Ieri sera è andata in onda la prima puntata de “La Caserma” il nuovo docu reality di RaiDue, per chi non avesse visto il programma, il format segue la linea del precedente “Il Collegio” con l’unica differenza che l’ambientazione è in una location adibita per l’occasione a Caserma. Avendo vissuto in prima persona come Ufficiale dell’Esercito questa esperienza che mi ha portato a formare ragazzi di circa 19 anni nel lontano 1985 non posso che inorridire nel constatare che questo programma non ricalca nessun aspetto della vita reale in una caserma.
Comprendo la logica televisiva che deve far appassionare lo spettatore, ci ritroviamo invece un un vero e proprio reality in cui i partecipanti “reclute” sono più interessati ad aumentare i propri follower sui social che a comprendere le dinamiche ed i valori che un’esperienza militare dovrebbe trasmettere. Questo è ancor più evidente dal momento che i ragazzi sono retribuiti e di conseguenza si comportano come Attori in un programma televisivo piuttosto che protagonisti di un’esperienza reale.
Ma veniamo ad alcuni particolari: è già inusuale vedere un gruppo di “reclute” che raggiungono il luogo di raccolta in pullman rispetto al classico treno usato da chi ha realmente fatto il servizio di leva per raggiungere la propria destinazione. Già i primi momenti di vita in comune nella Caserma rivelano una realtà distorta in quanto l’atteggiamento degli “Istruttori” è troppo confidenziale nei confronti delle “reclute” e viceversa si sono notati commenti fatti dai ragazzi nei confronti degli “Istruttori” quando ad esempio a seguito di un ordine ben preciso veniva replicato dalla recluta uno “scialla” che nella realtà di una caserma oltre che impensabile tale espressione sarebbe stata passibile di una pesante sanzione disciplinare. Tanti sono gli episodi che si sono susseguiti sino ad arrivare all’alzabandiera dove le “reclute” hanno intonato in malo modo cantando le parole dell’inno di Mameli come se fossero ad una partita di calcio della nazionale italiana.
Altro aspetto degno di nota negativa è il mancato rispetto nell’osservare il silenzio nelle ore notturne dopo il contrappello ed il silenzio, sancito da una punizione inflitta ai ragazzi dall’istruttore con un’ora di giro di corsa nel piazzale della caserma, un rambismo che non ci appartiene come cura militare, con quelle pseudo punizioni al limite del lecito. Nessuno in una reale situazione di caserma si sarebbe mai sognato di far uscire la sera al freddo qualcuno in mutande ed anfibi. Una sorta di Full Metal Jacket annacquato.
Altro episodio degno di essere citato è l’interesse manifestato più volte dalle ragazze ad esaltare la bellezza dei ragazzi per poter scegliere qualcuno da rimorchiare già dalle prime ore.
Ovvero una promiscuità tra i ragazzi e le ragazze nelle camerate. Tutto ciò e rigorosamente bandito dai regolamenti militari, ma non solo dal nostro ma anche da nazioni più tolleranti.
Tutto ciò per mettere anche in questo caso quel pizzico di intrigo sexi che sinceramente poteva e doveva essere evitato.
Passando poi all’attività addestrativa ed alle esercitazioni si è avuta più l’impressione di assistere a delle prove in stile dell’Isola dei famosi. Quindi se l’obiettivo è stato quello di dimostrare l’irrequietezza della generazione giovanile rispetto alla disciplina militare, non è stato raggiunto in pieno.
Di fatto questo programma vuole essere un esperimento sociale per far comprendere i meccanismi che ruotano intorno alla vita militare, ma che rimane appunto un esperimento lontano da questa realtà. Nonostante ciò gli ascolti sono stati ottimi in quanto il programma ha totalizzato il 9,9% di share che per RaiDue si tratta di un ottimo risultato.
