Una risposta mai data. Nella mia vita ce ne sono state tante di risposte mai date, a volte per mancanza di tempo, in altre occasioni per mancanza di voglia, altre volte ancora perché non era necessario rispondere, ma in fondo prima o poi una risposta l’ho data sempre a tutti.
Stamattina, ancora facendo ordine tra le pile di carte che ho nel mio ufficio e che sto rimettendo in ordine da giorni, tra archivio amministrativo, fotografie, lettere, mail prioritarie a cui rispondere ho trovato una lettera particolare piegata dentro una busta bianca con la seguente intestazione: “Per mio fratello Alessandro. s.p.m.”. La busta era aperta, e dentro c’era una lettera di mio fratello Giorgio. Dal titolo mi sono ricordato in un istante di averla letta, mi son ricordato perfettamente in quale contesto mi fu scritta e consegnata ed a questa lettera non ho mai risposto ufficialmente al mittente per iscritto ma lo feci in una lunga telefonata circa una settimana dopo averla ricevuta.
Adesso sento la necessità di rendere pubblica sia la lettera che la mia risposta scritta per la prima volta su questo Blog perché rileggendola oggi a distanza di 16 anni posso dare una risposta più completa di quella che diedi a mio fratello al telefono.
Vado a citare esattamente il testo della lettera:
Roma, 25/01/2006
Essere Leaders
“Può essere importante immaginare una vita libera da tensioni e da stress in un mondo privo di preoccupazioni, ma rimarrà sempre un futile sogno. La terra non è un luogo di riposo. L’uomo è fatto per lottare, non necessariamente per se stesso, ma per un processo di crescita emotiva, intellettuale ed etica che continua per sempre. Crescere in mezzo ai pericoli è il destino della razza umana perché è la legge dello Spirito” Renè Dubos (medico 1901 – 1982)
“Un leader deve semplicemente ascoltare senza interrompere. E’ importante creare un ambiente in cui tutti si sentano liberi di parlare di qualunque cosa. Nessuno parlerà in un ambiente che mette soggezione, dove, come dicono i giapponesi, nemmeno un demone osa avvicinarsi. In tutti i campi, inclusi la politica e gli affari, un buon leader ascolta le opinioni degli altri.
In Giappone un leader di questo genere era Konosuche Matsuhita, il fondatore della “Panasonic”. Sebbene si scusasse di non avere avuto una istruzione regolare, era in realtà estremamente erudito. Prestava sempre orecchio a ciò che gli altri avevano da dire e su ogni questione sollecitava le opinioni dei dipendenti.
Se apprendeva, per esempio, che un nuovo prodotto stava ricevendo critiche sfavorevoli, era solito andare direttamente alla fabbrica per indagare la causa con i tecnici. Se la qualità del prodotto non presentava problemi, si recava dai rivenditori e si incontrava addirittura con i consumatori per andare a fondo alla questione.
Una volta qualcuno gli suggerì che, data la sua posizione, sarebbe stato più opportuno convocare nel suo studio gli ingegneri o i responsabili del Marketing. Il Signor Matsuhita rispose: “se convocassi i miei dipendenti, ciò li innervosirebbe e probabilmente preparerebbero le risposte prima di venire da me. Potrebbero addirittura fornirmi rapporti edulcorati per cercare di accontentarmi. Senza una conoscenza diretta della situazione, non avrei alternative che ascoltare quello che mi riferiscono. Questo è ciò che temo, E perciò preferisco andare personalmente a verificare.”
