Angelo Maggi

Intervista ad Angelo Maggi. Cari lettori, oggi sono onorato e felice di ospitare nel mio Blog dedicato alle interviste uno straordinario e bravissimo Attore Doppiatore. Il grande Angelo Maggi. Prima di entrare nel vivo della questa intervista come sempre sono andato a documentarmi bene per scoprire alcuni dettagli del suo lunghissimo percorso artistico.

Angelo Maggi

Angelo Maggi


Laureato in Biologia presso la Sapienza – Università di Roma, nel 1979 è tra i primi allievi della Bottega Teatrale di Firenze diretta da Vittorio Gassman ed esordisce nell’opera “Fa male”, il teatro di Luciano Codignola con Vittorio Gassman, poi in Enrico IV di Pirandello con Giorgio Albertazzi per la regia di Antonio Calenda, “Il mercante di Venezia” di Shakespeare e “L’avaro” di Plauto con Mario Carotenuto e “I ragazzi irresistibili” di Neil Simon con Vittorio Caprioli.

Tra le produzioni cinematografiche ha partecipato a “Sapore di mare”, di Carlo Vanzina e nel successivo “Sapore di mare 2”! – “Un anno dopo”, di Bruno Cortini.

In televisione ha partecipato a fiction Rai e Mediaset, tra cui “Il maresciallo Rocca”, “Distretto di Polizia”, “Il capitano”, “Questa è la mia terra” ed ha interpretato Pio XII in “Paolo VI – Il Papa nella tempesta”.

Come doppiatore, Maggi tra l’altro ha prestato voce a Mark Harmon nel ruolo dell’agente Leroy Jethro Gibbs in NCIS – Unità anticrimine, JAG – Avvocati in divisa, NCIS: Los Angeles e NCIS: New Orleans, Robert Downey Jr. nel ruolo di Tony Stark/Iron Man nel Marvel Cinematic Universe, Gary Oldman nel ruolo del commissario James Gordon ne Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan, Bruce Willis in The Sixth Sense e in Unbreakable, nonché a Tom Hanks in Cast Away, Prova a prendermi, Cloud Atlas, The Terminal e Il ponte delle spie.

Tra gli attori doppiati: Hugh Grant, Tim Robbins, Timothy Hutton, Steve Guttenberg, Danny Huston, Jackie Chan, Rupert Everett, John Turturro.

Nel 2008 ha vinto il premio “Leggio d’oro voce dell’anno”.


Nel Luglio del 2017 ha vinto il secondo “Leggio d’Oro” nell’ambito del Festival del Cinema di Venezia

Nel 2019 viene scelto come nuova voce di Woody nel film Toy Story 4, in sostituzione di Fabrizio Frizzi e interpreta Cesare Previti in 1994.

Il 7 dicembre 2019 vince, per la sezione doppiaggio, il Premio Internazionale “Vincenzo Crocitti”.

INTERVISTA AD ANGELO MAGGI

Caro Angelo, come ho fatto per chi ti ha preceduto ti do il benvenuto nel mio Blog. Un salotto elegante, soft, dove, sorseggiando un caffè, possiamo iniziare a fare la nostra intervista. vorrei partire dalla tua esperienza nel cinema per approfondire il tuo percorso, ma stavolta lo faccio in un modo inconsueto, ti cedo la palla, da dove vuoi partire?

ANGELO:
Io sono una creatura teatrale e ti dico soltanto che il mio maestro è stato Vittorio Gassman; tutto nacque da un mitico provino del 1979 che durò due mesi. Il mattatore lanciò questi provini per la bottega teatrale, quella scuola di formazione che si sarebbe aperta l’anno dopo a Firenze. Scusa Alessandro, inizio a parlare del teatro perché il cinema è arrivato subito dopo. Questi provini lunghissimi si tenevano alla Vides del Produttore Franco Cristaldi e negli studi sulla Tiberina arrivarono duemila giovani, che oggi sono i miei colleghi, da tutta Italia.
Il grande Vittorio doveva scegliere sei giovani protagonisti dello spettacolo che lui si accingeva a mettere in scena, che era: “Fa male il teatro”

Queste selezioni erano di stampo tennistico poiché egli era uno sportivo avendo giocato nella nazionale di pallacanestro e facendo sempre riferimento allo sport erano delle vere e proprie eliminazioni dirette e settimana dopo settimana i vari giovani eliminati se ne ritornavano nei loro paesi di origine. Alla fine del “torneo” ne rimasero solo sei e io ebbi la fortuna di essere tra questi. Ma non fu altrettanto fortunato Andrea Occhipinti che venne eliminato. La cosa buffa caro Alessandro e che io nel 1980 debuttai in teatro con lo spettacolo “Fa male il teatro” prima ancora di iniziare la mia formazione.

