In un panorama così desolato, arido di persone sensibili e per bene, dove regna sovrana la maleducazione e la presunzione di molte persone che non hanno fatto la vera gavetta, l’esperienza lavorativa mi ha portato oggi a concentrare l’attenzione sui giovani.
Ho consultato il Dizionario Palazzi nella sua edizione del 1955 con cui hanno studiato tutti i miei fratelli e successivamente anche io. L’aggettivo giovane, ne leggo il significato, in senso figurato è:
colui che ha freschezza e ingenuità;
Proprio sulla freschezza ho fondato il mio nuovo modus operandi ed infatti mi sono circondato di giovani collaboratori.
Sono un Produttore Teatrale,
lavoro in questo settore da tanti anni, e avendo gestito e organizzato dietro le quinte molte compagnie ho sentito sempre chiamare “Maestro” il capocomico, ho voluto quindi approfondire il perché di tale termine nel teatro e ho chiesto in famiglia le origini di questa abitudine ai miei fratelli che mi hanno sintetizzato questo concetto:
Maestro. Magister. colui che si assume la responsabilità di insegnare. Responsabile: abile nella risposta.
Nel Teatro, essendo quasi tutto spesso tramandato oralmente, o familiarmente, c’era la tradizione di affidare alla persona più abile nel dare risposte, nell’argomentare e nel disciplinare la vasta materia delle opere drammatiche. Successivamente con la riforma Goldoniana e la trasformazione del Canovaccio (parti sciolte) in Copione vero e proprio, la figura di un Maestro, fungeva da Regista, Coordinatore della Rappresentazione Teatrale: vige una precisa disciplina.
Sono un Ufficiale dell’esercito in congedo e so cosa s’intende per disciplina, cosa vuol dire spirito di corpo, rispetto, devozione, senso di appartenenza e fedeltà alla Patria, concetti sbiaditi nel tempo dell’era multimediale, nella comunicazione web dove tutto è fruibile in modo ingordo, onnivoro e dispersivo.
In conclusione, ecco il perché della mia missione nei confronti dei giovani attori.
In generale, secondo me i giovani sono abbandonati a loro stessi, sono disorientati, vittime di una società che spesso è indifferente nei loro confronti, non li coltiva, non si nutre della loro positività. Io e mia moglie usciamo spesso con nostra figlia ed i suoi amici passando piacevolissime serate divertendoci ed affrontando qualsiasi tipo di conversazione. Lei è la mia più giovane ed attiva collaboratrice ed io mi nutro continuamente della sua creatività e di quella dei ragazzi che lavorano nel team giovani. Se visitate il mio sito www.stemal.it sfogliandolo, potrete comprendere cosa cerco di fare per gli artisti.
Spero di dare alle giovani leve che rappresento,
la possibilità di lavorare presto nei vari settori dello spettacolo con priorità nel teatro, che secondo me per un attore è la vera scuola per imparare a fare questo privilegiato e difficilissimo mestiere, augurandomi di vedere presto sulle scene qualcuno di loro raccogliere consensi e applausi dal pubblico.
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