Questo è parlare come un vero leader. Mentre è facile ascoltare le opinioni che si accordano con la propria, È difficile ascoltare i punti di vista opposti. La tendenza comune È di evitare le opinioni che non si piacciono. Ciò che distingue un tiranno non vero leader È la disposizione ad ascoltare. Un tiranno appare arrogante, ma spesso è timoroso. Per questo È Vita di ascoltare le opinioni altrui. Un leader di prim’ordine cerca attivamente le opinioni contrarie. L’invasione dei mongoli nel Giappone (1.200 d.C.) Da parte dell’imperatore Kublai Khan non ebbe successo perché l’imperatore non venne mai informato dello stato delle cose. Temendo la sua ira, coloro che gli erano vicini, non lo misero al corrente che i giapponesi non avevano alcuna intenzione di sottomettersi all’impero mongolo e che riunire navi sufficienti ad intraprendere l’invasione del Giappone avrebbe richiesto enormi sforzi. Perciò quando gli fu semplicemente detto che l’invasione del Giappone non poteva avere luogo perché il mare tra la Cina Giappone era troppo pericoloso, egli decise di tentare comunque. Fu una disfatta.
“Un leader deve adoperarsi per essere informato delle notizie spiacevoli. Solo conoscendo le opinioni della gente, che non deve temere ritorsioni si possono prendere le giuste decisioni”
Daisaku Ikeda (“La Saggezza del Sutra del Loto” 1999)
Con affetto
Giorgio
Un anno dopo portai in scena per la prima volta lo spettacolo “Oh Romeo” da me prodotto per la Stemal, il cui adattamento e traduzione era stato fatto insieme a mio fratello Giorgio che ne aveva curato la Regia. Quella che segue è la mi risposta di oggi a quella lettera.
Una riposta mai data che adesso sto per scriverti
Caro Giorgio,
amato fratello, che oggi immagino finalmente sereno ed immaginandoti così posso finalmente darti una risposta alla tua lettera ma completando già quello che ti dissi al telefono sedici anni fa.
La tua saggezza che lessi allora e che ritrovo oggi nelle tue citazioni contenute nello scritto, io prima ancora che tu mi scrivessi tale lettera, tutto ciò all’età di 18 anni cercai di metterlo in pratica. Essere un leader è certamente tutto quello che filosoficamente hai scritto, ma rimanendo aderente alla realtà dei tempi che ho trascorso l’esser oggi un leader, se lo sono diventato, me lo sono guadagnato totalmente sul campo, da solo, con le mie forze, con il sudore, la passione, la dedizione ed il perfezionismo che sempre mi ha caratterizzato.
Anche io come Konosuche Matsuhita, non ho avuto una istruzione regolare. Ma non l’ho avuta “regolare” solo perché ero io “fuori regola”, facevo sega a scuola, andavo a giocare a bowling fui rimandato in varie materie sin dalle svuole medie e in sostanza pur essendo un ragazzo attento a scuola, sfangavo sempre il “sei politico” in qualsiasi materia. Ho preso uno straccio di diploma di Ragioniere e Perito Commerciale con 36 sessantesimi facendo tre anni in uno.
Tra il 1984 e il 1986 come tu sai bene sono stato un Ufficiale dell’Esercito Italiano in un Battaglione altamente operativo e certamente non si stava tanto a filosofeggiare sulle teorie orientali o citazioni delle “guerre tra Imperatori giapponesi”. Caro fratello, in quel periodo Alessandro è stato certamente un leader ma che dava ordini precisi ai suoi inferiori di grado che avevano poco da discutere le uniche risposte consentite erano: “Comandi”, “Signorsì” “Signorno” e così via.
Se un subalterno commetteva un infrazione al regolamento il sottoscritto per il grado ricoperto poteva punire il militare con varie opzioni: consegna semplice o consegna di rigore. L’esperienza che ho maturato da tale pagina della mia vita ho tentato di “tradurla” in pratica per i lavori che in seguito ho svolto.
In banca a Milano abitando nell’interland in Brianza mi alzavo ogni mattina alle 5:00 e in quindici minuti dopo doccia e e barba vestito ogni giorno in giacca e cravatta montavo in macchina e percorrevo la tangenziale Est da Arcore uscendo a Sesto San Giovanni, dove con fatica parcheggiavo a pagamento la mia macchina, prendevo la metropolitana, scendevo alla fermata Duomo ed a piedi percorrevo il tratto da Piazza Del Duomo a Corso Italia 15 dove era la Drezione Generale della Locafit Spa Gruppo BNL dove lavoravo. Timbravo il cartellino in “orario elastico” e in base all’orario di entrata potevo timbrare in uscita dopo aver svolto il normale orario previsto dal CCNL per il personale bancario.
