LA TELEVISIONE VA IN QUARANTENA

Anche la televisione, come tutti, ha subito il contraccolpo generato dal dilagare della situazione relativa al virus covid-19 e poco alla volta è stata costretta a dover sospendere molti programmi di intrattenimento per ragioni di sicurezza e per salvaguardare personale tecnico e conduttori dal dilagare del contagio da virus.

Dapprima i provvedimenti presi dalle Direzioni delle aziende televisive sono stati quelli di non far partecipare pubblico negli studi per rispettare le normative di distanziamento sociale imposte dai Decreti governativi, sino poi a decidere di sospendere proprio la messa in onda di alcuni programmi e di immettere nei palinsesti repliche di puntate già registrate.

Anche se lo sforzo fatto dalle reti televisive per mantenere la programmazione ad un elevato standard di qualità è stato grande, ritengo che poteva essere fatto qualcosa di più in alcune fasce orarie tipo il preserale, ovvero la fascia prima del telegiornale, lasciando programmi di intrattenimento leggero per dare la possibilità al telespettatore di rilassarsi da questa pesante situazione generata dalla quarantena. Sono state immesse ad esempio repliche del programma “Avanti un altro”, apprezzabile sforzo, ma trattasi pur sempre di repliche del programma e non di puntate inedite. Comprendo però che un programma come quello senza il supporto del pubblico risulterebbe alquanto poco adeguato registrato senza appunto la presenza di pubblico.

Il telespettatore immagino dunque si stia orientando a vedere film, fiction e serie televisive spaziando quindi nella vasta offerta messa a disposizione dalle piattaforme digitali.

Sulle televisioni generaliste mi piacerebbe poter rivedere film di successo e magari, con un attento lavoro di ricerca nelle teche di ogni azienda, ripescare dei programmi di intrattenimento che nel passato abbiano ottenuto ampio successo di ascolto e di gradimento per differenziare un poco l’offerta del momento e dare maggiore soddisfazione al telespettatore che riprenderebbe a guardarle.

Mi piacerebbe poter vedere intensificati dei momenti di informazione ed approfondimento della situazione in evoluzione del virus covid-19 in specifici programmi dedicati al terribile problema di questo periodo. Far intervenire anche più spesso psicologi e psichiatri per analizzare la questione anche da un punto di vista emotivo e dare dei consigli tecnici agli spettatori più deboli da questo punto di vista che necessiterebbero di un supporto psicologico. Inoltre in questi dibattiti far comprendere meglio agli spettatori la necessità di rimanere a casa per evitare l’esposizione al rischio di contagio e quindi al diffondersi ulteriore del virus, non solo con un semplice appello “restate a casa” o con inesauribili hashtag che stanno invadendo le nostre case, ma dando delle spiegazioni semplici e fruibili da tutti, soprattutto dai giovani che pensano di essere immuni dal rischio e non rispettano spesso le regole imposte dai decreti incorrendo in talune situazioni in sanzioni che lasceranno peraltro il segno nella loro vita anche dal punto di vista della fedina penale per chi non rispetterà le regole.

Restiamo a casa si, ma con maggiore consapevolezza e con un intrattenimento che possa informarci e distenderci nello stesso tempo.

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6 Risposte
  1. Davide

    Quanto hai ragione:un cadenzato supporto psicologico a chi è fragile e malato aiuterebbe non poco.

  2. Fulvio de Angelis

    Da persona sensibile quale sei hai centrato un aspetto importante. la televisione potrebbe dare un valido supporto in questo senso spiegando tecniche di meditazione e relax oltre ad attingere a capolavori della sua cineteca.

  3. Dario Pastorino

    Credo che tu abbia davvero ragione. C’è bisogno di intrattenimento, ma anche di leggerezza. La decisione di mandare in onda le repliche di “Avanti un altro”, invece, non è dettata dall’impossibilità di avere il pubblico in studio, ma da una pura logica commerciale. Lo ha detto proprio Bonolis in una recente intervista in cui ci ha tenuto a specificare che le puntate del programma sono già state tutte registrate e che, dunque, sono pronte da un pezzo. È stata Mediaset ad optare per le repliche. Condivido anche l’idea di mandare in onda grandi successi del passato. Pippo Baudo qualche giorno fa suggeriva di far conoscere alle nuove generazioni grandi show del passato come “Fantasico” o “Canzonissima”. Pino Strabioli in un’intervista, invece, ha suggerito di rimandare in onda i “Promessi sposi” del trio Lopez, Solenghi, Marchesini. Bellissima anche la lettera di Pupi Avanti che una settimana fa suggeriva di approfittare di questo momento per operare una rivoluzione culturale in RAI. Ma i dirigenti gli hanno giustamente risposto che ormai gli spazi pubblicitari sono già stati venduti con quei determinati contenuti.

    1. Grazie Dario per il tuo commento, si in effetti conoscevo anche io la posizione di Bonolis sul programma “Avanti un altro”, a prescindere dalle logiche commerciali io evidenziavo l’impossibilità di far vivere un programma come quello senza pubblico. Per il lettori posso dire che le repliche de “I promessi sposi” del Trio sono disponibili e visibili su RaiPlay, è stata una lodevole iniziativa della Rai intrapresa proprio in questo periodo di quarantena.