Ricordando dei momenti veri da caserma allego qui una mia foto del lontano 1985 in uniforme. Vi assicuro che non è stato un docu reality! 😄

Carissimo Alessandro hai centrato appieno i contenuti della puntata che sicuramente nn erano, nn sono e nn potranno mai trovare corretto riscontro nella realtà militare. Una corretta rappresentazione avrebbe potuto dare una. Jara chiave di lettura di quanto sia lontana la realtà dalla fiction senza rendere un valido contributo a favore dei giovani che dovessero pensare di fare una scelta orientata al mondo militare. Nn solo! Quando da più parti si sussurra di voler ripristinare il servizio di leva per dare una consistente “sgrossata” alla formazione socio-culturale dei giovani che si approccia o alla maggiore età, credo che la puntata dia una visione distorta delle condizioni, dei rischi e delle problematiche che emergono in un ambiente, dove la promiscuità, senza serie regole comportamentali, induce ad atteggiamenti ed iniziative poco “ortodosse” con relative conseguenze di carattere penale. Ed esempi del genere c’è ne sono stati con eco mediatico anche a livello nazionale e nn so. Si poteva pensare meglio un programma adatto alle attuali esigenze sociali, evitando di scivolare verso una parodia del “Grande Fratello” in salsa militare. Questa Istituzione nn ha certo bisogno della proposizione di una rappresentazione totalmente fuorviante e totalmente diversa dalla realtà. Un abbraccio Alessandro.
Grazie Aldo per il tuo commento che ricalca perfettamente il mio pensiero. Hai usato bene un termine “parodia”. Abbiamo di fatto assistito ad una parodia semiseria di quello che è molto lontano dalla vita di un militare presso una Caserma e noi che abbiamo vissuto in prima persona questa esperienza e tu in primis anche come Comandante di un Reggimento sai bene cosa intendiamo. Un abbraccio anche a te.
Ciao Tenente! Alessandro, concordo pienamente con tutto ciò che hai scritto, non rispecchia minimamente la vita militare, non si sente urlareeee!!! ahahahah! mentre Voi Ufficiali non parlavate mai con un tono normale.
Un altro fatto è la promiscuità, inconcepibile nella realtà militare, se i ragazzi di oggi pensano che quella è la vita militare, e che quindi, decidessero di arruolarsi pensando di fare come in questo Reality….be…Auguri!
Gli avrei fatto anche la puntura! ahahah! c’era l’ago che era grosso come un chiodo da muratore!
Ciao Ale, un abbraccio!
Ciao Mario e grazie per il tuo commento. Questo programma ormai è assodato che ha distorto quella che è una realtà ben diversa, e noi che l’abbiamo vissuta lo sappiamo bene. Un abbraccio
Io non l’ho visto ma sono certo che di militare o di caserma c’è ben poco o niente. Per far comprendere ai ragazzi cosa sia la vita in una caserma, il vero “ esperimento sociale” sarebbe quello di ripristinare una volta per tutte il vero servizio militare. Oggi sarebbe una salvezza per molti giovani
Grazie Massimo per il tuo commento. Dai racconti che ti ho sempre fatto della mia esperienza sai quanta dedizione e quanti valori ho potuto consolidare nel tempo. Certo ripristinare la leva potrebbe essere come dici giustamente tu un vero esperimento sociale, ma considerato che oggi l’esercito è formato da professionisti sarebbe più complesso e problematico adeguare piani di addestramento per giovani in brevi periodi di servizio obbligatorio. Tuttavia qualche mese di servizio fatta realmente farebbe del bene alle giovani generazioni.
Alessandro hai centrato in pieno ogni aspetto del programma . Avendo fatto il servizio militare come assaltatore nella prestigiosa Folgore, mi intrigava capire l’approccio dei giovani alla vita militare. Niente di più lontano dalla realtà quella ieri rappresentata. Una sorta di scampagnata cameratesca e fuori dalle logiche di disciplina e vita militare in genere. Ma questo è e il pubblico viene ‘cibato’ da quello che chiede evidentemente. Sarei pienamente d’accordo al ripristino del servizio militare che può far solo bene ai ragazzi che vivrebbero un momento di sana autonomia e crescita, imparando un po’ di disciplina nel rispetto dei rapporti sociali e tra commilitoni. Bravo come al solito.
Grazie Fulvio per il tuo commento, anche io ho fatto parte della Divisione Meccanizzata Folgore e come hai letto nel blog ho evidenziato la totale distorsione che questo programma ha evidenziato rispetto alla reale vita di un Militare in una Caserma. Il risultato di ascolto la dice lunga proprio sul fatto che ormai lo spettatore si nutre di programmi del genere camuffati da esperimenti sociali come era stato il precedente programma il Collegio sempre trasmesso dalla stessa rete. Un caro abbraccio.
