4 NOVEMBRE 2021 FESTA DELLE FORZE ARMATE Cosa è successo il 4 Novembre 1918?
Iniziamo dalle basi. Cosa è successo il 4 Novembre del 1918? E’ la data dell’armistizio nella Prima Guerra Mondiale. Il giorno in cui l’Impero Austrungarico si arrese all’Italia firmando l’armistizio che fu sottoscritto a Villa Giusti, in provincia di Padova. In realtà l’armistizio tra Italia ed Austria firmato il 3 novembre 1918 (ma entrato in vigore il giorno dopo, il 4 novembre appunto) presso Villa Giusti.
Da quando si festeggia?
Motivo per il quale, a partire dall’anno successivo, il 1919, il 4 Novembre fu istituito come festa Nazionale. Una giornata che viene celebrata solennemente e nella quale si stava a casa dal lavoro e da scuola. Quel giorno il comandante supremo dell’Esercito italiano, il generale Armando Vittorio Diaz, rilasciava il Bollettino di guerra n. 1268, meglio conosciuto come bollettino della vittoria: “L’Esercito austro-ungarico è annientato”. Qualche anno dopo, nel 1922, la data fu dichiarata Festa nazionale, Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze armate.
Le contestazioni
Ma già a partire da fine anni ’60 la Festa era entrata nel mirino delle contestazioni. “Durante la stagione dei movimenti giovanili del Sessantotto – spiega l’enciclopedia online Wikipedia -, la festa delle forze armate è andata incontro a contestazioni di varia matrice politica. Specialmente nella seconda metà degli anni sessanta e nella prima metà degli anni settanta, in occasione del 4 novembre, il movimento radicale, gruppi dell’estrema sinistra e gruppi appartenenti al “cattolicesimo dissidente” hanno dato vita a contestazioni per chiedere il riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza o per attaccare in generale l’istituzione militare. Spesso la contestazione veniva portata avanti attraverso la distribuzione di volantini o l’affissione di manifesti polemici nei confronti delle forze armate. Non di rado i contestatori venivano perseguiti per l’offesa all’onore e al prestigio delle forze armate, e per istigazione dei militari alla disobbedienza”.
Ma la Festa del 4 Novembre è “passata in secondo piano” da quando non è più Festa nazionale. Una decisione presa nel 1976 quando a causa dell’Austerity (una serie di provvedimenti che furono presi nella convinzione che di lì a pochi anni, se non si fosse risparmiato, si sarebbero esaurite le fonti energetiche e il petrolio) fu rivisto il calendario delle feste nazionali e il 4 Novembre divenne “festa mobile”. Così le tradizionali parate militari si cominciarono a svolgere la prima domenica di novembre.
Ho voluto ricordare oggi in questo mio blog la Festa delle Forze Armate e rendere gli Onori ai Caduti di tutte le Guerre, perchè il nostro Paese ha l’obbligo di ricordare chi ci ha consegnato il paese libero dove oggi viviamo in pace. L’estremo sacrificio delle truppe italiane, Esercito sempre stato di ampio livello professionale, non va reso vano. Sono orgoglioso di averne fatto parte come Ufficiale nel 1985 presso l’82° Battaglione Fanteria Meccanizzata Torino presso Cormons. Ho acquisito e trasmesso ai miei subalterni valori oggi totalmente ignorati dalle giovani generazioni come senso di appartenenza, fratellanza, spirito di corpo e fedeltà alla bandiera ed alla Patria. Abbiamo giurato tutti fedeltà alla nostra Patria e manterremo questo giuramento valido fino alla nostra morte.
Se volete tornare ad approfondire questa pagina di vita a livello militare che è parte integrante della mia formazione personale e professionale tornate su questo blog http://www.alessandrolopez.it
Vi saluto tutti con il motto del nostro indimenticabile Battaglione: CREDO E VINCO!

Carissimo Alessandrlo, ho letto con molta attenzione ma sopratutto con grande piacere il tuo articolo. Ricordi i fatti della prima guerra mondiale che si concluse il 3 Novembre del 1918. Fin da piccolo mi parlava di quei fatti mio padre che dopo la disfatta di Caporetto appena diciassettenne fu chiamato alle armi. La Festa del 4 Novembre come puoi immaginare l’ho vissuta personalmente per più volte in quel di Redipuglia ricordando quando nei tempi passati i gradoni erano affollati di persone che venivano ad onorare i ns. caduti. Purtroppo con l’andar del tempo ed idee un po’ distorte questa festa ha perso il suo iniziale valore ma noi cerchiamo sempre di testimoniare specialmente con i giovani chi con il sacrificio della vita ci ha lasciata la nostra libertà. Non mi rimane di inviarti un forte abbraccio Credo e Vinco “Torino”
Carissimo Luigi, ti ringrazio per il commento. Immagino i racconti che tuo padre ti avrà fatto con tutti i dettagli storici di chi ha vissuto realmente quell’esperienza. Anche mio padre che era Ufficiale dell’Esercito mi ha raccontato moltissime cose. Lui prestava servizio a Vittorio Veneto e conosceva molto bene la situazione di quei luoghi. Un abbraccio anche da parte mia e come sempre ci salutiamo con il nostro motto CREDO E VINCO!
Pezzo ben esplicativo,che rinfresca la memoria storica circa parti importanti della cronologia tematica.
Lieto di ritrovare il tuo blog
E da membro “acquisito “ ,ed integrato , mi associo al CREDO E VINCO
Un abbraccio
Ciao Davide grazie per il tuo commento. Ti saluto anche io col nostro motto, ormai sei arte integrante del nostro gruppo di soldati. CREDO E VINCO!
Ciao Alessandro,
ho letto con piacere queste tue osservazioni e non posso che evidenziare come a volte sia facile dimenticare la nostra storia.
Come hai giustamente ricordato, negli anni 70 venne “declassata” a mobile la festa del 4 novembre, senza destare la minima indignazione da parte degli italiani, cosa questa che ancora oggi non riesco a digerire.
Attualmente c’è un movimento in atto che ha come obiettivo il ripristino a festa nazionale di questa giornata e mi auguro tanto che ci si riesca.
Certi valori non devono assolutamente andar persi.
Credo e vinco
Ciao Claudio e grazie per il commento ho proprio evidenziato il declassamento della ricorrenza proprio perché anch’io spero vivamente che si possa ripristinare il 4 novembre come festa nazionale. Da commilitone ti saluto con il nostro intramontabile motto CREDO E VINCO!
Complimenti Alessandro per aver scritto questo interessante articolo che ho letto con molto piacere. Un pezzo di storia, un pezzo di vita.
Un abbraccio.
Grazie Stefania per il tuo commento sono contento che ti sia piaciuto e risultato interessante