FESTA DELLA LIBERAZIONE 25 APRILE 2022. Oggi si festeggia il 77° anniversario della Festa della Liberazione. Vorrei celebrarla con questo articolo cercando di descriverne la storia ed il significato di questo evento in cui l’Italia si ricorda e festeggia la liberazione dal nazifascismo e la Resistenza.
La Festa della Liberazione si festeggia ogni anno il 25 aprile, giornata dall’anno in cui si ricorda la liberazione d’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista del paese. La Festa del 25 aprile, durante la quale ovviamente non si lavora, è conosciuta anche come anniversario della Resistenza, una festività dedicata anche al valore dei partigiani di ogni fronte che, a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione del paese.
In Italia le formazioni partigiane si costituirono infatti nel corso della Seconda Guerra Mondiale, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, per iniziativa di antifascisti e di militari del dissolto regio esercito. Inizialmente composta da poche migliaia di uomini, la Resistenza assunse consistenza grazie alla vasta partecipazione di operai, contadini e dei giovani renitenti alla leva della Repubblica di Salò che portarono nell’esercito partigiano circa 300.000 persone.
Le bande partigiane diedero vita alla resistenza armata contro l’occupazione nazista e contro il collaborazionismo fascista ed è per questo che fu nel contempo una guerra di liberazione contro lo straniero e una guerra civile.
STORIA E SIGNIFICATO
L’azione della Resistenza fu coordinata dai Comitati di Liberazione Nazionali il primo dei quali sorse a Roma il 9 settembre 1943 mentre il Re e Badoglio fuggivano. Nei CLN erano rappresentati i partiti sorti e ricostituitisi durante il 1943.
Le formazioni partigiane si distinguevano a loro volta per orientamento politico: vi erano le brigate Garibaldi (comuniste), le Matteotti (socialiste) e Giustizia e libertà (del partito d’azione). Nel giugno 1944 si costituì anche il CLN Alta Italia (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia). Grazie all’attività di questi gruppi a cui si affiancò la partecipazione diretta della popolazione civile, molte zone furono liberate dai partigiani prima dell’arrivo degli alleati.
FESTA DELLA LIBERAZIONE 25 APRILE 2022. Perché si festeggia il 25 aprile
Nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, dove l’Italia del duce Benito Mussolini era alleata della Germania di Adolf Hitler, con le operazioni militari che si stavano rivelando fallimentari per il paese, non di certo per colpa dei nostri soldati, l’8 settembre del 1943 venne firmato l’Armistizio di Cassibile con gli Alleati.
Una scelta questa che provocò l’occupazione nazista dell’Italia con l’appoggio del governo collaborazionista fascista della Repubblica sociale italiana di Salò. Da quel momento iniziò nel nostro paese la Resistenza, con la nascita del Comitato di Liberazione Nazionale e dell’attività partigiana.
Il Comitato di Liberazione Nazionale era formato dall’unione di sei partiti: Partito Comunista, Democrazia Cristiana, Partito Liberale, Partito d’Azione, Partito Socialista e Partito Democratico del Lavoro. Si trattava quindi di un movimento eterogeneo, legato dal comune antifascismo.
Una guerra interna questa durata dall’8 settembre del 1943 fino al 2 maggio 1945, quando l’Italia venne liberata dall’occupazione nazi-fascista. Il bilancio alla fine fu pesantissimo per quanto riguarda gli italiani : 40.000 morti tra i partigiani, altrettanti tra i repubblichini di Salò, 20.000 tra i soldati che avevano combattuto insieme agli Alleati e 10.000 vittime civili.
Finita la Guerra, venne indicata come data per festeggiare la Liberazione quella del 25 aprile, ovvero il giorno in cui il Comitato di Liberazione dell’Alta Italia proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dalle truppe nazi-fasciste.
Da lì a pochi giorni tutte le principali città del Nord vennero liberate, con la Resa di Caserta che venne firmata il 29 aprile 1945 dove si prevedeva una resa incondizionata delle forze armate tedesche e della RSI.