Il mio contratto era un contratto di formazione e lavoro, dunque non avevo nessuna certezza di una assunzione a tempo indeterminato ed il mio stipendio base era circa di 750.000 Lire. Certamente non erano sufficienti a garantirmi una sopravvivenza dignitosa. Vivevo da solo, avevo un affitto da pagare, le bollette, la benzina, le rate della macchina insomma qualche minima preoccupazione ce l’avevo, quindi per arrotondare il mio stipendio facevo molte ore di straordinario uscendo quindi molte volte intorno alle 20:00 rifare tutto il tragitto all’inverso e arrivavo a casa completamente distrutto e a stento mangiavo qualche schifezza ammuffita in frigo e crollavo, a volte vestito, a letto.
Nonostante tutto questo, dopo un anno e mezzo di lavoro, chiedo un prestito alla mia società ed accendo un mutuo per comprarmi una casetta di 35 metri quadrati a Baranzate Di Bollate delle “case alveari” dove l’olezzo migliore che saliva al naso non era certo l’incenso dei tempi Buddisti, ma un puzzo fetido di cipolle, pesce marcio, ascensori putridi.
Eppure mi sentivo a casa mia, beato, tra le mie cose, ed un mio subalterno, tra i tanti frequentati a Milano che sono diventati i miei fratelli acquisiti, ad un prezzo di favore mi fece acquistare tutto l’arredamento di quella casa. Tutto acquistato da pregiati mobilifici della Brianza. Tutto quell’arredamento quando tornai a Roma lo portai con me e ti ricordi dove fu messo? Io si e tu pure, ma chi non lo sa lo deve sapere. Fu piazzato nella mia stanza di Via Montessori, la casa dove sono nato.
Dopo l’esperienza bancaria milanese ho proseguito dal 1989 al 1991 in un’altra società del gruppo BNL questa volta a Roma. Questa società fallì e mi ritrovai praticamente senza lavoro ma con la liquidazione del lavoro precedente più il ricavato della vendita della casetta di Baranzate di Bollate. Con questo capitale ho costituito la Stemal, ho affittato per due anni il primo Ufficio presso la stessa palazzina dove ha la sede attuale e dopo circa due anni di attività ho acquistato l’ufficio dove ancora ho la sede. Ufficio che ho dovuto ristrutturare, dotare di mezzi tecnici (computer, fotocopiatrici, arredi eccetera). Un ulteriore investimento cospicuo sempre fatto con leasing (una materia che conoscevo bene e conosco benissimo tutt’oggi).
Facciamo un bel passo indietro. Dopo il conseguimento del diploma di Ragioniere, chiesi al Ragionier Roberto Tomassetti (allora commercialista di tuta la famiglia Lopez) di essere iscritto come praticante allo Studio. E il 23 Settembre del 1993 fui iscritto nel registro praticanti Ragionieri dello Studio Tomassetti allora ubicato in Via Vittoria Colonna.


Tu non sai Giorgio, perchè non te lo dissi mai, che negli anni a seguire, Marco Tomassetti, il figlio di Roberto che assiste la nostra famiglia e la Stemal da quando ha ereditato dal padre Roberto il suo Studio Commerciale, ritrovando il libretto della pratica svolto nello studio mi chiese al telefono: “Alessandro, ma perchè finalmente non ti decidi a dare l’esame per diventare Ragioniere Commercialista ed essere abilitato ad esercitare la professione?” ed io risposi: “Marco, hai ragione, la materia ormai dopo molta esperienza fatta sul campo anche nell’imprenditoria mi permetterebbe di superare a pieni voti questo esame, ma sinceramente, con una punta di presunzione te lo dico, dal momento che tutta la mia vita sino ad oggi è stata sottoposta ad esami e “verifiche” personali e “lezioni di vita” non me la sento più di sostenere esami”.
