GRAN PREMIO INTERNAZIONALE DEL DOPPIAGGIO XIII EDIZIONE
Il Gran Premio Internazionale del Doppiaggio è tornato dal vivo. Venerdì 25 Marzo 2022 alle ore 21.00 al Teatro Eliseo – via Nazionale 183 – e in diretta streaming è andato in onda il “Rinascimento” del doppiaggio italiano.
“Rinascimento” è la parola chiave del XIII Gran Premio Internazionale del Doppiaggio, che è tornato live per celebrare quella che tutti abbiamo apprezzato come la definitiva rinascita dell’audiovisivo nella sua accezione più sociale, come dimostra la presenza del Ministro della Cultura Dario Franceschini.
Dopo un’edizione speciale forzatamente ridotta nei premi e nel format, venerdì 25 marzo, nella splendida cornice del Teatro Eliseo, il Gran Premio è tornato a premiare l’eccellenza del doppiaggio italiano al gran completo con la conduzione storica di Pino Insegno.
Sono tornate alcune fra le più importanti personalità artistiche e culturali: in primis il Ministro della Cultura Dario Franceschini, la più alta testimonianza di un impegno storico della manifestazione per lo sviluppo del settore. E poi ospiti come Fabio Celenza, il quale è stato protagonista di uno dei suoi esilaranti doppiaggi sul palco, Johnny Palomba, con le sue “Recinzioni” cinematografiche, e Dodo Versino, che, con cinquanta coristi, ha aperto lo spettacolo della tredicesima Edizione.
Tornata anche l’intera rosa di categorie in gara, ben quindici, che hanno spaziato tra Film e Serie TV di ogni genere fino ad arrivare alla sezione “Documentari”, l’assoluta novità di quest’anno: “una presenza immancabile”, ha affermato afferma Filippo Cellini, Direttore artistico e ideatore della manifestazione, “per fotografare il mercato audiovisivo dal punto di vista più contemporaneo possibile, come da sempre fa il Gran Premio”».
Tornanti gli “Gli Stati Generali” del Doppiaggio: dopo il successo del 2021, condiviso in diretta con il Ministro della Cultura, il Gran Premio continua a dare voce alle istanze istituzionali del settore in merito a riconoscimento autoriale, sviluppo formativo e tutela della qualità delle opere. “Il Gala del 25 marzo”, – ha proseguito Filippo Cellini, “sarà l’occasione per stabilire insieme al Ministro i nuovi passi da compiere e celebrare gli storici traguardi raggiunti, come lo schema preliminare del decreto legislativo che per la prima volta estenderà il diritto d’autore al Direttore del Doppiaggio”.
Ritornate le collaborazioni con i Licei e le Università della capitale, a partire dagli studenti del Master in Traduzione e Adattamento della UNINT, e la novità del Centro Sperimentale di Cinematografia, per trasmettere alle nuove generazioni il ruolo fondamentale del Doppiaggio nella valorizzazione del patrimonio linguistico nazionale e donare al settore un’infrastruttura formativa degna della sua eccellenza.
Sostenitori: MiC – Nuovo Imaie. Patrocini: Roma Capitale, AIDAC, ANAD, AIPAD, ANICA.
Sponsor: Translated (Servizi Traduzione Professionale). Media Partner: The Man Under the Hood.