Io Emanuele zuffoli congedato sergente non ho riscontrato nulla di un mio e nostro anno di leva seppure obbligatoria, nelle figure riportate in questo pseudo grande fratello con le stellette, finte, la vita di una recluta deve essere esposta da chi recluta è stata e il comando deve essere fatto da chi comandante è stato, con l impronta del servizio militare di chi era obbligato a partire, lasciando tutto con uno stipendio di 2000 lire al giorno nell 85, che bastavano per un pacchetto di sigarette e una telefonata a casa, i cellulari non esistevano e facevo la fila dietro una cabina telefonica con 5 kg di monetine e gettoni, poi vedere casa dopo quasi 4 mesi, non eravamo contenti ma, e ripeto, ma, dopo 35 anni siamo ancora in contatto come fratelli, dal comandante ora con più stelle del cielo all ultimo fante, e lasciatemi dire che, Folgore un giorno Folgore per sempre
Grazie caro Emanuele per il tuo commento so bene quanto è rimasto dentro di te da quella esperienza militare vissuta insieme dove valori come fratellanza, senso di appartenenza e spirito di corpo sono rimasti saldi ed inalterati nel tempo. In questo programma non ci riconosciamo assolutamente e non può riconoscersi nessun Militare che presta servizio per la nostra Patria. Un abbraccio forte.
Mah… Che dire… Certo ci abbiamo già discusso parecchio.. Noi sappiamo bene che non rispecchia per niente la vita militare… Il comportamento dei ragazzi è troppo irriverente e sembra che non si rendano conto di cosa sia la disciplina, ma certo è un reality cosa pretendiamo. Noi e la maggior parte dei ragazzi che lo hanno fatto veramente sanno che è impensabile potersi rivolgere ai superiori con quel tono di superiorità e di scherno.. Pena pesanti punizioni e di contro il poco convincente atteggiamento degli istruttori lascia tutti perplesso. Quindi pollice verso anche per me è ho sempre sostenuto e sempre sosterrò che il servizio militare non serve a formare assini guerrafondai, ma serve a formare uomini, serve a formare il carattere e a far capire che nella vita bisogna fare squadra e che se fai squadra ce la puoi fare… A noi è successo ed è stata una grande fortuna!
Grazie Alberto per il tuo commento che condivido in pieno parola per parola. Un grande abbraccio.
Buonasera Capitano
Non ho visto lo spettacolo ma da quello che leggo mi ritengo fortunato
Questi oltretutto sono volontari quindi,in teoria,dovrebbe essere peggio della nostra naja
Quello che abbiamo imparato noi non fa audience e non lo vendono al supermercato
Grazie Riccardo per il tuo commento. Condivido in pieno il tuo pensiero
Ebbene si! Finalmente è arrivato.
Il nuovo Reality La Caserma è la vera immagine dell’Italia che muore. un Italia fatta di selfie, like e follower.
Ormai sembra che nulla abbia più valore esattamente come non ha alcun valore questo pseudo reality. Pandorato, con tanto di zucchero a velo su una vera farsa della vita militare.
Sin dalle prime immagini si comprende che chi ha partorito l idea non ha assolutamente mai vissuto un giorno che sia uno in una caserma e tanto meno abbia mai avuto a che fare con il rispetto che si deve ai graduati che sono in quel luogo per formare non per accompagnare.
Un mieloso campo estivo da boy scout con gli ormoni che viaggiano alla velocità della luce tra pensieri erotici sulle concorrenti e la bavetta alla bocca al pensiero che prima della fine della pseudo vita militare qualcuno si bomberà qualcun altro. Non c e un briciolo di rispetto per quanto riguarda la vera natura dello spirito militare che è unicamente direzionata a forgiare persone che arrivano ragazzi facendoli crescere tramite le esperienze , a volte anche spiacevoli, faticose, solitarie con se stessi. Ma quello che questo pseudo programma non riuscirà mai a fare è dare un raddrizzata, al bufalo arrogante con l anello al naso o alla ragazzina che si atteggia a donna matura con le unghie pittate.
Sono in quel posto solo perché prendono un compenso e una volta fuori da quella stupida location i loro follower saranno triplicati e continueranno la loro vuota vita fatta di nulla senza portarsi dietro nulla di ciò che un esperienza come la vita di caserma ti lascia dentro e ti segue e aiuta per tutta la vita.
