L’universo dei Troll nel web. Questo titolo potrebbe sembrare il fantasioso titolo di un film, invece si tratta di un fenomeno preciso e molto diffuso che oggi vorrei trattare nel mio blog in quanto attinente a questo tema. I social media, nati ormai da diversi anni, occupano una bona parte del nostro tempo quotidiano.

In particolare in questo lungo tempo di pandemia, di chiusure, restrizioni e lockdown molti di noi, ed includo me stesso, abbiamo trascorso molte ore del nostro tempo sulle maggiori piattaforme social, forum, gruppi di discussione e blog insomma tutto il mondo web dedicato alla socializzazione virtuale e alla condivisione di contenuti di vario genere.

Nel vostro navigare in rete nelle piattaforme di cui sopra e pubblicando post, o commentando post di altri vostri contatti vi sarete sicuramente imbattuti nel fenomeno “Troll” incontrandone qualcuno come è successo alcune volte anche al sottoscritto.

Aggressivo e provocatore (spesso e volentieri senza motivo), il troll è tra i peggiori utenti che possa capitare di incontrare su Internet.

Lo scopo di questo mio articolo di oggi è quindi quello di fornire, nei limiti delle mie ricerche, un identikit del Troll; chi è e come riconoscerlo.

Per capire subito di cosa stiamo parlando sono andato a consultare Urban Dictionary, dizionario della lingua inglese composto con termini dello slang urbano e dei modi di dire ed ho trovato questa definizione che riporto “per Internet Troll si intende “Una persona il cui solo scopo nella vita è cercare persone su Internet con cui litigare sugli argomenti più banali.

Tali discussioni possono avvenire su piattaforme di blogging, Facebook, Twitter o altre piattaforme social”. Non c’è quindi un motivo che li spinge a insultare, punzecchiare e, nei casi peggiori, minacciare o addirittura violare la privacy dei propri interlocutori. Nessuno conosce cosa facciano nella vita e quale sia il loro obiettivo, ma i troll stanno diventando un vero e proprio problema della Rete.

Chi pensa che i troll siano persone poco istruite si sbaglia di grosso. Solitamente sono persone con un titolo di studio universitario e che sa alla perfezione cosa sta facendo e cosa sta dicendo. Per poter contrastare gli attacchi degli altri utenti, i Troll conoscono molto bene gli argomenti e sanno argomentare per innescare una reazione furiosa a catena. Sui Social network è stato coniato il termine “Haters” per definire i Troll: gli Haters in particolare utilizzano il loro odio verso i personaggi pubblici e famosi al fine di scatenare le reazioni dei fan. Tuttavia l’Aziende della Silicon Valley hanno sviluppato strumenti atti a bloccare ed eliminare gli account degli Haters. Google ha realizzato “Persective”, una tecnologia che sfrutta l’intelligenza artificiale per riconoscere i Troll.

Secondo WIKIPEDIA un troll, nel gergo di Internet e in particolare delle comunità virtuali, è una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l’obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi. Questi utenti, che lo stesso Tim Berners-Lee non ha esitato a definire “disgustosi”, approfittano dei grandi palcoscenici – come, per l’appunto, le reti sociali, i forum pubblici e blog seguiti da molte persone – per mettere in scena attacchi volti a scatenare liti in Rete fino ad arrivare a fomentare odio, fanatismo, razzismo, misoginia, omofobia.

Il fenomeno è quindi più che mai attuale in questo periodo dove c’è un clima di particolare tensione, di divisione, di aggressione verbale e di polemica che persiste proprio sui social costringendo a volte alcuni utenti più sensibili ad allontanarsi o addirittura decidere di chiudere i loro profili personali, abbandonare gruppi di discussione e non partecipare attivamente alla comunità virtuale. L’obiettivo dei Troll in un certo senso è proprio questo.

Infatti in alcune circostanze, a seconda della dirompenza e della violenza verbale negli attacchi, un Troll può incutere paura nei suoi interlocutori addirittura in tali casi a modificarne le loro abitudini in rete o addirittura in casi più “cronici” nella vita reale. Pensiamo a chi vive una dipendenza da social che tipo di risvolto potrebbe avere a livello psicologico una modifica comportamentale del genere.

COME SI RICONOSCE UN TROLL

I Troll, generalmente, si insinuano in una discussione avviata da tempo, nella quale sono già presenti molti utenti, così da assicurarsi la platea più ampia per essere visibili da internauti di vario genere che spesse volte rispondono alle provocazioni. Di regola l’intervento del Troll non ha nessuna attinenza con la discussione in corso. Il troll si nasconde nell’anonimato del suo nickname ed insulta in modo mirato e diretto gli altri utenti, cercando di alimentare la reazione di uno o della maggior parte dei partecipanti.

Il suo obiettivo finale è quello di disturbare la conversazione, portandola su altri temi rispetto a quello dello specifico post o della discussione.

