ma soprattutto che parlasse Portobello il famoso pappagallo. Detto questo ricordo benissimo in cosa consisteva il programma per cui era qualcosa che sinceramente aspettavamo, no?  Un appuntamento, oggi non ci sono più gli appuntamenti televisivi con questi varietà che a me devo dire piacevano. Io mi sono nutrita e ancora oggi faccio salti nel passato andando a rivedere vecchi conduttori del passato, ma anche conduttrici e showgirl è il mio idolo è il mio punto di riferimento e farò sempre la Carrà per quello che riguarda il mio lavoro ma ci sono Delia  Scala, tanti nomi da fare come attrici non solo di tv teatro ma anche vicine, come Franca Valeri come Monica Vitti, insomma io mi sono sempre nutrita di personaggi che ci hanno fatto emozionare ci hanno lasciato veramente tanto e inviterei giovani a fare come me.

Però certo sappiamo benissimo che è un epoca diversa e dobbiamo convivere con questa epoca i nostri giovani secondo me dovrebbero fare un mix delle cose di queste cose non abbandonare e seguire sempre con emozione le cose del passato, non considerare vecchi i nostri attuali comunicatori e quelli che veramente ci possono raccontare e far emozionare con qualcosa di diverso e cercare  anche la novità perché no, cercare di fare cose nuove di fare cose sempre diverse sempre originali che il rischio però di fare sempre cose originali e quello di prenderle inguardabili a questo rischio a cui andiamo incontro lavorando appunto in Tv, e quindi siamo speranzosi. Io spero che nei palinsesti italiani ritorni un po’ anche, perché no, del magico Varietà, del magico intrattenimento che possa essere fatto da grandi professionisti e poi ci teniamo anche il nuovo ci teniamo anche la sperimentazione perché io sono per i giovani sono soprattutto per avere un vivaio no del futuro dal quale attingere e questo secondo me in questo momento manca.

Si parlava di Gavetta una volta ti ricordi la famosa chiavetta termine ormai che sembra preistorico, ma non lo è perché dovrebbe tornare ad essere utilizzato magari sotto forma diversa chiamiamola sperimentazione, chiamiamola studio, continue prove da fare, mettersi ecco alla prova per arrivare più preparati possibili di fronte a un pubblico che non si deve offendere, anzi, si deve gratificare e si deve anche cercare un consenso proprio perché si porta di fronte al pubblico un talento; quindi amo i programmi che portano il talento, quindi che aiutano i giovani, che si fanno studiare, che li fanno preparare che ci mostrano ancora quanto sia importante lo studio e la preparazione perché il talento va anche tirato fuori.

Non tutti riescono lo stesso modo e poi c’è chi prende le scorciatoie, purtroppo quelle sì ma quanto si può durare?  Pure a me è successo significa anche avere costanza nelle cose è vero che è fatto di alti e bassi, ma è anche vero che si è costanti significa che il pubblico ti ha portato ad un punto in cui si è affermati, ma questo per me per farlo ha bisogno di tempo e di tanto di tanto lavoro.

Alessandro:

Come sai io oltre ad essere un produttore teatrale e televisivo con la mia Società Stemal sono anche un Agente di Spettacolo. Nel mio portfolio ho diversi giovani Attori e Cantanti. Quali consigli daresti ad un giovane che oggi volesse avvicinarsi alla carriera artistica?

Laura:

Sul consiglio che potrei dare ad un giovane oggi che vuole avvicinarsi alla carriera artistica ti ho dato già forse una mezza risposta alla domanda precedente: so perfettamente che tu sei un agente di spettacolo, tra l’altro molto bravo, e fai bene a prendere questi giovani, questi attori, cantanti per tirare fuori il talento di cui ti parlavo, perché il talento va coltivato. Il talento a volte non basta, bisogna coltivarlo, prepararsi, bisogna avere quella consapevolezza di essere pronti e di presentarsi di fronte ad un pubblico, ma anche all’inizio carriera; perché in qualche modo bisogna rompere il ghiaccio, poi si migliora sempre e non si impara mai fino alla fine; bisogna crescere, bisogna prepararsi, proprio per tirar fuori anche delle cose nuove da noi stessi.

Ad un giovane oggi è più difficile consigliare questo mestiere, però noi lo abbiamo fatto, per cui a noi piace, noi l’amiamo; consiglierei quindi di avvicinarsi a questo mestiere con tanta passione, che è il motore di tutto. Il nostro mestiere io l’ho sempre chiamato un mestiere di lusso: c’è e non c’è, quando c’è va tutto bene, quando non c’è dipende per quanto tempo non c’è; quindi, bisogna sempre avere pronto un piano B: lo studio, la preparazione su altri campi e poi prendere questo mestiere all’inizio come hobby e rendersi conto di dove si può si può arrivare: le scorciatoie non servono quasi mai a nulla.