La fratellanza , il rispetto ,la tenacia, la perseveranza e tutti i valori che un esperienza militare possono donare non hanno nulla a che fare con un milione in più di follower o un Like dato da un altro naufrago della vita fatta solo di virtualità inutile e fittizia.
Francesco Bonfitto
3 scaglione 1985
2 Compagnia Falchi
82 Battaglione Fanteria Meccanizzata “Torino” (Cormons) CREDO E VINCO
Grazie Francesco per il tuo commento che condivido in pieno parola per parola ed aggiungo anche io un bel CREDO E VINCO!
Ciao Alessandro
o meglio per restare in tema COMANDI Signor Tenente . Concordo pienamente con quanto precedentemente scritto dai nostri amici commilitoni del 3° 85 . A mio modo di vedere però dobbiamo tener presente che ė un Reality televisivo e come tale non rispecchia minimamente la vita reale de caserma che abbiamo vissuto noi.I ragazzi e questi pseudo militari (direi piuttosto attori mediocri) hanno una parte da recitare con un copione ben preciso.Ma avete visto il primo attenti dato da quello che ė stato presentato come il “Gran Visir” ? Se realmente avesse vissuto tutto quello gli ė stato attribuito ( anni nell’esercizio missioni ecc..) non sarebbe riuscito a dare un comando così da “sottorecluta” . Forse però mi sbaglio perché se il suo intento era quello di fare capire come non si de dare un ATTTENTI ci è riuscito benissimo.Per farla breve ė Televisione e con la realtà ci azzecca ben poco
Grazie Roberto per il tuo commento che si aggiunge a quelli più o meno simili dei colleghi dell’82^ Battaglione Torino. Hai detto bene ci troviamo solo davanti ad un programma televisivo che segue unicamente le sue logiche di audience ed è lontano anni luce da una realtà militare molto mal rappresenta.
Ricordo a tutti che si tratta si un reality e come tale deve essere considerato. Avrei tuttavia evitato la scena dell’alzabandiera perché vedere degli idioti che ridacchiano di fronte al tricolore mi fa ribollire il sangue.
Mi chiamo Marco Pelati e sono un ex ufficiale di fanteria, sono del tuo stesso corso Alessandro. Un caro saluto.
Fortior ex adversis resurgo.
Caro Marco grazie del tuo commento certamene questo programma va preso come un reality ma il proposito della Rai sin dalla presentazione dei promo è stato quello di definirlo un esperimento sociale per far fare una esperienza militare a dei giovani concorrenti. Ed in questo senso la Rai ha totalmente fallito proponendo uno spaccato di vita completamente distorto rispetto alla realtà. Mi ricordo molto bene di te come di tutti gli altri colleghi del nostro mitico corso Allievi Ufficiali. Un abbraccio.
Ciao Alessandro, mi trovo a scriverti dopo aver visto la tua storia Instagram.
Sono un ragazzo di 24 anni. Premetto di non aver visto per principio questa puntata, ma so cosa vuol dire la vita militare, anche se ho scelto tutt’altro lavoro. Purtroppo condivido ogni tua singola parola, scrivo purtroppo perché per me è l’ennesima presa in giro che riceviamo per via televisiva. Questo programma è quasi offensivo per chiunque creda nell’arma e per chi passa giorno e notte a difendere la nostra amata Italia. Si può fare audience con tante cose… Ma con questa farsa son proprio caduti in basso.
Ciao Lorenzo, ti ringrazio molto per questo tuo commento che mi colpisce molto in senso positivo. Dalle tue parole noto una sensibilità ed un profondo rispetto nell’istituzione dell’Esercito e dei valori che una reale esperienza militare dovrebbe trasmettere come senso di appartenenza, spirito di corpo, fratellanza e condivisione; è bello soprattutto che a scrivere queste belle parole sentite sia un ragazzo di 24 anni e sono certo che se avessi scelto la vita militare come professione saresti stato un buon soldato. Hai scritto bene abbiamo assistito ad una farsa parodia della vita in una caserma. A presto e continua a seguire i miei blog. Ti saluto con il motto del Battaglione dove prestai servizio come Ufficiale nel 1985 ovvero CREDO E VINCO!