Ospiti/premiatori: Ministro della Cultura Dario Franceschini, Johnny Palomba, Fabio Celenza, Dodo Versino e il Coro che non c’è (performance di apertura con oltre cinquanta coristi sul palco)
GRAN PREMIO INTERNAZIONALE DEL DOPPIAGGIO XIII EDIZIONE
Categorie e Nominations
Miglior Traduzione e Adattamento: Malcom & Marie (Netflix); Madres Paralelas (Warner Bros Italia); The Tragedy of Macbeth (Apple)
Miglior Direzione del Doppiaggio: Carlo Cosolo per Dune (Warner Bros Italia); Rodolfo Bianchi per The Tragedy of Macbeth (Warner Bros Italia); Marco Guadagno per Malcom & Marie (Netflix)
Miglior Voce Maschile: Alex Polidori in Dune (Warner Bros Italia); Edoardo Stoppacciano in Un Eroe (Lucky Red); Francesco Pannofino in The Tragedy of Macbeth (Apple)
Miglior Voce Femminile: Maria Letizia Scifoni in Passing (Netflix); Alessia Amendola in Asia (Lucky Red); Barbara de Bortoli in Madres Paralelas (Warner Bros Italia)
Miglior Serie TV Drama: Domina (Sky Original); The Morning Show 2 (Apple); The Underground Railroad (Amazon Studios)
Miglior Serie TV Comedy: Emily in Paris 2 (Netflix); Ted Lasso 2 (Apple); The Marvelous Mrs Maisel 4 (Amazon Studios)
Miglior Documentario: Colonia Dignidad (Netflix); Tiger King 2 (Netflix); The Tiger Mafia (Amazon Studios)
Miglior Film: Il Potere del Cane (Netflix); Dune (Warner Bros Italia); Being the Ricardos (Amazon Studios)
Miglior Film d’Animazione: Vivo (Netflix); Sing 2 (Universal Pictures); Space Jam: New Legends (Warner Bros Italia)
Edizioni d’Autore: Un Eroe (Lucky Red); The Tragedy of Macbeth (Apple); La Nostra Storia (Lucky Red)
Miglior Mixage: Senza Rimorso – Without Remorse (Amazon Studios); Spiderman No Way Home (Warner Bros Entertainment Italia); Escape Room 2 (Warner Bros Entertainment Italia)
Miglior Assistente al Doppiaggio (deciso dal voto tecnico sul sito premiodeldoppiaggio.it riservato a doppiatori e direttori del doppiaggio)
Miglior Fonico di Sala (deciso dal voto tecnico sul sito premiodeldoppiaggio.it riservato a doppiatori e direttori del doppiaggio)
Premio del Pubblico (deciso dal voto del pubblico online sul sito premiodeldoppiaggio.it aperto a tutti gli appassionati)
Premio alla Carriera (deciso dal Comitato Direttivo)
GRAN PREMIO INTERNAZIONALE DEL DOPPIAGGIO XIII EDIZIONE
Vediamo i premi
Trionfo per Michele Gammino che ha ricevuto il Premio alla Carriera.
Per il Miglior Assistente di Doppiaggio è stata premiata Federica Livio e per Miglior Fonico di Sala Christian Murgia.
Per il Miglior Mixage ha vinto “Spiderman no way Home” della Warner Bros Italia;
Per la Miglior Traduzione e Adattamento è stato premiato il film “Malcom e Marie”.
Per la Miglior Serie tv Comedy premiata “THE MARVELOUS MRS MAISEL 4” (Amazon Studios)
Per la Miglior Serie Drama premiata “DOMINA” (Sky Original).
Per la categoria Miglior Documentario, un’assoluta novità di questo anno, si è aggiudicato il premio “THE TIGER MAFIA” (Amazon Studios).
Per la categoria Edizioni d’autore premiato “THE TRAGEDY OF MACBETH” (Apple) e per il Miglior film d’animazione “SING 2” (Universal Pictures).
Premio per la Miglior Direzione di Doppiaggio a Carlo Cosolo per “DUNE”.
Premio per la Miglior voce Femminile a Barbara De Bortoli in “MADRES PARALELAS” (Warner Bros Italia)
Premio per la Miglior Voce Maschile a Francesco Pannofino in “THE TRAGEDY OF MACBETH” (Apple).
Premiato come miglior Film “IL POTERE DEL CANE” (Netflix), ed infine la menzione speciale del Pubblico Social è stata assegnata a Sara Vitagliano.
Non ho potuto partecipare di persona all’evento, ma ho seguito la diretta in streaming da casa con molta attenzione in tutte le fasi della scaletta. Alcune mie considerazioni sul settore del doppiaggio. I Doppiaggio ed i suoi operatori, da attori, doppiatori, direttori, traduttori, adattatori, dialoghisti, fonici addetti al missaggio, gli impiegati amministrativi eccetera vanno ringraziati per il loro splendido lavoro.
Il Doppiaggio è davvero un’eccellenza ed un vanto nel nostro paese, apprezzato in tutto il mondo e va quindi sostenuto e promosso a livello culturale a tutti i livelli istituzionali e in questa edizione devo dire che questo supporto e promozione c’è stata. Ma non basta ancora; Passano gli anni, gli attori inevitabilmente invecchiano, ci lasciano.