Alessandro:

Immancabile domanda: progetti del futuro? Ti rinnovo la mia disponibilità a realizzare per te una produzione teatrale, pensaci…

Laura:

Alla domanda progetti per il futuro, che non manca mai nelle interviste, ti dico la verità: ad oggi sto ricominciando un po’ a muovermi; la mia bimba è già più grande ha quattro anni; quindi, sto ricominciando a preparare dei progetti e sto lavorando anche per il teatro.  Mi renderei disponibile a realizzare una produzione teatrale con te, sto solo aspettando che la bimba sia un pochino più autonoma anche con il papà. Per la nuova stagione dovrei ricominciare anche a pensare al teatro. È una cosa che ho nel cuore, nell’anima e mi è talmente piaciuto che ci ho preso gusto, per cui la vorrei assolutamente ripetere. Quello che mi piacerebbe fare è un mio spettacolino, non lunghissimo, tipo un recital divertente e brillante con ospiti, non tanti, basterebbe un ospite a sera; uno spettacolo da portare in giro, non solo nei teatri, ma proprio in giro tra la gente, per far conoscere il mio lato più comico, più divertente e più brillante, che c’è sempre stato. Vorrei che qualcuno potesse scrivere per me, e fare uscire appunto il mio lato brillante. Forse non sono ancora preparata, ma c’è sempre tempo Alessandro, e io non mollo mai!

Alessandro:

Per concludere questa intervista ti faccio solo una domanda personale. Oltre ad essere una bravissima e completa Artista da qualche anno sei anche la mamma di una splendida bambina che ho avuto il piacere di conoscere a casa tua. Mi mandi spesso le sue foto e la vedo crescere a vista d’occhio. Sei felice con la tua Ginevra?

Laura:

Come potevamo concludere questa intervista senza parlare della mia principessa, Ginevra?! Io ho ancora quella bellissima copertina che tu e tua moglie mi avete regalato alla nascita di Ginevra, con ricamato il suo nome e beh, devo dirti che è stata la cosa più bella. È lo spettacolo più bello che abbia mai fatto, perché mia figlia è tutto per me, è la mia vita; ovviamente viene prima di tutto ed è difficile staccarmi da lei in questo periodo, perché ne abbiamo viste di tutti i colori e sembra sempre come se io debba essere presente in questi momenti difficili: la pandemia, la guerra… Insomma, non voglio parlare di questo, voglio parlare delle cose belle che la vita ci dona, e per me il dono di mia figlia è stato un dono di Dio, il più bello che mi potesse arrivare; quindi, io me la sono goduta minuto per minuto, secondo per secondo.

L’ho allattata per due anni, quindi puoi immaginare il desiderio che avevo di crescerla, di starle vicino proprio nei primi anni, che sono molto importanti per la crescita di un bambino. Sono una mamma chioccia, forse troppo a questo punto, però mi manca molto il lavoro che ho un po’ trascurato, ma che non va abbandonato e spero di poterlo riprendere con questa felicità grande che mi dà mia figlia. Sarebbe il massimo poter condividere con lei anche tutto quello che ho fatto, il mio lavoro e tutto quello che mi piacerebbe fare; vederla crescere sapendo che ha una mamma sì, famosa, ma che ha una mamma che gli è stata sempre accanto e che ha anche fatto delle rinunce. Adesso sono di nuovo pronta, sono a metà strada del mio viaggio professionale.

Tu sai che il 19 maggio compirò cinquant’anni e quindi ne ho ancora 50 per poter fare teatro; Ginevra sarà il bastone della mia vecchiaia, diciamo così, ma è anche quella che mi renderà giovane nell’anima. I sentimenti per me vengono prima di tutto nella vita, sia quelli dell’amicizia sia quelli dell’amore, della famiglia e sono molto importanti; sono quelli che non ci abbandonano mai, il nostro lavoro ci accompagna e ci fa sentire realizzati, ma io ho provato a capire quali sono le cose che ti danno soddisfazione. Il lavoro viaggia in maniera parallela a quello che è la vita privata. Un giorno unirò le due cose, così che mia figlia possa essere un giorno spettatrice di qualcosa di mio; questo sarebbe l’ulteriore sogno che ho.

Grazie Alessandro per questa bellissima intervista, per avermi raccontata a 360°!!

Ma grazie a te cara Laura per il tempo che hai dedicato a rispondere così accuratamente alle mie domande. Ti auguro ogni bene per il tuo futuro e spero di vederti presto. Manda un bacio grande alla tua piccola Ginevra dallo “Zio” Alessandro. Intanto ti faccio in anticipo i miei più sinceri ed affettuosi auguri di buon compleanno per i tuoi 50 anni. Un bel traguardo.

Ricordo ai miei lettori che chi volesse seguire Laura sul suo profilo Instagram il link è questo: https://www.instagram.com/laurafreddiofficial/

Tornate su questo blog per le mi prossime interviste. Potrete commentare in fondo a questo articolo e condividere sui vostri Social direttamente dai pulsanti di condivisione in calce all’articolo. Grazie: http://www.alessandrolopez.it

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2 Risposte
  1. Davide

    Da persona riservata quale è,non capita spesso di leggere o sentire Laura al di fuori dello schermo.

    In questa intervista traspare molto di lei,grazie alla confidenza e al tatto di Alessandro; penso che i giovani artisti debbono seguire il consiglio che lei ha fornito sull’ esordire dinanzi al pubblico,con umiltà e sacrificio.

    Mi trovo molto d’accordo sulla disamina che fotografa quanto il concetto di tv leggera sia cambiato

    Un augurio a Laura di riabbracciare presto il teatro,ancora complimenti ad Ale per l’ intervista