Quindi eccomi qui di nuovo a te Giorgio caro, la “tirannia” a cui facevi riferimento tu non mi apparteneva né allora né oggi, piuttosto direi l’autorevolezza, il sapere ascoltare e credimi ho ascoltato parecchi anni in silenzio e nessuno ha saputo ascoltare me, te compreso caro fratello mio, che con il tuo carattere fumantino e ribelle molto simile al mio purtroppo sei stato causa principale dei tuoi problemi. Non sei stato lungimirante ad esempio, non hai saputo “cogliere l’attimo” nel momento giusto e forse ti sei lasciato un po’ troppo andare a forme di giusta protesta che però nel tempo ti hanno minato nell’animo e ne hai sofferto, Dio sa quanto, fratello mio. Ma le cose sono andate così so che sei sereno come lo sono io adesso insieme a mia moglie Rossella Mariadele mia figlia.
A differenza di tutti gli altri io sono stato silente per molto tempo e ho agito e fatto, senza proclami inutili, ho lavorato nel silenzio ed ho portato i risultati ed i profitti a casa e sono stato persino criticato per non averli resi noti ed accusato di tenere custoditi gelosamente “i segreti della Stemal” nella mia cassaforte. E ci mancherebbe pure che non fosse così! Una società di capitale caro Giorgio, come la Stemal è composta da Soci ed un organo Amministrativo ed io nel tempo nella Stemal sin dalla sua costituzione sono stato Amministratore Unico e poi Presidente ed ho sempre informato tutti i soci delle mie iniziative imprenditoriali con un programma a medio e lungo termine e piano finanziario ben dettagliato e comprensibile anche ad un bambino delle scuole elementari.
Per un periodo, non volendomi dotare di un organo di controllo sul mio operato ho costituito un Collegio Sindacale. Gli esperti di Diritto Societario sapranno bene di cosa parlo. Vediamo i Doveri del collegio sindacale regolati dall’Art. 2403 del Codice Civile e successivi:
Art. 2403. Doveri del collegio sindacale – Il collegio sindacale vigila sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed n particolare sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società ed il suo concreto funzionamento. Esercita inoltre il controllo contabile nel caso previsto dall’art. 2409-bis terzo comma.
Art. 2403-bis. Poteri del collegio sindacale – I sindaci possono in qualsiasi momento procedere, anche individualmente, ad atti di ispezione e controllo. Il collegio sindacale può chiedere agli amministratori notizie, anche con riferimento a società controllate, sull’andamento delle operazioni sociali o su determinati affari. Può altresì scambiare informazioni con i corrispondenti organi delle società controllate in merito ai sistemi di amministrazione e controllo e dell’andamento generale dell’attività sociale. Gli accertamenti eseguiti devono risultare dal libro previsto dall’art. 2421, primo comma, n. 5). Nell’espletamento di specifiche operazioni di ispezione e di controllo i sindaci sotto la propria responsabilità ed a proprie spese possono avvalersi di propri dipendenti ed ausiliari che non si trovano in una delle condizioni previste dall’art. 2399. L’organo amministrativo può rifiutare agli ausiliari e ai dipendenti dei sindaci l’accesso a informazioni riservate.
Caro Giorgio dietro a tutta questa gestione trasparente c’è un Uomo con le palle che si è preso l’onere e tutte le responsabilità delle cariche che ha assunto. I miei dipendenti sono stati sempre formati, aggiornati costantemente e retribuiti regolarmente tutti i mesi con versamenti di contributi previdenziali e assistenziali. I Bilanci e le relazioni allegate ad essi sono atti pubblici fratello mio e chiunque abbia diritto di verificarli può chiederli in visione, ma certamente un componente della famiglia che non ha nessuna carica sociale potrà farlo mai. I “segreti della Stemal” sono altri, quelli di un lungo lavoro, fatto di dedizione vuoi una metafora che renda l’idea?
Un formicaio, o un alveare, se ti piace di più. Tante api operaie e formiche allo stesso modo. Quante cicale al sole ci sono state ab origine nella nostra famiglia anche generazioni addietro che hanno cantato al sole cocente della nostra bella Napoli? Lasciamo stare non addentriamoci in delicati che andrebbero trattati in casa e non certamente in pubblico, ma in questa riposta un accenno dovevo pur farlo.