I Troll hanno una classificazione in specifiche categorie e sottocategorie; vediamo le principali:

TROLL TATTICI

I troll tattici pianificano i loro interventi sui social o sui forum a volte anche per lungo tempo. Lo stratagemma è che si tratta di account che, in un primo momento, si uniscono alla comunità web in modo sensato, collaborativo e riuscendo anche ad instaurare rapporti cordiali con alcuni membri della rete sociale in cui si è inserito. Si tratta di una sorta di trappola per irretire gli utenti e sorprenderli nel momento in cui il troll si lancerà all’attacco. Per smascherare un troll di questo tipo, solitamente, è bene analizzare le informazioni presenti sul suo profilo.

TROLL STRATEGICI

Come la categoria precedente mette in atto un piano sul lungo periodo che può essere più o meno articolato ma, a differenza dei troll tattici, si tratta di utenti che agiscono in gruppo, con lo stesso scopo e le stesse modalità dei troll tattici.

PLAYTIME TROLL

questi sono i troll a tempo perso, quelli che sono identificabili molto facilmente. Li si individua subito perché frequentano la community raramente e hanno un comportamento strano; scrivono commenti casuali e insensati pregni di odio e voglia di riscatto.

DOMINATION TROLL

questo è il caso in cui un troll riesce ad arrivare a posti di comando, vale a dire amministratore di gruppi, discussioni o forum. In questo caso traggono beneficio dalla loro posizione di dominio rispetto agli altri e possono insultare e denigrare altre persone forti del fatto di non poter essere puniti.

TROLL SPAMMER

è chi reitera lo stesso contenuto (testo o immagine che sia) in maniera continuativa. Il comportamento di uno spammer può essere razionale (si fa spam a fini commerciali) o patologico (si copia e incolla il messaggio, nella speranza di imporsi all’attenzione della community). Lo spammer si presenta in maniera continuativa, dilatata nel tempo (ad esempio una volta all’ora, per tutto il giorno, tutta la settimana). Con Community numerose, senza un database che circoscriva gli utenti (e le attività) più critiche, individuare il fenomeno diventa quasi impossibile.

COME DIFENDERSI DAI TROLL

Per non cadere nelle trappole ideate dagli haters e difendersi dai troll è possibile utilizzare sia gli strumenti messi a disposizione dalle piattaforme social, sia dei trucchi che permettono di neutralizzarli. Ecco qualche consiglio reperito in rete da mie ricerche per difendersi dai troll che qualunque persona dotata di buon senso può facilmente comprendere.

Non alimentare le discussioni.Se all’interno di una discussione un troll inizia a insultarvi o a creare le condizioni affinché altri utenti arrivino in vostra difesa, non bisogna alimentare la sua voglia di protagonismo. Se si ignorano i suoi messaggi, il troll non avrà nessun motivo per continuare a scrivere e andrà alla ricerca di un’altra vittima. Se proprio non ne potete più dei suoi messaggi, create una Lista Ignora, in modo che non possa più disturbare la vostra quiete

Regola del 30%. Non possiamo piacere a tutti. Soprattutto ai troll. Nella nostra vita incontreremo solo un 30% di persone a cui potremmo piacere, il restante 70% ci odierà o ci ignorerà. Gli haters si trovano in questo 70% e non dovremo far altro che ignorarli per vivere serenamente.

Nascondere i commentiCome ho scritto in premessa, i troll hanno trovato nei social network il terreno fertile dove riprodursi. Commentare sotto i post di persone famose o dei quotidiani è il loro unico motivo di felicità. Ma Facebook offre uno strumento potentissimo per limitare la loro azione: nascondere i loro messaggi. Se gestite una pagina Facebook, avete la possibilità di nascondere i commenti offensivi in modo da non alimentare il flame e bloccare la discussione sul nascere.

Bloccare specifiche parole.Una delle migliori funzionalità nascoste di Facebook è la possibilità di impostare un filtro anti-troll che blocchi preventivamente i messaggi degli haters. I gestori di una pagina non dovranno far altro che inserire le parole che vogliono bloccare e ogni volta che un utente scriverà un commento utilizzando una di quelle locuzioni, il messaggio non verrà pubblicato.

Moderare la discussionePrima di bannare un utente dalla propria pagina o dal proprio forum, è possibile cercare di moderare la discussione eliminando i messaggi incriminati. Se il troll dovesse tornare a pubblicare e scatena la rabbia degli altri utenti, non resta che bloccarlo.

Con questo mio articolo spero di aver dato il mio piccolo contributo a tutti gli utenti di Social Network affinchè possano continuare a pubblicare i loro contenuti, a partecipare attivamente secondo le loro normali abitudini alle conversazioni, forum e gruppi con qualche accorgimento e “nuove difese immunitarie” nel fantasioso e variopinto mondo virtuale.

Un consiglio finale: non date da mangiare ai troll! 😜

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4 Risposte
  1. Davide

    Come sempre,argomento trattato in modo impeccabile.

    Ed ora so quanti troll-tattici ho incontrato al di fuori del web

    1. Grazie Davide per il tuo commento. Ho preso spunto da ciò che ti ho raccontato ieri sera per scrivere qualcosa di sensato su questo fenomeno dilagante oltretutto amplificato da questo clima di odio profondo che si è creato in questi ultimi due anni. Bisogna rifletterci molto.