ALESSANDRO
La domanda che ti faccio adesso è una domanda che può apparire scontata. Te l’avranno fatta in tanti per me non lo è. Qual è il personaggio e attore al quale sei più legato nella tua attività di doppiaggio?

ANGELO:
Molti identificano il personaggio con l’Attore, ma ciò non è corretto. Se vogliamo parlare di Attore, quello a cui sono più legato è Robert Downey junior interprete di Iron Man; se invece vogliamo parlare di personaggio è Tony Stark alias Iron Man.
E’ durato 12 anni, qualcosa come 10 film, tanta roba. Devo dirti però, che l’attore a cui sono più legato e al quale presto la voce ormai da 25 anni è Tom Hanks. Negli ultimi tre mesi gli ho prestato la voce due volte: in un film appena uscito e l’altro in uscita a Ottobre. Parliamo di “Elvis” in cui lui interpreta il manager di Elvis Presley dove ha avuto dei cambiamenti incredibili essendo dovuto ingrassare più di 40 chili. Queste trasformazioni un tempo le faceva Robert De Niro, adesso c’è lui che fa queste cose invecchiandosi di vent’anni. E’ un attore straordinario.
Il film di prossima uscita è Pinocchio in cui Tom Hanks interpreta Geppetto, in questo film ho dovuto cantare due canzoni. Quindi decisamente Tom Hanks l’attore al quale sono più legato, che tra l’altro è l’unico Star americana che ho avuto la fortuna di conoscere. Perché tanti mi dicono: “ma queste grandi Star che doppi, ma le conosci? Eh no, che non è facile.
L’unico che ha avuto il privilegio di conoscermi, dico io con una battuta, è appunto lui, ci siamo conosciuti a Venezia una quindicina d’anni fa. Nel mio spettacolo racconto l’aneddoto di questo incontro.

ALESSANDRO
Cosa è cambiato nel settore del doppiaggio dagli anni 30 ad oggi?

ANGELO:
Ovviamente, cambiato tantissimo Roma è rimasto il centro quasi unico come lo era nel 1932; Si sono moltiplicate le società di doppiaggio legate alle grandi Major americane. Oggi la parte economica la fa da leone perché bisogna essere bravi e veloci, mentre quarant’anni fa bastava essere bravi.
Poi c’è stato il secondo grande cambiamento, che riguarda la parte digitale del doppiaggio. Oggi si usa il sistema digitale e purtroppo è andata scomparendo la fantasia.
Oggi la voce del doppiatore deve essere molto vicina timbricamente all’attore che si doppia. Un provino che tu fai viene ascoltato in contemporanea da Spielberg in America. Non ti puoi più inventare le cose che faceva Maldesi: “Lupo ululì, castello ululà”.

ALESSANDRO
In ambito teatrale oltre ad esserti formato con Vittorio Gassman con chi hai lavorato.

ANGELO:
Ho avuto la fortuna, un po’ come tuo fratello Massimo agli inizi; di stare sul palco con Giorgio Albertazzi, con cui ho fatto per tre anni il “Enrico IV” di Luigi Pirandello dove mi scambiavo la parte con Nicola Pistoia, mio amico, perché dopo 300 repliche non ce la facevamo più. Poi ho lavorato con Caprioli che mi ha scelto come attor giovane nei “Ragazzi irresistibili” di Nel Simon.

ALESSANDRO:
Quali sono le caratteristiche fondamentali per essere un Attore e poi un Doppiatore?

ANGELO:
Anche questo lo dico nel mio spettacolo che tu non hai ancora visto, che è uno show molto divertente ed anche didattico. Ad un certo punto io dico, quali sono le caratteristiche, le doti che deve avere il doppiatore di vaglia. Intanto deve essere poco riconoscibile, deve essere un camaleonte.
Infatti la mia biografia di prossima uscita sarà intitolata “Il camaleonte, una voce oltre il buio”. Vedremo con l’editore. Io vorrei che si intitolasse così. Il camaleonte cambia pelle e lo stesso il Doppiatore, avendo la fortuna di doppiare tanti attori diversi uno dall’altro, non può essere sempre uguale, sempre lo stesso timbro vocale, insomma dovrebbe cercare, con un termine che mi sono inventato, incartapecorirsi nell’Attore che stai doppiando.