Tante enormi perdite abbiamo avuto in questi ultimi tre anni e non so a citarle, tra i più grandi nomi sino ai più piccoli senza distinzione. Fatta questa premessa devo dire che non vedo rinnovamento, ovvero la possibilità da parte dei giovani di apprendere in sala, come si faceva in tempo, l’arte del doppiaggio. Le troppe restrizioni che hanno fatto diventare dei bunker anti atomici tutti gli stabilimenti e le sale, non permettono accesso agli “apprendisti” di quest’arte che sono costretti a doversi formare molto spesso in un ginepraio di accademie e scuole costruite molto spesso sul “nulla” e con docenti che si dichiarano di comprovata esperienza del tutto ignoti al pubblico ed al comparto del doppiaggio stesso.
Corsi improvvisati e gestiti alla meno peggio con prezzi stratosferici applicati da scuole che non garantiscono nulla se non un attestato di frequenza che non è certo un lasciapassare per il lavoro di un aspirante doppiatore che si illude di aver raggiunto un traguardo e non si rende invece conto che è un passettino per iniziare davvero a studiare ed aggiornarsi di continuo, cosa che consiglierei anche ai tanto “blasonati” Talent che imperversano in ogni dove nei vari tappeti rossi e carpet.
Il ricambio del parco voci rischia quindi di paralizzarsi e col tempo far assopire quest’arte fino a farla morire del tutto. Sarebbe un vero peccato per l’alto valore che questo settore ha dato da tempi remoti a film importanti e ad attori stranieri che altrimenti sarebbero stati ascoltati solo nella loro lingua originale.
C’è ancora tanta retorica sui discorsi in generale che si fanno nel doppiaggio, esattamente come succede in ambito teatrale; ci si piange troppo addosso e nessuno parla chiaro, propone e mette sul tavolo delle soluzioni per scardinare i sistemi dei “soliti del quartierino” per intenderci e vengono coltivati solo orticelli personali per trarne beneficio autonomo e non certo per la categoria. Questo è il mio umile pensiero da operatore dello spettacolo sin dal 1992.
Si sente anche parlare molto di deepfake, e la cosa è davvero molto preoccupante. Vado a spiegare in una breve sintesi di cosa si tratta e che conseguenze potrebbe avere nel settore del doppiaggio essendomi documentato come sempre prima di affrontare un tema e cito un articolo che ho letto su questo sito di cui allego il link:
https://www.hdblog.it/tecnologia/articoli/n537754/deepfake-film-doppiaggio-flawless-cinema/
Cito una parte dell’articolo:
“Va premesso che ogni tecnologia ha sempre due facce: quella del progresso, e poi quella delle minacce connesse al progresso. I deepfake di facce ne hanno infinite, grazie all’intelligenza artificiale che è in grado di generarle, e molto ambigue: la possibilità di costruire dei video credibili in cui simulare personaggi di spicco che rilasciano dichiarazioni false è indubbiamente un pericolo aggiuntivo e concreto in un contesto informativo già invaso ovunque dalle fake news.
Il progetto della startup Flawless, fondata dal regista Scott Mann (famoso per pellicole come Bus 657 e Final Score), è però uno dei potenziali volti buoni dei deepfake, dal momento che sta lavorando ad un modo per applicare la tecnologia al mondo del cinema, e in particolare per integrarla al processo di doppiaggio.
Far parlare un personaggio in tante lingue diverse è sempre stato uno dei limiti al realismo delle narrazioni cinematografiche, che devono scendere a compromessi anche nella scrittura talvolta, modificando i dialoghi pur conservandone il senso in modo da rendere più naturale l’abbinamento tra le due lingue in conflitto, ovvero quella del labiale dell’attore e la voce del doppiatore. Alcuni risultati possono essere convincenti, anche se non perfetti: i movimenti della bocca risultano ancora un po’ robotici, e ricordano un po’ quelli che vediamo negli NPC dei videogiochi, in particolare di quelli che utilizzano proprio algoritmi dedicati per abbinare il labiale alle diverse lingue, come il recente Cyberpunk 2077.
Flawless sta sviluppando il suo sistema a partire da una tecnologia sviluppata da alcuni ricercatori del Max Placnk Institute, in Germania, che è stata messa a punto con una particolare attenzione nella conservazione “dello stile” del soggetto che parla. È sufficiente dare in pasto all’algoritmo alcuni minuti di girato che ritraggono l’attore da doppiare perché questo sviluppi un modello del volto basandosi sulla posizione delle labbra, della testa e sul movimento degli occhi.
