Quando nella vita pensi di avere capito qualcosa è venuto il momento di andare da uno Psichiatra

Desidero da oggi aprire un ampio spazio dedicato all’informazione scientifico/medica, duraturo nel tempo sul mio sito con un Professionista, divenuto nel tempo probabilmente uno dei miei migliori amici, con il quale condivido serate piacevoli ed ho avuto insegnamenti e continui suggerimenti nell’ambito della mia attività imprenditoriale e di Agente di Spettacolo, soprattutto in relazione al rapporto con i giovani Artisti sui quali io fortemente credo e desidero portare avanti come missione professionale di Produttore di Spettacoli di successo da oltre 35 anni nel settore Teatrale e Radiotelevisivo. Vi presento il Dottor Michele Procacci:

Caro Michele, innanzi tutto benvenuto nel mio sito blog, salotto soft dove poter fare interviste interessanti. Una cosa che mi ha sempre incuriosito nel tuo settore è questo: Come nasce la passione e la volontà di affrontare un percorso di studi per diventare uno Psichiatra?

RISPOSTA: Caro Alessandro per rispondere alla tua prima domanda ti dico che non sempre le scelte che facciamo nella vita ci sono chiare fin dall’inizio, sicuramente ci sono aree di interesse e di curiosità che ci stimolano e ci motivano a fare delle scelte. Psicologia, per me è venuta prima della psichiatria intesa come curiosità e interesse di capire come è il funzionamento della mente umana nei suoi complessi e innumerevoli aspetti, per cui devo dirti che più il funzionamento della patologia mi ha attratto, poi il fatto  che la patologia sia entrata un pochettino un po’ più in rilevanza è nato dal fatto che un medico sicuramente attratto dai disturbi e quindi da ciò che deriva da loro che sono i trattamenti e quindi ecco che l’approccio è stato in qualche modo unificato psicologia e psichiatria dell’approccio di psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Oggi potrei dire che sono diventato un didatta della società italiana di terapia cognitivo comportamentale e anche socio fondatore del terzo centro di psicoterapia cognitiva di Roma ma sono anche di formazione medica e psichiatrica e in questo mantengo anche un incarico di dirigente alla Asl e quindi il mio percorso è sempre stato a cavallo tra i due interessi principali la conoscenza del funzionamento dell’essere umano in termini psicologici e laddove questo si discostava dalla cosiddetta normale funzionamento, dell’attrazione per la psicopatologia che  ho anche insegnato cinque anni Università di Napoli e poi successivamente ai loro trattamenti in particolare oltre quello medico anche quello psicologico abbracciando poi la formazione e la competenza oggi didatta della terapia cognitivo comportamento oggi in Italia. https://www.terzocentro.it/

Descrivimi in sintesi il tuo percorso formativo.

RISPOSTA: Grazie per la tua domanda caro Alessandro, anche se poi non è facile risponderti, infatti fare così un attualizzazione dei disturbi mentali attualmente riguarda spesso l’epidemiologi o in coloro che analizzano i costumi sociali e della società attuale. Io ti posso dire dal mio vertice di osservazione terapeutico e il maggior interesse negli ultimi anni per le forme di disagio psichico giovanile, che sicuramente bisogna concentrare gli sforzi sui disturbi psichici già in età evolutiva e in età adolescenziale giovane adulta di cui mi occupo più recentemente. Sicuramente questo implica di vedere come si formano certi disagi psichici già in giovane età e di come scoprirne  un po’ l’andamento e le modalità di costruzione ci aiuta a trattamenti sempre più precoci, direi appropriati, rispetto al tipo di disturbo. In particolare oggi nei giovani il disagio è come si relazionano con gli altri, in maniera o oppositiva o in maniera impulsiva e di sfida e talvolta invece chiudendosi in se stessi in forme molto pesanti di ritiro sociale.

Quali sono le fasce di età più colpite da questo male dilagante?

Le fasce che sono più colpite in termini di aumento del numero casi sono quelle sicuramente in età evolutiva quindi adolescenza giovane e adulta e questo trend è evidente sia rispetto a certe manifestazioni che troviamo nella cronaca e sia purtroppo a nuovi fenomeni che sono le dipendenze. Quando parlo di dipendenze, parlo trasversalmente delle forme di dipendenza da sostanze tossiche, ma anche poi da Internet, dei video gaming o da forme di gioco d’azzardo patologico. Questo che investe tutta la popolazione in generale ha una particolare attrattiva nella fase adolescenziale giovane adulta da dove, come sai, i giovani sono alla ricerca, maggiormente degli altri, di stimoli anche per cercare di soddisfare bisogni non soddisfatti visto che il problema socioeconomico ambientale spesso li rende poco partecipativi alla vita sociale e anche molto tendenti a vivere situazioni di impotenza e di insuccesso. 

Caro Michele, grazie per avere risposto a queste prime tre domande. Credo che questo blog a puntate oggi avvi un percorso di riflessione molto interessante per i miei affezionati lettori. Do appuntamento alla prossima puntata di questa intervista.

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2 Risposte
    1. Caro Davide tu sei sempre un mio affezionato lettore.Conosco Michele Procacci da moltissimi anni ed apprezzo molto la sua dedizione e competenza nel lavoro che svolge in quanto punta anche lui l’attenzione nelle sue terapie in particolare ai giovani più frequentemente colpiti dalle patologie cognitivo comportamentali, disturbi d’ansia, depressione ed altre innumerevoli collegate. Abbiamo deciso insieme a Michele di corredare l’intervista anche con i file vocali registrati con la sua voce per dare al lettore una maggiore concentrazione e comprensione delle risposte così ben articolate. Grazie del commento e torna a leggere le successive tre domande che gli ho posto. Tra qualche giorno la seconda tranche del l’intervista