Il camaleonte cambia la pelle e noi dobbiamo prendere quella di ogni attore che doppiamo questa è la cosa più importante. Bisogna avere molto orecchio musicale. Un attore, doppiatore di vaglia, deve essere rigore e sregolatezza. Sregolatezza chiaramente perché devi rendere uniche le traslazioni di emozione, perché questo fa un doppiatore di vaglia, deve traslare delle emozioni che ha dato già un attore una prima volta, quindi non dobbiamo rifare un personaggio, rifare un film, semplicemente traslarle in un’altra lingua, dando però altre emozioni agli italiani. Non possiamo imitare, saremmo imitatori. Quando Massimo fa Costanzo ci fa ridere da morire a tutti quanti, ma quella è un’imitazione e quando Massimo invece interpreta Homer Simpson, lo fa a modo suo, non imita nessuno.

Il Doppiatore è traslatore di emozioni. Il rigore è la tecnica. Devi essere rigoroso, devi conoscere questo mezzo e ti devi rapportare a lui. Quindi il rigore per la tecnica, la tecnica del doppiaggio, il sincrono, l’abituarti ai copioni, ai dialoghi, interpretare i dialoghi, che sono scritti in una certa maniera e li devi saper leggere. Il doppiaggio è saper leggere e memorizzare almeno una o due righe, perché altrimenti tu leggi e la voce sbatte sul copione e soprattutto non guardi quello che fa l’attore perché non ti viene neanche oggi dato il tempo;

ALESSANDRO:
Sabato Primo Ottobre tornerai con una serata speciale del tuo spettacolo teatrale “Il DoppiAttore La voce Oltre i Buio” al Teatro Olimpico di Roma. Quando hai debuttato la prima volta con questo spettacolo e com’è nata l’ispirazione per scriverlo ed auto produrlo da solo?

ANGELO:

SI, ho fatto tutto da solo, non sono mai stato affiancato da nessuno; è uno spettacolo che ho ideato ed è nato nel 2017, quindi ormai 5 anni fa.

Ha avuto anche un paio di anni di fermo più o meno per i noti motivi di pandemia eccetera. Quindi riprende a Roma, dopo due stagioni piene. E’ nato tanti anni fa. Ho fatto più o meno quasi 100 repliche, pochissime repliche fuori da Roma.
Per la prima volta io quest’anno avrò l’ardire di poterlo fare in un teatro molto grande a Roma, anche se in una serata evento unica, per ora, e vediamo che risposta avrò dal pubblico.
L’idea di questo spettacolo teatrale è nata nel tempo perché le persone mi continuavano a chiedere: “scusi, ma lei è un attore o un doppiatore?” Una volta, due volte, tre volte, quattro volte, io non ce la facevo più, mi ero stufato Alessandro, come un doppiatore o un attore, lo sai che c’è? Io ci faccio uno spettacolo teatrale che è la cosa migliore.
Questa è stata l’urgenza per me, raccontare che il Doppiatore è un attore.

ALESSANDRO:
Sempre rimanendo sullo spettacolo ed il titolo la dice lunga, ed anche la tua premessa “Tutti noi sappiamo (o crediamo di sapere) che cosa significhi il doppiaggio di un Film”. Io che conosco il tema di questo spettacolo, anche se non l’ho ancora visto, vorrei che evidenziassi quello che succede sul palco. Quello che mi affascina e diverte è il coinvolgimento attivo della gente comune…

ANGELO:
La parte del Leone durante lo spettacolo la fa il doppiaggio dal vivo. Io faccio vedere come si fa in uno spettacolo di due ore: sul palco ho due leggii altamente tecnologici in plexiglas, tutti retroilluminati, le luci intorno, il monitor e il copione che io ho fronte pubblico.
Quindi è una novità che si segue molto bene perché il pubblico è indeciso se guardare me o guardare l’attore che io sto doppiando

Quindi la parte del leone la fa il doppiaggio dal vivo, ma poi anche molto divertente. Faccio vedere come è nato il doppiaggio con tante clip di racconto. Durante lo spettacolo coinvolgo il pubblico direttamente.

ALESSANDRO:
Dove vorresti che arrivasse questo spettacolo?

ANGELO:
Il mio sogno è che lo vedano tante persone in tutta Italia.

Caro Angelo sono veramente felicissimo di aver realizzato questa bella intervista con te e rinnovo l’appuntamento a tutti i nostri lettori per giorno 1 Ottobre al Teatro Olimpico con il tuo spettacolo “Il DoppiAttore”

Locandina dello Spettacolo

Per avere una visione completa del percorso artistico, degli aventi e delle varie attività di Angelo Maggi potrete visitare il suo sito web cliccando su questo link: https://www.angelomaggi.it/

Tornate presto sul mio Blog: http://www.alessandrolopez.it

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