Dove ha lavorato questo formicaio? Eccolo qui lo mostro a tutti, tu lo conosci bene.



guarda guarda guarda chi c’è che sorride li in una foto? Tu e Massimo. Rossella a destra, Mariadele in alto sulla destra. Mariadele a Capo Kennedy alla NASA quando da piccola la portai in Florida a visitare il centro spaziale, dove negli anni a seguire siamo tornati più volte. Cè una foto con un riflesso della finestra con le grate della mia stanza. Sai essendo anche il responsabile della sicurezza della Stemal ed essendo l’ufficio al piano terra la prima cosa che ho fatto è stata quella di mettere delle grate blindate, sai com’è “i segreti della Stemal” devono essere protetti bene. Specie le idee, i format, i copioni, quello è il patrimonio vero, i soldi vanno e vengono e dei soldi a me in fondo mi interessa poco. Un Imprenditore deve avere progetti, deve essere il motore che fa andare avanti la macchina e se la macchina si ferma, sono ca**i per usare un eufemismo.

Beh nel 2019 quella parete era piena di foto di tutti i miei Artisti in portfolio Stemal, sai che nova c’è Giorgio caro? Ho un sito web che bisogno c’è di avere delle foto degli Artisti che rappresento? Li conosco a memoria, ho deciso di mettere la ia famiglia, le foto che mi appartengono che fanno parte del mio passato presente e quello che a livello progettuale sarà il futuro. Ho due frasi motivazionali che mi sono costruito nel tempo: “Il passato insegna al presente come affrontare il futuro” e il secondo la dice lunga perché è il motto del mio 82° Reggimento Fanteria “Torino”
CREDO E VINCO!
Piuttosto veniamo ai risultati del formicaio. In parte li vedi in questa foto che ti mostro ma da varie angolazioni perchè si deve vedere bene tutto il mio percorso da varie angolazioni ed anche “tra le righe” fratello mio. Un “Bottom Down” come si dice in inglese. Non li vado a citare le immagini parlano da sole ormai come hai visto sopra.
“Un leader deve adoperarsi per essere informato delle notizie spiacevoli. Solo conoscendo le opinioni della gente, che non deve temere ritorsioni si possono prendere le giuste decisioni” citavi nella lettera.
Bene ti rispondo che sono sempre stato informato di ogni notizia spiacevole ben conoscendo le opinioni della gente, che non ha mai avuto nessuna ritorsione da parte mia, nonostante molta gente nel mio lavoro ha detto peste e corna del sottoscritto, ma sai Giorgio caro, “molti nemici molto onore”; bisogna vedere quale significato vogliamo dare a questa frase. Molti nemici, molto onore è un modo di dire che può prestarsi a diverse interpretazioni; secondo alcuni significa che il fatto di essere invisi a molti è comunque segno di grande considerazione; secondo altri, invece, la frase significa che l’affrontare da soli molti nemici, è indice di notevole coraggio e ci fa onore. Per me è la somma di entrambe i significati. Chi vuole capire capisca. Tu adesso lo puoi capire, allora forse no.
Cito un altro passo della tua lettera per darti una risposta specifica:
“Se apprendeva, per esempio, che un nuovo prodotto stava ricevendo critiche sfavorevoli, era solito andare direttamente alla fabbrica per indagare la causa con i tecnici. Se la qualità del prodotto non presentava problemi, si recava dai rivenditori e si incontrava addirittura con i consumatori per andare a fondo alla questione.”
