Alessandro Lopez

Mi sono rotto il ca**o: ma davvero? Ma dai!? Dici sul serio? Ma sei serio?

Questo articolo è dedicato a me stesso, alla voglia di raccontarmi un po’ più nell’intimo, ma intendiamoci bene e soprattutto non fraintendiamoci mai. Non spaventatevi non mi sono bevuto il cervello, lo sto facendo solo funzionare meglio.

E’ un’analisi introspettiva che sto facendo da un po’ di tempo a questa parte dopo anni di rotture di ca**o inenarrabili, di gente che rompe il ca**o e che soprattutto dopo anni dimostra di non aver ancora capito un ca**o del senso della vita, di ciò per cui vale la pena di vivere senza sbattersi più di tanto.

E’ un atto di consapevole ribellione contro se stessi e verso gli altri, ma quali altri? Ricomprendo tutti sia quelli che hanno capito qualcosa e devono ancora perfezionare il loro pensiero ed essere maggiormente consapevoli e quelli che sono rimasti in indietro con il programma. Vorrei iniziare ad essere il loro “bignami” per capire l’a b c del cambiamento, della maggiore consapevolezza di se ed avere la presunzione di prendere per mano chi lo desidera per entrare in un mood nuovo, uno stile di vita che faccia apprezzare il fallimento per rigenerarsi ed inseguire il buono che la vita ti offre dopo aver toccato il fondo.

Come farlo? E’ tanto semplice quanto complesso spiegarlo ma visto che sono in un periodo di rivalutazione di molte cose e non desidero più sbattermi per il successo, ma preferisco farlo volutamente per l’insuccesso ed apprezzare ad esempio un bel risveglio al mattino con un caffè ribollente nella moca. Si perchè mi sono rotto il ca**o anche del caffè espresso.

Tutto oggi è espresso se ci pensiamo bene. Tutto e veloce, corriamo sin da quando apriamo gli occhi al mattino; l’occhio corre a guardare l’orologio, la sveglia dei nostri smartphone con quelle suonerie del ca**o fatte apposta per farti svegliare di traverso già con un livello di veleno nel sangue al limite del vaffa***lo che poi regolarmente urli dopo aver sbattuto il mignolo del piede sullo stipite della porta della tua camera dopo dieci minuti che quella suoneria del ca**o te lo sta letteralmente sbriciolando con pericolose conseguenze per le funzioni primarie della minzione.

Pensiamo ad una soluzione immediata, semplice per iniziare la giornata con uno spirito diverso. L’umore diverso e predisporsi positivamente ad affrontare il mondo che ci circonda. La suoneria della sveglia. Personalizziamola in qualche modo, ma non teniamola sempre uguale, seguiamo il nostro istinto, le nostre sensazioni,ma sopratutto il nostro gusto, non lasciamo che sia Apple a decidere in modo standard come svegliarci. Vogliamo qualche esempio di suonerie personalizzabili? Eccovi delle anteprime tutte per voi:

Siete dei militari in pensione che hanno nostalgia della naja? Eccovi serviti:

Un inizio di giornata dinamico

Siete degli irriducibili romantici e volete svegliarvi in modo appassionato e positivo in musica augurandovi da soli un buongiorno? Ci pensa lui…

Siete già inca**ati per qualche ragione, sconfortati da insuccessi ripetuti e volete mantenere l’inca**atura a lungo per essere nel mood giusto della giornata o ce l’avete con qualcuno in particolare e volete augurargli il vostro buongiorno?

Volete aprire la vostra giornata con un mood decisamente positivo verso la vita e volete sentirvi più giovani e magari capire un po’ di più i vostri figli e le loro problematiche, farle vostre, non farne tragedie, ma avere un dialogo sereno con la vita?

Avete deciso di non andare a lavoro mentre la sveglia suona e la lasciate suonare? Usate questa suoneria, riporterete tutto nella giusta dimensione…

Volete una giornata swing?