Anche se la vera e propria fine delle ostilità è avvenuta il 2 maggio, quando entrò in vigore in maniera ufficiale la resa, è stato scelto di indicare come data delle celebrazioni il 25 aprile in quanto rappresenta il culmine delle attività militari della Resistenza.
FESTA DELLA LIBERAZIONE 25 APRILE 2022: APPUNTI
Le formazioni partigiane operavano di preferenza lontano dai centri abitati per sfruttare i vantaggi offerti dalla natura montagnosa del paese, lanciando attacchi improvvisi a reparti nemici o a strutture di interesse militare.
Le rappresaglie tedesche furono feroci: lo testimoniano i 335 civili massacrati a Roma nelle Fosse Ardeatine e la strage di Marzabotto, nei pressi di Bologna, dove si contarono 1830 vittime.
Rivestirono grande importanza anche altre forme di resistenza. Nel marzo del 1944 un grande sciopero generale – l’unico nell’Europa occupata dai nazisti – bloccò la produzione del triangolo industriale.
Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano ed era presieduto da Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri il presidente designato Rodolfo Morandi, Giustino Arpesani e Achille Marazza) – proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate; parallelamente il CLNAI emanò in prima persona dei decreti legislativi, assumendo il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano», stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo.
«Arrendersi o perire!» fu la parola d’ordine intimata dai partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi.
Entro il 1º maggio tutta l’Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile). La Liberazione mise così fine a vent’anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; la data del 25 aprile simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l’avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, e poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.
Il termine effettivo della guerra sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifasciste all’esercito alleato, si ebbe solo il 3 maggio, come stabilito formalmente dai rappresentanti delle forze in campo durante la cosiddetta resa di Caserta firmata il 29 aprile 1945: tali date segnano anche la sconfitta definitiva del fascismo.
L’ISTITUZIONE DELLA FESTA NAZIONALE
Su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il Re Umberto II, allora principe e luogotenente del Regno d’Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale (“Disposizioni in materia di ricorrenze festive”) che recitava
«A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale.» si legge nel decreto che andava quindi a istituire come festività l’Anniversario della Liberazione dell’Italia.
La ricorrenza venne celebrata anche negli anni successivi, ma solo il 27 maggio 1949, con la legge 260 (“Disposizioni in materia di ricorrenze festive”), essa è stata istituzionalizzata stabilmente quale festa nazionale:
Da allora, annualmente in tutte le città italiane – specialmente in quelle decorate al valor militare per la guerra di liberazione – vengono organizzate manifestazioni pubbliche in memoria dell’evento.
Tra gli eventi del programma della festa c’è il solenne omaggio, da parte del Presidente della Repubblica Italiana e delle massime cariche dello Stato, al sacello del Milite Ignoto con la deposizione di una corona d’alloro in ricordo ai caduti e ai dispersi italiani nelle guerre.
GIORNI DELLA LIBERAZIOINE NEL MONDO:
1º gennaio — Cuba (1959)
13 gennaio — Togo
26 gennaio — Uganda (1986)
18 febbraio — Lituania (1918)
26 febbraio — Kuwait (1991) (vedere anche Guerra del Golfo)
3 marzo — Bulgaria (1878) (vedere anche Pace di Santo Stefano)
25 aprile — Italia (1945)
Anniversario della liberazione d’Italia dall’occupazione nazifascista da parte delle forze della Resistenza italiana; data scelta per commemorare la giornata di avvio dell’insurrezione generale in tutte le città del nord-Italia proclamata dal CLNAI
25 aprile — Portogallo (1974; Rivoluzione dei garofani)
30 aprile — Vietnam (1975)
5 maggio — Danimarca (1945), Paesi Bassi, (1945)
8 maggio — Norvegia (1945)
9 maggio — Guernsey (1945), Jersey (1945) (fine dell’occupazione da parte della Germania delle Isole del Canale durante la seconda guerra mondiale)
17 maggio — Repubblica Democratica del Congo
25 maggio — Libano (2000)
14 giugno— Isole Falkland (1982)
4 luglio — Ruanda (fine del genocidio)
19 luglio — Nicaragua
21 luglio — Guam (1944)
28 luglio – San Marino (1943) (caduta del Partito Fascista Sammarinese)
15 agosto — Corea del Sud (1945)
23 agosto — Romania (1944)
Ultimo lunedì di agosto — Hong Kong (1945) (non più festa nazionale)
23 ottobre — Libia (data della fine della prima guerra civile libica, tra i ribelli e le forze del dittatore libico Gheddafi, 2011)
11 novembre — Polonia (1918)
19 novembre — Mali
29 novembre — Albania (conosciuta localmente come Dita e Çlirimit)
16 dicembre — Bangladesh (Giorno della vittoria)
FESTA DELLA LIBERAZIONE 25 APRILE 2022: LIBERAZIONE E FINE DELLA GUERRA IN ITALIA
Nella primavera del 1945 le truppe anglo americane sfondarono la linea Gotica che si sviluppava da La Spezia fino a Rimini lungo l’Appennino dilagando nella Pianura Padana.