Diciamo che i “prodotti” della Stemal sono stati tanti. Artisti che ho rappresentato in primis nostro fratello Massimo, poi la creatività dei miei testi scritti e messi in linea di produzione per farne spettacoli teatrali, fiction, sit com, produzioni Televisive di intrattenimento, eventi nello sport, Management di Atleti professionisti, corsi di doppiaggio che ho organizzato nella mia sala proprio con te e che hanno formato diverse persone. Mi sono dedicato tanto alla gestione artistica di giovani Artisti che dopo due mesi già scalpitavano per ottenere dei risultati mai ottenuti in anni di indifferenza assoluta. Artisti che mi chiamavano ogni momento della giornata festivi inclusi ed io ho sempre avuto una parola, una risposta un consiglio da dare. Vuoi un bilancio di tutto questo? Te lo do subito ho rescisso tutti i mandati rinunziando all’incarico. Non è un modo “gentile” per dire caro amico, purtroppo nonostante il mio lungo e faticoso lavoro non sono riuscito a trovare nulla di buono per te, da oggi stesso ritieniti libero da ogni vincolo contrattuale.
Ho incontrato anche i “consumatori” dei miei prodotti e chi sono se non il pubblico? Vuoi sapere come? Te lo spiego subito: conferenze stampa, incontri con gli spettatori in teatro, interviste, tavoli di lavoro, convegni, webinar (oggi va tanto di moda pure per le ricette di cucina). Sono andato in tutti i backstage possibili per fare P.R. sono andato a trovare vari Dirigenti che mi hanno fatto crescere professionalmente e gli ho detto un grazie che poche persone hanno detto.
Sono andato a fondo su ogi questione. Un “ingranaggio” della catena di produzione della Stemal non funzionava? Quante assistenti, segretarie collaboratori sono passati per la Stemal dal 1991 ad oggi? Ho perso il conto. Tutti validi collaboratori che hanno appreso tanto dal mio “metodo”. Ma tra chi non ha retto botta per varie ragioni comprensibili e chi ha voluto fare l’Imprenditore senza averne le capacità è stata una “Caporetto” che ancora oggi mi fa sorridere.
Gli ingranaggi, quelli veri della Stemal, li ho “oliati, lucidati, impreziositi” con la mia cura e dedizione anche nella manutenzione reale. Ho acquistato macchinari soggetti ad obsolescenza, ho rinnovato gli uffici, ho fatto personalmente le manutenzione i molte cose. Ho dato lavoro ad imprese ed operai per ristrutturare ufficio, casa i residenza, case al mare direi che ho contribuito molto alla crescita anche di altre piccole e medie imprese comprese quelle artigianali.
Ho allestito uffici a Milano in tre giorni. Facendo lavorare imprese 24 ore su 24. E tutti i professionisti che hanno lavorato con il “tiranno” ancora mi dicono grazie e mi chiamano amorevolmente “Boss”.
Caro Giorgio, avrei da scriverti tanto altro, a posso dirti che ho basato la mia esistenza su valori saldi che ancora oggi ho nel cuore e da chi mi conosce bene sono riconosciuti chi non mi conosce vede un aspetto esteriore che non piace, posso capirlo, ma non mi adeguo. Se si vuole lavorare con me si prende il meglio ma anche il peggio come io sono disposto parimenti fare nei confronti di tutti. Non parliamo poi di etica, fratello mio, di quella ne ho da vendere tanta a peso d’oro. Quante persone mi hanno sorpassato facendomi il gesto dell’ombrello e quante mi hanno denigrato, quante mi hanno accusato di essere maleducato ed arrogante, di essermi messo su un piedistallo, di non essere più il morigerato e umile Alessandro che in fondo sono sempre stato. Sai cosa rispondo oggi a tutti questi Cattedratici Professori a cui ho formulato sempre le mie scuse personali e pubbliche?
Con un detto:
“Chiedere scusa è proprio degli intelligenti, perdonare è proprio dei nobili, perdonarsi è proprio dei saggi”.
Caro Giorgio, io ho chiesto scusa tante volte nella mia breve vita, ho perdonato tanto nello stesso modo, e mi sono perdonato moltissime volte.