Avete un’anima blues ma abitate in un sobborgo cittadino pieno di traffico e di gente impazzita nelle macchine sveglia già da due ore prima di voi e stressata da ogni genere di problema? Vi consiglio questa sveglia e magari indossate un paio d’occhiali scuri 😎

Siete costantemente preoccupati delle allerte meteo? Io vado in moto, lo sapete, e della pioggia, della neve, del vento del fango, delle bombe d’acqua e di tutte le grandi ca**ate che scrivono sui notiziari meteo non me ne frega un ca**o da sempre. Fottetevene anche voi e mettete questa bella suoneria e le vita vi sorriderà

Ma adesso un momento di riflessione ulteriore. Tutti noi abbiamo un risveglio, magari da una notte insonne per problemi di vario genere o magari per problemi di salute e allora li non possiamo avere un mood di menefreghismo, ma di giusta considerazione del problema da affrontare ogni giorno.

Il risveglio verso un nuovo giorno già dovrebbe metterci di buon umore perchè ogni giorno è fatto di vita, di una nuova giornata che ci offrirà si sofferenze, ma dalle sofferenze si apprezza anche il minimo che di buono c’è in una giornata.

Allora prendetevi il vostro tempo, un bel respiro, le medicine prescritte da prendere, iniziare la giornata con la giusta dieta per colazione e una sveglia come meglio credete, forse la più naturale: quella del vostro metabolismo. Un piccolo aiuto per un sound ottimale ed un momento di meditazione…

Bene a questo punto direi che un’ampia gamma di suonerie da sveglia ne abbiamo e possiamo decisamente alzarci dal nostro letto per affrontare il resto della nostra giornata o rimanervi a vostra scelta. Si, perchè la libertà sta proprio nella scelta. La nostra scelta.

La possibilità di scegliere la nostra giornata da vivere a prescindere da come poi andrà. Noi siamo gli artefici delle nostre scelte giuste o sbagliate che siano. Ho smesso di ascoltare i “te lo avevo detto”, ne ho sentiti troppi, ne abbiamo sentiti troppi e a chi usa questo mood di vita rispondo sempre: “Tu che non hai mai fatto un ca**o nella vita dove ca**o stavi mentre io decidevo e mi sbattevo per fare questo o quello che oggi non ti piace e quindi pontifihi a ca**o?

Esci dal tuo corpo e sparisci dalla mia vista per un po’, vorrei che rimanesse visibile solo la parte migliore di te: il tuo involucro umano che io terrò ben a mente e prenditi tutto il tempo necessario per purificare la tua anima poi rientra nel tuo involucro, ti sentirai forse un po’ meglio, ma non è finita, investi un po’ di tempo per te stesso e poi per gli altri che ne hanno tanto bisogno.

Osa! Sbaglia! Toppa! Cadi e rialzati, fatti insultare, prenditi una responsabilità nella vita e soprattutto non rompere il ca**o a chi molto prima di te se ne è prese a montagne senza mai avere nemmeno un grazie.

#MASTICA**I direi a questo punto, e se siamo arrivati a questo punto la colonna sonora della mia giornata e di chi come me la vuole vivere liberamente, selvaggiamente e spensieratamente in questo modo eccovela servita (valida anche come suoneria per tutte le rotture di ca**o):

Io ho anche la tazza per fare colazione con questo hashtag #sticazzi

Tazza #sticazzi
Tazza per essere in modalità #sticazzi

La giornata adesso se ci pensate bene è totalmente nelle vostre mani. Ne siete veramente convinti o ancora qualcosa vi blocca? Posso darvi dei suggerimenti generici per dare una svolta alla vostra giornata e quindi nel tempo alla vostra vita?

Scrivete la vostra lettera di dimissioni dal lavoro che avete del quale vi siete rotti il ca**o e nello stesso tempo preparate il vostro curriculum vitae e mentre state in macchina pregustando la faccia del vostro capo testa di ca**o che non vedrete più, invece di chattare inutilmente fate una lista di aziende a cui mandare con fiducia la vostra esperienza di vita. Non avete un curriculum, non avete un lavoro? Siete sfiduciati perchè a 35 anni non avete ancora concluso un ca**o? Allora il problema è doppio in quanto non avete un lavoro e vi siete rotti il ca**o di cercarlo soprattutto in questo modo tradizionale (percorso di studi, curriculum vitae, invio, colloquio, “le faremo sapere”, “come è andata?”, zero feedback = disoccupato).

Ma da questo insuccesso nasce la vera ripartenza consapevole, il crederci ancora, quindi preparare un curriculum che ricomprenda anche tutti i colloqui effettuati e falliti dove ci siano le vostre considerazioni su chi vi ha ricevuto e che impressioni vi ha fatto. E un piccolo suggerimento che mia madre mi diede per affrontare ogni tipo di esame scolastico e colloquio: immaginate il vostro interlocutore seduto sulla tazza del cesso mentre espleta le sue funzioni organiche. Li siamo tutti uguali e chi più chi meno doniamo concime alla terra… Per rendere l’idea immaginiamo ad esempio di essere a colloquio con Giulio Cesare sul “trono”.