Il passaggio successivo è quello più complicato, e vede il programma modificare sulla base della voce del doppiatore la mimica facciale dell’attore, conservando ovviamente inalterati i restanti elementi dell’inquadratura. Secondo Mann Flawless consente il doppiaggio completo di una pellicola in circa 2 mesi e mezzo. Le tempistiche sono ancora piuttosto lunghe, quindi, e i risultati non perfetti: ma siamo solo all’inizio. In futuro, col perfezionamento della tecnologia, è plausibile immaginare che il doppiaggio possa veramente essere un campo di applicazione importantissimo per i deepfake”.
Concludo con una mia riflessione finale: Come si può pensare di poter vedere materiale doppiato in questo modo. Escludendo il lato tecnologico, che può anche essere interessante, personalmente mi verrebbe la nausea, per non dire altro. Si perde totalmente l’espressività dell’attore, che è molto più importante del sync. E il doppiatore dove andrà a finire, nei meandri di un algoritmo che già invade la nostra vita 24 ore al giorno? Ai posteri l’ardua sentenza?
A me piace vedere i film e le serie anche il lingua originale, ma lo faccio spesso prima di vedere quelle doppiate per apprezzare ancora di più i dialoghi, gli adattamenti e le voci utilizzate per determinati personaggi.
Appartengo ad una famiglia artistica ed io stesso lavoro nel settore dello spettacolo come molti sanno ed ho due fratelli che nel doppiaggio posso dire che qualcosa hanno lasciato: Massimo e il mio compianto ed amato Giorgio. Non citerò in questo articolo quali e quanti voci hanno regalato nel doppiaggio italiano. In rete potrete trovare centinaia di migliaia di siti che ne parlano, insieme ad altre voci note del settore. Non c’è bisogno che citi nulla di lui. Tutto è scritto nel suo nome e cognome. Giorgio Lopez.
Profonda cultura, quella vera, autentica studiata e mesa in pratica nella sua professione con grande cura e dedizione sino agli ultimi sospiri della sua vita dove da casa insegnava e dirigeva turni in remoto. Mi inchino di fronte a cotanta professionalità espressa nel più umile e discreto modo senza mai apparire sotto i riflettori, che perlatro non lo hanno nemmeno voluto più, forse era diventato scomodo perchè parlava, ma parlava con cognizione di causa perchè conosceva le “materie” del suo lavoro molto bene ed è sempre stato capace di trasferirle agli altri.
Ha dato lavoro a tante persone che nel tempo si sono completamente dimenticate di lui. Ne è rimasto ferito, offeso, ma nonostante tutto da combattente, ha continuato ad andare avanti per la sua strada con la dignità della Persona che era, anzi, che è perchè per me è ancora qui insieme a noi e oggi si sbellica dalle risate a vedere quante zuffe mediatiche ci sono.
Per concludere:
GRAN PREMIO INTERNAZIONALE DEL DOPPIAGGIO XIII EDIZIONE
Un grande assente:
GIORGIO LOPEZ
Con questo articolo a Te, fratello mio, consegno personalmente il mio premio ed un tributo speciale alla Tua meravigliosa carriera che anche in questa edizione avresti meritato. Invece nemmeno un ricordo, una menzione, “il nulla”.Incanta gli angeli con la tua voce splendida che ora echeggia nell’universo che oggi è la tua casa dove la tua voce e la tua poesia si librano nell’aria ed echeggiano nei nostri cuori.
Ascoltatela qui:
Tornate a visitare il mio Blog con nuovi articoli: https://www.alessandrolopez.it
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La tua attenzione al mondo del doppiaggio non poteva esimersi in questa occasione,grandi assenti i media del mainstream visto che i doppiatori necessitano la riconoscenza di tutti ,essendo una eccellenza italiana ed avendo permesso a generazioni di godere di pellicole e serie (altresì ) incomprensibili ai più.
Complimenti a tutti i premiati e gli addetti ai lavori.
L’auspicio è che il ministro possa far si non accada più che una ampia fetta di popolazione non possa accedere ai teatri ed agli eventi,come accaduto dalla scorsa stagione; la sicurezza non passa attraverso restrizioni e discriminazioni tra fasce,ma mantenendo i giusti comportamenti (quali mascherine ed un posto vacante tra le file). La cultura deve esser di tutti!