La nave è salpata da tanto tempo, ne ho cambiate tante di navi e penso di averle condotte tutte bene e sono ancora al timone della Stemal perché la patente nautica l’ho ottenuta con un esame teorico e pratico. Non uso il GPS (tranne in rare occasioni) uso ancora uno strumento che usavo ai tempi del Militare per orientarmi nelle varie pattuglie armate diurne e notturne fatte a piedi per chilometri. Ho studiato topografia, Arte Militare (due materie delle tante studiate al Corso Allievi Ufficiali a Cesano) so quindi orientarmi in una foresta con riferimenti specifici in terra e in cielo e lo strumento che uso ancora per navigare, anche “in rete” è questo:

La “Bussola in rete” è la mia capacità di usare il mezzo informatico da quando è iniziata l’era informatica e il web, che nasconde tante insidie. Mi sono attrezzato e pago aziende per gestire tutto questo. Questi sono gli altri “segreti della Stemal” che rimangono nella Stemal e lo saranno sempre custoditi con password, messaggi criptati, Hard disk esterni, aggiornamento dei software gestionali se servono, e sai Giorgio chi cura tutto questo in ufficio come Amministratore di sistema? Chi ti sta scrivendo lo stronzo di tuo fratello Alessandro che ha letto anni fa un libro e si è identificato perfettamente nel suo ruolo di Imprenditore come ha scritto l’Autore. Ho scritto un articolo sul mio blog, lo avrai letto, chi non lo ha letto lo vada a cercare.

Un libro che è a disposizione presso il mio ufficio per chi avesse interesse a leggerlo.
La cultura, io mediocre Ragioniere, me la sono creata e sviluppata da solo, leggendo libri, copioni, scrivendo, assorbendo l’aria che respiro ogni giorno e ho venduto sterco e metallo nello stesso modo con motivazione, amore, dedizione, responsabilità, disciplina e rispetto dei ruoli di tutti.
Chi non rispetta me, la via d’uscita la conosce, così come è entrato nella mia vita ha la stessa opportunità di uscirne quando e come vuole.
A proposito di uscite e new entry, ecco il portfolio Artisti della Stemal aggiornato ad oggi, ecco la pagina del portfolio Artisti Stemal: https://www.stemal.it/portfolio/
Io andrò avanti da solo, come ho sempre fatto.
Il mio mentore è stato uno solo Aldo Lopez, nostro padre, salutalo per me come ho fatto io il 2 Luglio 2022 con un ricordo affettuoso: https://www.alessandrolopez.it/2022/07/aldo-lopez/ chi non ha avuto la possibilità di leggerlo, se lo desidera può farlo. A lui devo tutto, ogni conquista, ogni sconfitta, ogni “sapersi inventare nuovamente” che dire leggetelo.
Con affetto fratello mio, ti voglio bene, te ne ho sempre voluto, “Romeo Vs Giulietta 2.0” andrà in scena fosse anche per una sola replica e quella replica sarà il coronamento di un mio sogno quello di tornare ad essere su quelle tavole piene di polvere e respirare aria di Teatro che tu come me hai tanto amato.
Alessandro
Dedico a te una canzone nella quale mi identifico molto. Non la conoscono in tanti, ma ascoltando il testo e la melodia chi mi conosce potrà comprendere qualcosa di più su di me. Sono stato un funambolo e lo sono ancora, non dovete temermi ma dovete imparare ad amarmi di più come mi sono amato io da quando sono nato.
Non avevo mai avuto modo di legger nulla di Giorgio (pur conoscendolo e apprezzandolo). Si evince la cultura e la saggezza che infondeva nelle persone intorno a se.
La tua risposta dopo anni è una pagina di umanità speciale,quei valori che dobbiamo preservare in tempi così oscurantisti
E sai quanto io apprezzi anche la specifica chiosa musicale
Un abbraccio a voi ed un pensiero a Giorgio
Come ha risposto ad Alberto tu hai colto una parte dello scritto di entrambi. C’è una lunga storia dietro quella lettera chd non fu scritta a caso.
Bellissima la lettera di tuo fratello.. e bella la risposta.Ahhh che storie.. e in parte posso dire che la conosco.
Già bellissima lettera ma la mia risposta va letta tra le righe. Tu come altri sapete molti aspetti, ma dietro la lettera di io fratello c’era una sorta di messaggio che voleva far passare dopo una lite furibonda che avemmo tempo prima. Un conflitto durato poco ma mai chiarito del tutto.