Per questo rimando al w.c. ringrazio oltre mia madre l’inventore del primissimo prototipo di WC che fu un certo John Harlington, figlioccio della regina Elisabetta d’Inghilterra, che nel 1596 creò un complesso meccanismo provvisto di una torre-serbatoio di acqua. Un rubinetto regolava il passaggio dell’acqua in un serbatoio più piccolo e azionando una botola era possibile far defluire l’acqua di scolo nel pozzo nero.

Ma prima di addentrarci nella vita quotidiana, il: “cosa mi affligge”, “che problemi avrò oggi”, “come pago la bolletta della luce”, “come presento il piano ferie a quel testa di ca**o del mio capo?” direi che una piccola riflessione va fatta per ciascuno di noi.

Quanto ti sei rotto il ca**o? No! La risposta non va data subito. Non correte è troppo scontato, bisogna assaporare il gusto di tutto questo momento, della ribellione, della consapevolezza, della rivincita, della rinascita e della guadagnata libertà.

Va trovata un’unità di misura per valutare e “misurare” il livello di rottura di ca**o di ciascuno di noi, ma deve essere una unità di misura condivisa per tutto il mondo senza distinzioni e calcoli aritmetici un modo per essere uniformi dal polo nord al polo sud del nostro pianeta e forse anche per altri dal momento che probabilmente in passato le più antiche civiltà possono essersi rotte il ca**o anche loro del pianeta terra per emigrare in galassie a noi ancora del tutto sconosciute.

Vogliamo coniarne una di unità di misura? Al momento la mia creatività sta a zero, ma nei commenti potreste sbizzarrirvi nel suggerirmi qualcosa, tanto questo blog sarà ad episodi numerati perchè la storia direi che è molto lunga ed io ho solo iniziato da un comune risveglio, ma ci sono 58 anni di sveglie sin dalla nascita ed il primo vagito appena ho avuto modo di rompere il ca**o a mia madre, che Dio la benedica dove si trova ora.

Torniamo all’unità di misura ed un po’ di suggestioni: ca**ometro (banale, scontato), sfavometro (andiamo fuori tema), favometro (oltre ad essere vagamente ambiguo risulta agricolo), fattore QMSRIC (acronimo di “quanto mi sono rotto il ca**o”) questo mi piace! 😜

Bene! perfetto direi che per me quest’ultima soluzione è la più congeniale.

Dunque ecco l’unità di misura ed il teorema: “il fattore QMSRIC”. Ma per determinare il nostro fattore QMSRIC bisogna creare una scala cifrata, una scala dove si determini la temperatura minima e massima e quella media per mantenere un mood di vita sana e costante nel tempo.

Come fare una dieta bilanciata, ma con delle soluzioni immediate nei picchi alti, ma anche bassi perchè cessare all’improvviso di essersi rotti il ca**o può risultare pericoloso quanto essere al limite massimo prima della sua rottura.

Nel primo caso subentrerebbe una pericolosa noia, insomma un circolo vizioso fatto di rimuginio che aumenterebbe a dismisura la rottura di ca**o senza un motivo e li sono decisamente ca**i perchè ci si addentra in un meccanismo pericoloso fatto di ansie e preoccupazioni che pure andremo ad analizzare in questo blog partendo da quelle che erano le mie ed oggi sono diventate quelle di altri.

Prima di addentrarmi nei dettagli di questa mia lunga riflessione vorrei fare un balzo indietro a quando ho scritto il mio primo articolo su questo sito in titolato “Alessandro”. Non sapevo nemmeno cosa volesse dire la parola blogger, ma la mia amica Corinna Volpi di Snoopers mi buttò li la provocazione: “Vuoi diventare un Blogger?” io che accetto sempre di buon grado le nuove sfide, con un po’ di titubanza le chiesi qualche ragguaglio e lei me lo diede, poi una sessione didattica per imparare le funzioni di questo sito e quindi una lunga avventura che mi ha portato fino ad oggi. Rileggerei insieme a voi questo articolo per farmi conoscere un po’ meglio sin dalle origini.

