Tanti sono gli interrogativi che ognuno di noi si pone nel corso della propria vita, ritengo che questo periodo sia un concentrato di essi perché la costrizione nelle nostre rispettive case ci porta a delle riflessioni continue sul vivere quotidiano. Ho deciso quindi di affrontare oggi un tema molto delicato e che mi risulta difficile approcciare, ma vorrei tentarci per dare a voi lettori uno spunto di riflessione. Il tema è l’amicizia, ma partiamo dalla sua definizione: sostantivo femminile, reciproco affetto, costante e operoso, tra persona e persona, nato da una scelta che tiene conto della conformità dei voleri o dei caratteri e da una prolungata consuetudine. Già qui mi viene da riflettere su questa definizione laddove si possa effettivamente trovare un nesso con la vita frenetica che abbiamo tutti noi nella vita di oggi con “un reciproco affetto, costante ed operoso”. Siamo spinti a costruirci una vita virtuale sui social e chiediamo e concediamo amicizia a persone che ci vengono proposte da un algoritmo, tranne quelle che effettivamente possiamo conoscere davvero. Un social network come Facebook ci induce a scrivere cosa stiamo pensando in modo pubblico ai 5.000 amici come limite massimo di un profilo privato senza nemmeno valutare l’impatto che il nostro pensiero buttato li a volte senza riflettere possa avere su chi lo legge; così come trovo frenetica la ricerca di un like o un “mi piace” sui nostri post in generale. Mentre scrivo mi viene da sorridere perché penso che la tematica che sto trattando possa somigliare molto ad un temino delle elementari dal titolo “Parla del tuo migliore amico”. Forse è proprio da li che si deve partire per darsi qualche risposta in modo elementare. Io alla soglia dei miei quasi raggiunti 56 anni mi sto domandando chi è oggi il mio migliore amico e sinceramente con la mente offuscata dalle tante distrazioni quotidiane che ho sinceramente non riesco a darmi una risposta immediata. Provate a pensarci anche voi. Quanti amici avete e qual’è il vostro migliore amico e soprattutto ponendosi un altro interrogativo quello di comprendere se a nostra volta noi siamo dei buoni amici per gli altri. Io ho costruito il mio concetto di amicizia nel tempo partendo da sempre da una forte empatia che mi ha sempre contraddistinto nei confronti delle persone che ho conosciuto e questo mi ha fatto valutare sin da subito il terreno nel quale potevo muovermi sul tema con la persona che avevo davanti, ma quando la costanza e l’operosità del reciproco affetto in un rapporto di amicizia è venuto meno li sono crollati molti dei miei rapporti. Con questo ragionamento però non voglio essere pessimista, nel tempo ho avuto modo in varie esperienze della mia vita di accorgermi anche di amici “silenti” che si sono dimostrati molto più amici di altri considerati apparentemente più attivi. Quello che manca oggi secondo me è la effettiva possibilità di costruirsi delle nuove amicizie su delle basi solide proprio perché distratti da un mondo virtuale che ci ha un po’ troppo assorbito. Anche i mezzi sono cambiati, non si scrive più una lettera, si fanno meno telefonate, ma al posto di queste possibilità si preferisce un conversazione su whattsapp che a volte può risultare fredda e distaccata a meno che uno non riesca a trasferire dei sentimenti veri da essa. Medesima considerazione la si può fare in occasione di ricorrenze come compleanni o festività in generale dove non si è più abituati a scrivere un biglietto di auguri. Esiste anche un uso smodato degli emoticon che hanno sostituito i nostri reali stati d’animo che invece sono assopiti. Trovo molto più bello vedere un sorriso dal vivo piuttosto che un momento di commozione o un dirsi con semplicità “ti voglio bene” al posto di un cuore o uno smile che arrossisce. Sarebbe bello poter immaginare per un nostro prossimo futuro di percorrere una strada e fermare un passante chiedendogli: “vuoi fare amicizia con me?” ed offrendogli una calorosa stratta di mano (sempre con mascherine indossate però) sono sicuro che il passante chiamerebbe subito la Polizia pensando ad un folle che gira per strada. Comunque non ne voglio fare una questione di quantità, ma di qualità proprio per rispettare concettualmente la definizione del sostantivo che ho citato all’inizio di questo articolo. Mi auguro che ciascuno di voi lettori possa contare su delle amicizie sincere e goderne dei benefici che un rapporto del genere può avere. Una provocazione, provate a scrivere sulla riga di un post di Facebook che vi propone la frase “a cosa stai pensando” un bel “non sto pensando a niente e non mi va di pensare, riposate la vostra mente per un po’ e scrivete una bella lettera al vostro migliore amico o stupitelo con una visita improvvisa perché sicuramente lo avete come anche io ce l’ho.

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6 Risposte
  1. Alberto

    Si è vero, purtroppo anche il modo di comunicare tra amici è cambiato, mi riferisco all’uso sempre più vasto dei social, io dico sempre, che esprimere un proprio pensiero, per esempio su whatsapp non è sempre semplice, si può essere fraintesi e non si riesce sempre ad esternare un concetto come lo si fa a “voce”. Per me il “top” della xomunicazione tra amici, resta sempre in un momento conviviale come una bella cena, magari con un buon bicchiere di vino… Sperando che si possa tornare presto a momenti di aggregazione come questi.

    1. Grazie Alberto per il tuo commento, concordo pienamente con te che il modo migliore per comunicare con le persone e quindi anche con gli amici sia in modo conviviale e soprattutto con le persone davanti a se sedute ad un ben tavolo imbandito. Spero anche io che presto si potrà tornare ad avere rapporti così.

  2. Alberto

    Purtroppo però credo che non si potranno fare a breve.. Quindi per ora, accontentiamoci di stare in contatto con i social, che, forse ora, finalmente tornano utili.

  3. Dario Pastorino

    Io credo in un concetto di amicizia diverso da quello riportato dal dizionario e da quello comunemente percepito. La parola amicizia è un contenitore vuoto in cui può finirci di tutto. È come la parola “vino”. In questa categoria ci può rientrare di tutto, dal vino dozzinale in Tetrapak alle bottiglie più pregiate. La parola amicizia, pertanto, descrive tutto e nulla allo stesso tempo. Personalmente credo che l’amicizia sia un sentimento molto simile all’amore. E’ una forma d’amore senza sesso e senza le stupide complicazioni che normalmente caratterizzano le relazioni amorose. Con l’amore condivide tanti ingredienti ..come la capacità di donarsi, il diventare un punto di riferimento per l’altro, il saper perdonare, l’assenza di egoismo.. Perciò proprio quanto l’amore, e forse anche di più del vero amore, è davvero difficile trovarla.