Caro Ale, non c’è bisogno di leggere tra le righe, che sono già abbastanza 😁, si capisce tutto benissimo anche se non sono tra quelli che conoscono i retroscena.
Con una battuta direi “bé, l’hai presa bene” ma parlando seriamente ti dico che non so se io avrei risposto pubblicamente per una faccenda così strettamente privata.
Demagogicamente è stato interessantissimo leggerla, e per quanto ti conosco trovo paradossale che ci sia chi ti definisce arrogante e despota, però non ho mai lavorato sotto di te, quindi… 😂
Sempre con un sorriso, caro amico, ti abbraccio con affetto.
Caro Ugo nella mia famiglia c’è stato chi ha fatto di peggio mettendo in piazza cose ben più delicate che una lettera del genere. Quindi era una risposta doverosa da fare perché dovevo spiegare a lui e a chi non ha capito nulla di me e giudica senza sapere cose che non conosce. Non accetto più lezioni di vita da nessuno e in Locafit sicuramente ho imparato tanto e proprio li ho trovato Amici veri come te, che nel tempo sono rimasti. Questo è il modo di vivere che io intendo fare. Se piacciono no non mi interessa più ma di base io ho sempre rispettato tutti. Un grande abbraccio amico mio
Una frase che ci accomuna allora la traggo dal film La grande bellezza….
“non ho più tempo per fare cose che non mi va di fare”
Grande Servillo! 😉
Esatto, proprio così
Ho riflettuto a lungo prima di esprimermi. Perché spesso, il tempo, ci fa pensare e vedere le cose sotto varie forme, da diversi punti di vista. Ma non riesco a vedere una linea di interpretazione diversa da quella che istintivamente ha mosso il mio primo pensiero. Sto scoprendo molto di te dai tuoi scritti ed affiora sempre il grande spirito paterno e protettivo verso chi ami che alberga in te. Probabilmente da sempre ma emerge soprattutto da quando Papà Aldo ti ha quasi consegnato il testimone per continuare la corsa verso il traguardo con i suoi insegnamenti. Ti vedo mosso da un autentico fuoco, una vis pugnandi che solo i leader sanno mettere in campo, al lavoro e nella vita. E per te ha un significato particolare. Non entro in merito ai particolari strettamente riservati ma posso dire che un fratello come te ha un merito speciale: quello di saper ascoltare, riflettere e nel caso, saper suggerire come correggere. Non è poco. È tutto scritto nel cuore. Bisogna saperlo leggere.
Caro Massimo,
Il tuo commento ha colto perfettamente nei dettagli il significato di ciò che ho scritto e continuo a scrivere e da amico e fratello imparziale hai fatto una corretta analisi di Alessandro Uomo, Padre di famiglia, figlio, fratello, amico e quindi Leader. I leader in quanto tali seppur comprensivi ed empatici possono diventare scomodi se improvvisamente non piacciono più. Ma dentro di me Massimo caro alberga una serenità che fa paura e l’ho voluto precisare ai miei lettori con una risposta mai data a mio fratello Giorgio che forse aveva capito qualcosa ma nonostante la sua profondità con me non aveva mai approfondito nulla e vedeva solo un aspetto esteriore. C’è molto di “non detto” in tanti anni e questo per me e un modo per rispondere a chi non mi ha conosciuto a fondo perdendo molti anni della mia crescita interiore e professionale. Come tutti sono un uomo che ha sofferto ed anche tanto e che continua a soffrire in silenzio, ma a volte i silenzi soprattutto quelli prolungati sono rumorosi, fastidiosi ed assordanti. Nessuno deve temermi se alla base c’è una base di onestà e trasparenza nei rapporti. Il provocatore da parte mia avrà purtroppo a volte non sempre una risposta saggia, ma una contromisura per dirla in gergo tattico militare. E le contromisure quando si riceve un attacco diretto si usano senza annunciarle si usano e basta, ma per non essere colpiti non per colpire. Grazie Massimo il desiderio di vederci è sempre più forte.