Un pensiero al grande Giorgio,la cui voce in questo bellissimo passo è davvero emblematica della sua grandezza
Grazie Davide per il tuo commento. Certo non potevo esimermi perché il doppiaggio è parte integrante del settore dello spettacolo. Si parla dì doppiatori, ma spesso non dì recitazione che è la base fondamentale per essere un doppiatore. Il doppiaggio è una sorta dì specializzazione nella recitazione. E poi non sopporto più , come ho scritto, il continuo proliferare dì “asili” nido per aspiranti doppiatore con docenti incompetenti e sconosciuti. Sarò feroce ma sai che essendo un esperto dì questi settori non sopporto la mediocrità. Giorgio faceva corsi anche con la Stemal dì grande livello e poi negli ultimi tempi, mentre stava non più bene, anche in remoto e dirigeva nello stesso modo. Non averlo ricordato in questo evento insieme ad altri scomparsi recentemente lo trovo scandaloso. Un abbraccio amico mio
Caro Alessandro Giorgio avrebbe meritato anche in vita molti più premi. La sua voce, alcuni dei suoi personaggi, rimarranno nella storia. Le persone che lo hanno conosciuto sia personalmente che professionalmente, sanno quanto prezioso è stato in vita e quanto lo è anche ora nonostante non ci sia più fisicamente, perché i suoi consigli, il suo “filosofare” sulla vita sull’aldilà restano ancora oggi. Io ancora non riesco a rassegnarmi, non riesco ancora ad accettarlo. Lui ha sempre sempre qualcosa in me professionalmente che io non vedevo e mi ha sempre incoraggiata. Mi manca tanto.
Grazie Debora per il tuo commento. Concordo in tutto su ciò che dici. Ognuno elabora peraltro i lutti in modo diverso. Il ho in questo periodo una connessione spirituale tale che mi ha fatto andare oltre la sofferenza e sono molto più vicino a Giorgio e lo sento dentro. Lo respiro, ci dialogo e credo dì essere un po’ diventato l’elemento dì connessione con la mia intera famiglia che è ancora qui fisicamente vivente.
Condivido le riflessioni di mio fratello Alessandro, in particolare quelle riguardanti l’assenza di rinnovamento delle voci. E’ un vero peccato non aver cercato di difendere il primato di una riconosciuta eccellenza italiana: quella del doppiaggio. Nessuno ha cercato di individuare un modo per formare nuovi attori.
Mi sconvolge l’avvento dell’intelligenza artificiale che significherà la fine del doppiaggio e la fine dell’attore in linea generale, scomparendo il senso della recitazione. Quali modelli avranno le nuove generazioni?
Mi dispiace tutto questo debba svanire, eppure di gente brava e promettente ce n’è’ ancora.
E, ovviamente mi dispiace molto che mio fratello Giorgio non sia stato citato all’interno del festival. In ogni caso il suo non essere menzionato, certamente non ne diminuisce la grandezza, ciononostante avrei gradito sentirlo nominare, avrei molto apprezzato, avrei voluto avere l’illusione di farlo sentire avvolto da tanto calore con un bell’applauso e immaginarlo lì fisicamente.
Complimenti a tutti i premiati,
Grazie Massimo per il tuo commento. Sul rinnovo delle voci ne abbiamo parlato proprio in questi giorni e si rifletteva esattamente per capire quale sarà il futuro dì quest’arte. Quanto all’intelligenza artificiale a parte ciò che ho già scritto io concordo in pieno sulle tue osservazioni. Penso che Giorgio non se ne avrà a male, io gli ho dedicato questo mio articolo come un simbolico premio dì ciò che ha lasciato che sarà un patrimonio inestimabile ed indissolubile che rimarrà nel tempo. Voi attori avete questo privilegio. Quando il Signore vi chiamerà lascerete oltre al vostro valore umano un patrimonio artistico rappresentato dalla vostra carriera e questo non lo potrà mai cancellare nessuno, almeno nella mente delle persone.