Ecco il link per leggerlo: Alessandro…

Termina qui il primo episodio di Mi sono rotto il ca**o:

Mi raccomando leggere attentamente le avvertenze il blog senza prenderlo alla lettera ma solo come dei consigli pratici da chi sta cominciando a capirci qualcosa poi se vi piace bene e se non vi piace e vi ho rotto il ca**o siete pregati di scrivermelo nei commenti che lascerò in evidenza con la mia necessaria risposta.

Grazie a tutti, tornate a leggermi.

Alessandro Lopez

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8 Risposte
  1. Davide

    Anche quando il titolo è più leggero,spunti di riflessione non ne mancano.

    Il mio attuale livello di QMSRIC è testato essere fuori soglia,pertanto mi aggancio a qualcosa di cronologicamente e musicalmente sensato; Masini,poi la pioggia del Lorenzo dei tempi del Soleluna,per finire col maestro Allevi.

    Ma la tazza resta la mia prediletta

    Un abbraccio Ale,grazie per questo inno alla leggerezza,che dovrebbe intendersi come “vivere più leggeri”,sgravati da quello che è realmente superfluo

  2. Ugo

    Bravo Ale, qualcosa di attuale che tocca tutti e apre a milioni di risposte.
    Ogni risposta può aprire una porta verso la serenità… Non quella assoluta, se no vuol dire che siamo morti… Semplicemente può far vedere come stanno peggio gli altri, oppure per gli egocentrici è la dimostrazione che loro sono quelli messi peggio.
    Intanto raccomando di non usare radiosveglie… Io lo facevo finché la sintonia si è spostata da sola di notte di un micron e mi sono svegliato con radio maria.
    Ovviamente mi sono girato dall’altra parte e ho fatto tardi al lavoro.
    Ora ho twist and shout e non ho problemi.
    Poi una chicca sul wc…
    Da piccolo avevo in casa un piccolo water di porcellana con la scritta “saranno grandi i Papi, saran potenti i re, ma quando qui si siedono son tutti come me”.
    Roba da denunciarti per plagio. 😅
    Infine una domanda seria… Ma “STICAZZI” mi puoi spiegare una volta per tutte in che modo lo utilizzate voi romani, proprietari del copyright?
    Cioè, uno ti dice una cosa tremenda e tu rispondi STICAZZI per dire “accidenti!” oppure uno ti dice una cosa che proprio “te rimbalza” e gli rispondi E STICAZZI? per dire “e quindi?”
    Aiuta un povero milanese che al massimo dice STO PIRLA quando in auto gli tagliano la strada.
    😁👋🏻

    1. Caro Ugo grazie per il commento. È un periodo di grandi riflessioni che mi portano ad aprirmi a 360 gradi con una punta di sana ironia che riflette lo stato delle cose reali. STICAZZI a Roma è uno stile di vita uno scrollarsi di dosso i problemi e vivermi alla romana. Non è proprio usarli come accidenti e più usato a Milano in questo modo. E sticazzi è un rafforzativo del concetto se il nostro interlocutore insiste a sostenere una sua tesi o una sua idea. Sono contento che il messaggio sia arrivato. Quanto al wc mia madre mi diede questo suggerimento quando ero un ragazzo liceale per superare gli ostacoli di una interrogazione o di un colloquio particolare. Un grande abbraccio.

  3. Francesco Bonfitto

    La filosofia del C…o

    In fondo se ci pensate la filosofia del mi sono rotto il c….o è remota ed arcana.
    Ebbene si perché noi umani ci si rompe il c…o da subito nello stesso istante in cui si arriva alla luce ,il primo vagito è una condizione di rottura di c…o per essere stati catapultati da un ambiente confortevole e caldo dell utero materno in un ambiente freddo sterile pieno di “gente” mascherata che si appresta a prendervi a schiaffi sul culo per capire se siete vivi o morti.
    Quindi sin da subito la filosofia della rottura di c….o è insita .
    Crescendo poi si fa sempre più evidente…il bambino che tenta i primi passi cadendo, scaturisce dopo vari tentativi un sicuro …mi sono rotto il c….o!
    Detto questo anche io arrivato a 56 anni mi sono rotto il c…o di vivere in un mondo dove tutti rompono il c…o pensando di non rompere il c…o!
    E ora chiudo perché mi sono rotto il C…..o! 🙂