Il 25 aprile la resistenza italiana, che poteva ormai contare più di 200.000 uomini, scatenò l’insurrezione nazionale contro i tedeschi. Mussolini tentò la fuga in Svizzera unendosi a una colonna tedesca ma riconosciuto e catturato dai partigiani fu giustiziato il 28 aprile nel villaggio di Dongo assieme alla compagna Claretta Petacci e ad altri gerarchi. I loro corpi, appesi per i piedi, furono esposti in Piazzale Loreto a Milano.
Di seguito invito i miei lettori a leggere questo interessante articolo trovato in rete che descrive in modo dettagliato la storia e l’importanza di questa data nel tempo. Mi rivolgo in particolare ai giovani, che poggi sono poco attenti agli alti valori istituzionali. Non conoscono la storia, non la studiano più, anche perché i programmi scolastici non prevedono più un approfondimento ma solo della nozionistica che poco fa apprendere la vera storia del nostro paese, delle sue origini e del sacrificio di tante vite umane che hanno combattuto per consegnare alle generazioni successive un Paese libero e Democratico.
Ecco il link: http://www.tuttostoria.net/tutto-storia-autori.aspx?code=981
Io ho avuto l’Onore di prestare il mio giuramento solenne durante il mio servizio di leva come Ufficiale davanti al Presidente Sandro Pertini, la più alta Istituzione dello Stato e una delle immagini più rappresentative della Resistenza. Pertini era anche noto per la sua particolare predilezione per i giovani. Io ho “ereditato” in un certo senso questa sua predilezione, durante il mio servizio di prima nomina come Sottotenente, addestrando giovani soldati divenuti poi uomini e poi educando anche mia figlia a rispettare il suo Paese, le leggi, sviluppare il senso civico ed a osservare le principali regole di convivenza civile che sono alla base della vita quotidiana.
Soffermiamoci un attimo su questa data a riflettere, soprattutto perché in questo momento c’è un paese che è in guerra e dove stanno ancora morendo giovani vite, tra militari e civili. Il mio pensiero è rivolto quindi a tutti coloro che stanno patendo le più atroci sofferenze di una guerra.
Onoriamo tutti i caduti di ogni guerra e facciamo una preghiera affinchè trionfi sempre la pace.
Buon 25 Aprile a tutti!
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Molto interessante apprendere anche delle feste di liberazione estere,quante cose imparo attraverso questi blog.
Una data come questa dovrebbe unire ma il nostro paese è sempre più eterogeneo, e lo han dimostrato anche gli ultimi due anni.
Condivido L’auspicio che hai espresso,le guerre sono un vero crimine contro le popolazioni inermi e assistere ad un conflitto come quelli nei territori ex-sovietici (nel 2022) è vergognoso quanto inaccettabile
Buon 25 aprile
Grazie Davide per questo commento. Gli eventi recenti non mi hanno dato modo di leggere i vari commenti e mi scuso per la ritardata risposta.