Giorgio non disdegnava ricevere premi per la sua carriera ne ricevere complimenti per la sua rara bravura,ma la cosa alla quale teneva di più dei riconoscimenti era essere ricordato,ma non per vanità.Lui come maestro o persona amava l’idea di lasciare qualcosa di sé agli altri.Desiderava insegnare la vita prima ancora del mestiere,a prescindere dal talento o meno della persona che aveva davanti.A lui piaceva conoscere le persone e lasciare un segno del suo passaggio sperando che i suoi consigli o i suoi moniti potessero servire nella vita degli altri.Lui sapeva bene chi era e quanto valeva,con i suoi difetti e pregi,ma fino alla fine si è chiesto se avrebbe potuto fare meglio e di più.La sua genialità complessa e spesso incompresa lo ha fatto vedere diverso da ciò che era.Come tutti i “veri”artisti gli piaceva stare al centro dell’attenzione ma la sua professionalità e bravura erano indiscutibili.
Non gli piaceva come era diventato il doppiaggio.Ha avuto formidabili maestri e questo mestiere una volta era diverso.Quello che si fa adesso è un surrogato virtuale che non ha nulla a che vedere con il doppiaggio.Le emozioni,le vibrazioni,la musicalità, le intenzioni,la voce non potranno mai essere sostituite dagli algoritmi.Lui si dispiaceva di questo.Era a favore del progresso e dell’evoluzione ma sapeva che ciò avrebbe compromesso la cosa più importante ovvero l’anima.Senza anima nulla rimane vivo …ma lui era pura anima…ed è per questo lui vivrà in eterno nei cuori di chi lo ha amato e stimato.
Grazie Rossella per il tuo commento. Io da fratello dì Giorgio, ho dedicato a lui questo mio articolo perché era appunto doveroso. In merito a quanto hai scritto tu, come moglie e come professionista dì questo settore, che hai avuto modo dì viverlo tutti i giorni, non posso che condividere il tuo pensiero e confermare solo che Giorgio è con noi, ci segue, ci ispira e ci aiuta. Lo sappiamo ed è sempre più una consapevolezza quotidiana. Un grande abbraccio,
Alessandro
Come egregiamente enunciato da Alessandro Lopez, io vorrei aggiungere soltanto che in un periodo storico come questo, dove la meritocrazia è morta, dove uno spettacolo pulito non esiste più, dove la qualità ormai è un utopia, sarebbe stato molto più bello in un contesto come il gran premio del doppiaggio, far più bella figura, proiettando un video in memoria di chi se ne è andato in questi ultimi anni (visto che questi inetti pieni di boria e supremazia che si premiano fra di loro, vogliono imitare la premiazione degli Oscar), ma soprattutto mi sarei aspettata da parte di chi si professava tanto amico del grande Giorgio Lopez, di poterlo citare nei suoi sentimenti e nelle sue parole; nei suoi fatti, senza usare troppo questo egoismo per questa premiazione che serve soltanto ad elogiare una carriera o un ringraziamento per una lavorazione che avuto successo al botteghino…si sa: più il prodotto ha successo e più ne vengono premiati i fautori (doppiatori, direttori, assistenti, fonici ETC ETC)…bisogna ricordare i grandi maestri sempre e comunque. Mi spiace, ma in questa edizione c’è stata una grandiosa caduta di stile; sono caduti molto in basso; speriamo ci sia un recupero nella prossima edizione…ma non credo. Sono tutti presi da loro stessi e dal loro orticello. Lilli Manzini
Carissima Lilli,
è per me un onore leggere questo meraviglioso commento in questo mio articolo. Condivido ogni tua parola, virgole, punti e puntini di sospensione. Come ti ho detto a voce io nella parte iniziale mi sono limitato a recensire una serata che ho visto solo in streaming e nella parte finale ho fatto le mie considerazioni che trovo assolutamente in linea con il tuo pensiero. Ho citato Giorgio come “icona” di tutti i grandi Maestri del doppiaggio scomparsi in questi anni e questo articolo, nella sua semplicità è un tributo a tutto il settore del doppiaggio, nessuno escluso. Da Manager ed imprenditore so che in una impresa, grand o piccola che sia, la “salute” dei propri collaboratori va monitorata con costanza, vanno capiti i problemi le perplessità e dare motivazione. Ecco motivatore, io lo sono sempre stato sia per me stesso che per gli altri sin da quando ero un Ufficiale dell’Esercito e tanti dei miei colleghi e subalterni tra congedati e ancora in servizio lo sanno bene. Il rispetto e l’educazione viene prima di ogni cosa.
Grazie ancora per la tua condivisione e ti mando un caloroso abbraccio fraterno. Alessandro